mercoledì 20 novembre 2013

LA STAZIONE ROSSA di Aliette de Bodard

vai alla scheda completa de La Stazione Rossa di Aliette de Bodard
Commento: Il romanzo è ambientato in un futuro imprecisato in cui l'uomo ha compiuto i primi passi verso la conquista dello spazio, colonizzando ventitrè pianeti. L'umanità intera, almeno apparentemente, sembra essere organizzata in un unica entità politica, l'impero del Dai Viet, e l'intera civiltà è basata su modelli culturali e di comportamento tipici delle civiltà orientali. I tratti fondamentali che caratterizzano il contesto sociale e le relazioni tra i personaggi dell'opera sono il senso della gerarchia, dell'autorità e l'ossessivo rispetto delle formalità. L'intera vita di una persona è determinata, in giovane età, dal suo curriculum scolastico. Senza distinzioni di sesso, ragazzi e ragazze studiano duramente per prepararsi ai molti esami che se, sorpassati, aprono le porte verso gradi sempre più alti della macchina burocratica imperiale. Chi fallisce tali prove è condannato a condurre una vita all'ombra del proprio coniuge, diventando partner secondario all'interno del matrimonio, nella maggior parte dei casi deciso a tavolino dalle famiglie senza che i futuri coniugi abbiano mai scambiato più di qualche parola. Da tradizione orientale, grande importanza rivestono lo studio dei classici: citazioni o rimandi alle opere classiche sono continuamente utilizzati non solo nei discorsi ufficiali ma anche quotidianamente per esprimere stati d'animo o opinioni che non possono essere comunicate direttamente all'interlocutore, rispettando l'ossessiva attenzione riposta nella cortesia formale all'interno dei rapporti. Anche la tecnologia è utilizzata in simbiosi con i tratti cuturali dominanti. Gli antenati, cui tradizionalmente le civiltà orientali tributano onori e culto, rivivono ora all'interno delle menti stesse degli uomini e donne più altolocate sotto forma di impianti memo per fornire continuamente loro opinioni e consigli. Le vicende narrate sono ambientate a bordo di una stazione spaziale, la Stazione Prosperità, mentre la periferia dell'Impero è sconvolta dalla guerra, con truppe di feudatari ribelli che attaccano i soldati imperiali. Stazione Prosperità è governata da una Intelligenza Artificiale, l'Onorevole Antenata, che è in contatto continuo con le menti di tutti coloro che sono a bordo, una presenza che dà sicurezza e protezione per alcuni, per altri invece una prigione. Su Stazione Prosperità troverà rifugio Linh, precedenemente magistrato di uno dei pianeti invasi, la cui permanenza sulla stazione sarà segnata dal difficile rapporto con Quyen, una donna con modesta istruzione che si è ritrovata amministratrice della stazione dopo la partenza di suo marito in guerra. Il futuro di Prosperità risulterà però in bilico per minacce sia interne che esterne e che soltanto nelle ultime pagine della novella troveranno risposta. L'opera ha una forte dose di originalità nell'ideazione di uno scenario storico davvero singolare che ritrae la costruzione di un impero umano nello spazio con connotati orientali quando, come sappiamo, nella quasi totalità dei casi l'espansione dell'uomo nel cosmo viene vista, ovviamente, sotto l'egida della civiltà occidentale. L'autrice è molto abile nella riproporre i tratti tipici della società e della cultura orientale riadattandoli ad un contesto fantascientifico senza cadere in descrizioni didascaliche o che possano essere percepite come inutili ai fini della narrazione, ma anzi fondamentali per seguire la stessa. L'intreccio è l'unico punto debole dell'opera, a mio giudizio, con un finale un po' deludente e semplicistico; di difficile comprensione è in particolare l'inaspettata evoluzione del rapporto tra le due donne protagoniste nelle ultime pagine della novella. Nonostante questo siamo comunque di fronte ad una lettura molto interessante, soprattutto per le caratteristiche di originalità che abbiamo evidenziato e che consigliamo quindi a qualunque amante della fantascienza. Trama (attenzione spoiler!): Linh, magistrato del Ventitreesimo Pianeta dell'Impero, trova rifugio sulla Stazione Prosperità, dove abitano diversi suoi parenti, convinta dal suo assistente a fuggire prima dell'attacco finale delle truppe di ribelli. Su di lei pende anche una potenziale ritorsione imperiale per aver scritto direttamente all'Imperatore denunciando l'incapacità dei suoi consiglieri e della necessità di intervenire prontamente a sedere le ribellioni. Arrivata sulla nave, Linh fa conoscenza della cugina Quyen, amministratrice di Prosperità, e dell'Intelligenza Artificiale che la governa, l'Onorevole Antenata. Le due donne, così diverse per cultura ed educazione, non si sopportano vicendevolmente, soprattutto dopo che Linh si lamenta apertamente con la cugina riguardo la mansione che le è stata affidata (insegnante per due ragazzine) che non ritiene adeguata al suo rango e alla sua preparazione. Linh fa amicizia con un altro cugino, Huu Hieu. Quest'ultimo sembrerebbe aver venduto gli impianti memo degli antenati per debiti di gioco ma la somma guadagnata appare troppo grande rispetto all'importo delle scommesse. Mentre Quyen indaga sulla cosa, l'uomo confida a Linh di avere in progetto di abbandonare Prosperità fuggendo con un'amante, ormai convinto della morte della moglie, che manca dalla stazione da molto tempo. L'Onorevole Antenata intanto sta mostrando segnali di malfunzionamento, che vengono riconosciuti come tali anche da Dama Oanh, Gran Maestro dell'Armonia del Disegno, ovvero costruittrice di Intelligenze Artificiali, una importantissima gerarca della burocrazia imperiale arrivata in visita sulla nave. Dama Oanh conferma anche a Linh che il suo rapporto è stato notato alla corte imperiale ma al tempo stesso le dà speranza suggerendole che potrebbe avere degli alleati anche a corte. Quyen è desiderosa di imbastire un banchetto che onori la visita di Dama Oanh, sperando che questa possa aiutare la comunità riparando l'Onorevole Antenata. Per fare questo si umilia chiedendo aiuto anche a Linh, che dovrebbe comporre alcune poesie per allietare il pranzo. Linh scopre però come Quyen abbia bloccato un messaggio speditole dal suo fedele aiutante prima di morire per mano dei ribelli sul Ventitreesimo Pianeta e per vendicarsi compone durante il banchetto una poesia scandalosa che, nonostante non fosse la sua intenzione conscia, rivela a tutti il piano segreto del cugino Huu Hieu. Nonostante lo scandalo, Dama Oanh, scopre il malfunzionamento dell'Onorevole Antenata suggerendo le operazioni da intraprendere, operazioni che comporterebbe la cancellazione della memoria dell'Intelligenza Artificiale almeno per l'ultima generazione di abitanti della stazione. Prima di lasciare la stazione, inoltre, Dama Oanh rivela a Quyen l'arrivo della Guardia Ricamata, il terribile corpo speciale dell'esercito Imperiale, col compito di trovare e punire i traditori e, nei casi più gravi, anche i loro parenti. La Guardia Ricamata arriva effettivamente e prende in consegna Linh. Il magistrato però spiega loro di essersi imbarcata clandestinamente sulla nave e la sua versione viene confermata dall'Onorevole Antenata, il cui malfunzionamento in un certo qual modo le consente quindi di mentire. In questa maniera tutti i parenti di Linh sulla nave sono salvi e, in un ultimo saluto, Linh e Quyen dimenticano le vecchie distanze e si salutano fraternamente. Prima dell'incontro, inoltre, Linh fa recapitare alla cugina gli impianti memo di Huu Hieu, trovati nella casa di un precettore che li aveva comprati per aiutare i suoi studenti a superare gli esami.

martedì 12 novembre 2013

E SARA' LA LUCE di James Tiptree jr.

vai alla scheda completa di E Sarà la Luce Il romanzo è ambientato in un futuro imprecisato in cui l'umanità sembra vivere in pace con altre razze aliene all'interno di una organizzazione nota come Federazione. L'estensione spazio-temporale degli eventi narrati è molto limitata: l'intera narrazione si svolge infatti nell'arco di circa una giornata, su una piccola porzione del pianeta Damien. Tale pianeta, situato ai margini della galassia, è abitato da una specie senziente autoctona, i Dameii, curiosi esseri alati dai tratti umanoidi. Per anni il pianeta è stato occupato da organizzazioni criminali umane che hanno torturato i Dameii per ottenere una specie di droga nota come Lacrime di Stella. Il disgustoso traffico è durato fintanto che la Federazione non ha scoperto l'ubicazione del pianeta e, dopo aspre battaglie, è riuscita a debellare i criminali. Damien è ora severamente controllato e matenuto in quarantena; una nave spaziale dell'esercito è tenuta costantemente nelle vicinanze pronta a intervenire nel caso i tre custodi che sono ora stanziati sul pianeta abbiano necessità del suo aiuto. Damien è ora anche testimone di un evento eccezionale; è il primo pianeta, infatti, che sta per essere raggiunto dagli stati più interni dell'esplosione di Vlyracocha, una supernova, nota anche col nome di Stella Assassinata, la cui storia è legata all'ultima guerra combattuta dall'uomo, una guerra su cui grava il peso di un pesante fardello di colpa e infamia... Per assistere all'evento, una dozzina di spettatori è arrivata sul pianeta, dove vengono ospitati presso la stazione e l'ostello gestiti dai tre custodi. Si tratta di un gruppo particolarmente eterogeneo: vi troviamo un un manager e regista proveniente da Telemondo (una specie di Hollywood interstellare) con quattro giovanissimi attori della sua serie tv soft-porno, un giovane principe ereditario, un artista, una nobildonna che spera nelle radiazioni della supernova per guarire sua sorella da anni in stato vegetativo, due studiosi e, infine, un Aquaman (una specie di esseri umani modificati geneticamente per vivere in ambienti acquatici). Ma, dietro alcune di queste identità, si celano ben altri scopi rispetto alla semplice visita turistica... Lo spazio-tempo condensato degli accadimenti rende il ritmo della narrazione molto elevato e quella che sembra essere inizialmente una tranquilla storia di planetary romance si trasforma in una serie di sorprese e capovolgimenti di prospettiva che si succedono uno dopo l'altro, in maniera quasi parossistica. Non uno, ma ben due complotti risulteranno alla fine sventati dagli eroi di turno nel corso di questa terribile notte di eventi. L'autore fa largo uso del dialogo, limitando le descrizioni introduttive al minimo indispensabile mentre i personaggi sono presentati al lettore uno dopo l'altro, in una successione di mini-racconti, intermezzi, inseriti nell'alveo nella narrazione principale, secondo uno schema che alla fine risulta però abbastanza monotono. L'intera costruzione del romanzo ha un qualcosa di eccentrico, di eccessivo, quasi fosse una commedia. L'autore dà l'idea infatti di aver quasi appositamente voluto esagerare nel creare una carrellata di personaggi e storie al limite dell'inverosimile. Questa atmosfera di irrealtà mitiga la portata emotiva delle terribili efferatazze narrate (la terrificante storia dei Dameii) e ridimensiona anche certi riferimenti al presente (come la tratta di ragazzini schiavi descritta nel mondo della produzione porno di Telemondo). Il lieto fine che l'autore costruisce meticolosamente, in maniera piuttosto forzata dobbiamo dire, per quasi tutti i personaggi chiude il cerchio della narrazione, i cui toni estremi sembrano aver voluto simboleggiare le luci abbaglianti e le ombre più cupe che la vita di ogni uomo e dell'umanità nel suo complesso possono raggiungere. Certamente il finale riservato ai Dameii lascia più di una perplessità: gli alieni, fino al giorno prima sospettosi dell'uomo, sono improvvisamente desiderosi di abbracciare cultura e tecnologia umana, con l'intento addirittura di realizzare profitto dal medesimo oggetto dei loro peggiori incubi... Concludendo, il romanzo è una lettura complessivamente più che discreta ma, particolare, anomala diremmo, e valida forse più dal punto di vista dell'impatto emotivo che dei contenuti veri e propri dato che qualche spunto di originalità, seppur di natura piuttosto macabra, non compensa un intreccio che, in taluni momenti, dimostra diverse debolezze e lacune logiche.

martedì 5 novembre 2013

MR. SMITH VA IN VACANZA di Dario Giansanti

vai alla scheda completa di Mr. Smith va in vacanza di Dario Giansanti
Il romanzo ha come protagonista Mr. Smith, un alieno proveniente da un pianeta anello di Beta Crucis, in vacanza sulla Terra. Assunta l'identità di un banale e noioso ragioniere (ma ci sono identità di riserva pronte a subentrare...), Mr. Smith fa esperienza delle più disparate azioni di un tipico abitante di New York: l'attesa del bus, il soggiorno nell'hotel, la consumazione dell'hot dog. In realtà gli alieni in vacanza nella città sembrano essere una infinità e la forma umana non appare neanche tra le più in voga, giacchè dalla comunità galattica i veri abitanti intelligenti della Terra sembrano essere ritenuti cani, topi, calamari, parameci e via dicendo, insomma tutto tranne l'uomo (e in particolare l'uomo occidentale!), che da tempo immemore fanno già parte della Lega Esseri Senzienti. Armato di un ottimo Surrogato d'Ignoranza, Mr. Smith, un Impulso Illogico alla volta, si abbandona all' Indefinibile Inevitabilità del Divenire, ovvero alla volontà dell'Io Narrante Universale, il vero e proprio costruttore del mondo. Mr. Smith, provando una volta a seguire il Libero Arbitrio, finisce nel cantiere ancora non terminato di una scena successiva, dove viene subito rimproverato dall'Io Narrante Universale. Quest'ultimo si inserisce anche altre volte nella trama, assieme ad un strampalato Assistente Turistico costituito da un eterogeneo grupposcolo di sei bertucce, due cespugli e un'aringa affumicata che finirà male... L'opera non ha un vero e proprio intreccio, ma è piuttosto una successione di battute, episodi fulminanti, situazioni paradossali che l'autore riesce con successo ad amalgamare e collegare tra loro. Alcune trovate sono davvero ben riuscite, basti pensare all'Ufficio per le Mancanze di Scopi o all'interazione del meta-personaggio dell'autore all'interno dell'opera stessa; humor e risate da semplice sketch comico si alternano con una satira di maggior spessore che di volta in volta ha come vittime i più disparati settori del pensiero e dell'esistenza umana, dalla vita famigliare a quella lavorativa. Un'opera sui generis (sulla scia, come l'autore indica, di Robert Sheckley, sia nei contenuti che nello stile), divertente e assolutamente godibile seppur il continuo ricorso alla sorpresa, all'inverosimile, al paradossale possa risultare, alla lunga, un po' forzato o comunque soffrire, com'è ovvio, di un progressivo ridimensionamento a livello di impatto innovativo sul lettore.