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Il romanzo è ambiento agli inizi del secolo corrente. Alcuni astronomi dell'osservatorio delle Hawaii identificano un nuovo tipo di fenomeno astronomico, che inizialmente sembra essere una specie di raggio gamma ma che poi prende le sembianze di un mini buco nero in movimento verso il sistema solare. Questo è solo l'inizio, giacchè si scopre ben presto come il buco nero sia in realtà soltanto parte di un sistema molto più sofisticato, in grado di muoversi a piacimento ma soprattutto in possesso di quelle che sembrano una personalità e una volontà propria: il Divoratore, un essere che da miliardi di anni percorre lo spazio alla ricerca di altre forme di vita...
I capitoli iniziali dell'opera sono indubbiamente i migliori. Le differenti fasi della scoperta, le ipotesi e i modelli scientifici proposti, le discussioni tra gli scienziati vengono descritti con la giusta dose di dettagli consona ad un'opera di Hard Science Fiction e un ritmo narrativo vivace in grado di far digerire al lettore anche concetti non immediati. L'autore è abile nel ritrarre il mondo dell'accademia e della ricerca, che conosce bene per esperienza diretta, con i suoi rituali e quell'intricata rete di rapporti e relazioni tra gli scienziati il cui ruolo e impatto sul risultato finale vanno di pari passo con i contenuti scientifici veri e propri.
Superata la fase frenetica del "contatto", l'intreccio prosegue poi su un binario a dire il vero abbastanza prevedibile, in cui l'umanità (ovviamente guidata dagli USA) si appresta, unica tra le innumerevoli specie incontrate fino ad ora dal Divoratore, a combattere l'apparentemente invincibile minaccia. I protagonisti principali sono tre scienziati, Benjamin Knowlton, sua moglie Channing, precedentemente astronauta e che vive ora la fase terminale di un cancro, e Kingsley Dart, l'astronomo reale britannico. I tre sono legati da complicate vicende e rapporti personali, che contribuiscono alla creazione di personaggi veri, dotati di una propria chiara personalità, in grado di tenere vivo l'interesse del lettore anche nelle fasi meno brillanti della trama.
Nel complesso, una buona lettura, raccomandata sicuramente a chi apprezza il genere Hard, ma non solo.
lunedì 16 settembre 2024
domenica 8 settembre 2024
RITO DI PASSAGGIO di Alexei Panshin
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Il romanzo è ambiento a bordo di una grande astronave generazionale, una delle sette che è sfuggita alla distruzione del pianeta Terra nel XXI secolo. Un secolo e mezzo dopo la morte del pianeta natale, l'umanità ha colonizzato un centinaio di nuovi pianeti ma della tensione ha iniziato a formarsi tra gli abitanti delle navi, dediti principalmente alla ricerca e al progresso tecnologico e i coloni, soprannominati con diprezzo "mangiafango".
Il numero di abitanti sulla nave è severamente controllato; la procreazione è permessa solo dopo un'analisi eugenetica. Chi viola le regole è punito con l'esilio su una delle colonie. Il passaggio all'età adulta avviene a quattordici anni attraverso la Prova: il ragazzo o la ragazza deve sopravvivere 30 giorni su un pianeta, con qualsiasi mezzo. Il tasso di mortalità abbastanza elevato della prova garantisce che soltanto coloro in grado di contribuire veramente alla società arrivino all'età adulta.
La protagonista dell'opera è Mia Havero, la figlia del presidente del consiglio della nave, che racconta in retrospettiva gli anni precedenti alla Prova vissuti sulla nave e gli eventi della Prova stessa. L'esperienza, che le costa quasi la vita, contribuisce a cambiare le prospettive di Mia e pone le premesse per un futuro cambiamento delle relazioni tra le navi e i coloni; un passaggio generazionale impersonificato nel diverso giudizio di Mia e di suo padre.
L'opera non ha idee di base particolarmente innovative ma brilla per l'assoluta verosimiglianza e coerenza interna accompagnate ad un intreccio solido, ben costruito con una trama avvincente che, nonostante l'assenza di clamorosi colpi di scena, mantiene viva l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine.
Il romanzo è ambiento a bordo di una grande astronave generazionale, una delle sette che è sfuggita alla distruzione del pianeta Terra nel XXI secolo. Un secolo e mezzo dopo la morte del pianeta natale, l'umanità ha colonizzato un centinaio di nuovi pianeti ma della tensione ha iniziato a formarsi tra gli abitanti delle navi, dediti principalmente alla ricerca e al progresso tecnologico e i coloni, soprannominati con diprezzo "mangiafango".
Il numero di abitanti sulla nave è severamente controllato; la procreazione è permessa solo dopo un'analisi eugenetica. Chi viola le regole è punito con l'esilio su una delle colonie. Il passaggio all'età adulta avviene a quattordici anni attraverso la Prova: il ragazzo o la ragazza deve sopravvivere 30 giorni su un pianeta, con qualsiasi mezzo. Il tasso di mortalità abbastanza elevato della prova garantisce che soltanto coloro in grado di contribuire veramente alla società arrivino all'età adulta.
La protagonista dell'opera è Mia Havero, la figlia del presidente del consiglio della nave, che racconta in retrospettiva gli anni precedenti alla Prova vissuti sulla nave e gli eventi della Prova stessa. L'esperienza, che le costa quasi la vita, contribuisce a cambiare le prospettive di Mia e pone le premesse per un futuro cambiamento delle relazioni tra le navi e i coloni; un passaggio generazionale impersonificato nel diverso giudizio di Mia e di suo padre.
L'opera non ha idee di base particolarmente innovative ma brilla per l'assoluta verosimiglianza e coerenza interna accompagnate ad un intreccio solido, ben costruito con una trama avvincente che, nonostante l'assenza di clamorosi colpi di scena, mantiene viva l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine.
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