lunedì 16 settembre 2024

IL DIVORATORE DI MONDI di Gregory Benford

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Il romanzo è ambiento agli inizi del secolo corrente. Alcuni astronomi dell'osservatorio delle Hawaii identificano un nuovo tipo di fenomeno astronomico, che inizialmente sembra essere una specie di raggio gamma ma che poi prende le sembianze di un mini buco nero in movimento verso il sistema solare. Questo è solo l'inizio, giacchè si scopre ben presto come il buco nero sia in realtà soltanto parte di un sistema molto più sofisticato, in grado di muoversi a piacimento ma soprattutto in possesso di quelle che sembrano una personalità e una volontà propria: il Divoratore, un essere che da miliardi di anni percorre lo spazio alla ricerca di altre forme di vita...
I capitoli iniziali dell'opera sono indubbiamente i migliori. Le differenti fasi della scoperta, le ipotesi e i modelli scientifici proposti, le discussioni tra gli scienziati vengono descritti con la giusta dose di dettagli consona ad un'opera di Hard Science Fiction e un ritmo narrativo vivace in grado di far digerire al lettore anche concetti non immediati. L'autore è abile nel ritrarre il mondo dell'accademia e della ricerca, che conosce bene per esperienza diretta, con i suoi rituali e quell'intricata rete di rapporti e relazioni tra gli scienziati il cui ruolo e impatto sul risultato finale vanno di pari passo con i contenuti scientifici veri e propri.
Superata la fase frenetica del "contatto", l'intreccio prosegue poi su un binario a dire il vero abbastanza prevedibile, in cui l'umanità (ovviamente guidata dagli USA) si appresta, unica tra le innumerevoli specie incontrate fino ad ora dal Divoratore, a combattere l'apparentemente invincibile minaccia. I protagonisti principali sono tre scienziati, Benjamin Knowlton, sua moglie Channing, precedentemente astronauta e che vive ora la fase terminale di un cancro, e Kingsley Dart, l'astronomo reale britannico. I tre sono legati da complicate vicende e rapporti personali, che contribuiscono alla creazione di personaggi veri, dotati di una propria chiara personalità, in grado di tenere vivo l'interesse del lettore anche nelle fasi meno brillanti della trama.
Nel complesso, una buona lettura, raccomandata sicuramente a chi apprezza il genere Hard, ma non solo.

domenica 8 settembre 2024

RITO DI PASSAGGIO di Alexei Panshin

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Il romanzo è ambiento a bordo di una grande astronave generazionale, una delle sette che è sfuggita alla distruzione del pianeta Terra nel XXI secolo. Un secolo e mezzo dopo la morte del pianeta natale, l'umanità ha colonizzato un centinaio di nuovi pianeti ma della tensione ha iniziato a formarsi tra gli abitanti delle navi, dediti principalmente alla ricerca e al progresso tecnologico e i coloni, soprannominati con diprezzo "mangiafango".
Il numero di abitanti sulla nave è severamente controllato; la procreazione è permessa solo dopo un'analisi eugenetica. Chi viola le regole è punito con l'esilio su una delle colonie. Il passaggio all'età adulta avviene a quattordici anni attraverso la Prova: il ragazzo o la ragazza deve sopravvivere 30 giorni su un pianeta, con qualsiasi mezzo. Il tasso di mortalità abbastanza elevato della prova garantisce che soltanto coloro in grado di contribuire veramente alla società arrivino all'età adulta.
La protagonista dell'opera è Mia Havero, la figlia del presidente del consiglio della nave, che racconta in retrospettiva gli anni precedenti alla Prova vissuti sulla nave e gli eventi della Prova stessa. L'esperienza, che le costa quasi la vita, contribuisce a cambiare le prospettive di Mia e pone le premesse per un futuro cambiamento delle relazioni tra le navi e i coloni; un passaggio generazionale impersonificato nel diverso giudizio di Mia e di suo padre.
L'opera non ha idee di base particolarmente innovative ma brilla per l'assoluta verosimiglianza e coerenza interna accompagnate ad un intreccio solido, ben costruito con una trama avvincente che, nonostante l'assenza di clamorosi colpi di scena, mantiene viva l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine.

domenica 25 agosto 2024

CREATORI DI PARADISI di Frank Herbert

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I Chem sono degli alieni dall'aspetto di folletti umanoidi in grado di vivere in eterno, grazie ad un processo artificiale di ringiovanimento. Il loro problema principale è la noia e per sfuggire ad essa consumano delle specie di film in grado però di far provare a chi li guarda anche le emozioni, i sentimenti, le sensazioni dei protagonisti. Il miglior produttore di questo intrattenimento, famoso tra tutti i Chem, è Fraffin che utilizza per questo fine il pianeta Terra e i suoi abitanti, gli umani. Appare chiaro come Fraffin e gli altri membri del suo gruppo abbiano interferito per millenni nella storia umana, nei loro customi, nella loro religione, fomentando guerre, rivolte, catasfrofi per generare quei drammi che hanno avuto tanto successo tra i loro simili.
Forse insospettita da cotanto successo, la Primazia, una specie di organo dirigente o governativo dell'intera razza Chem, invia un ispettore, Kelexel, sospettando che Fraffin e i suoi stiano interferendo con gli umani, cosa vietata, inammissibile. Kelexel tenta di entrare con una copertura sulla Terra ma viene immediatamente scoperto da Fraffin e tra i due inizia un sottile gioco di inganni in cui ciascuno dei due tenta di incastrare l'avversario; alla fine vengono rivelate violazioni ancora più gravi nella condotta di Fraffin e dei suoi di quello che si poteva pensare inizialmente.
Le vicende dei Chem si mescolano con quelle di alcuni umani protagonisti dei drammi ripresi dagli alieni, in particolare con la storia travagliata di uno psicologo, Andy, e della sua amata Ruth. Andy, costretto a indossare uno speciale tipo di occhiali a causa di un incidente patito, è immune al camuffamento degli alieni e intravede i loro macchinari di "ripresa" mentre Ruth finirà per essere addirittura rapita in quello che doveva essere un disegno di Fraffin per ricattare l'ispettore Kelexel.
Il romanzo, soprattutto nella fase iniziale, sembra essere connotato più da una vera comica o satirica, anche per la descrizione fisica dei Chem, ritratti veramente come dei piccoli, lascivi, se non con una certa dose di perversione, folletti maligni. Poco a poco, l'intreccio va assumendo una postura più seriosa, suscitando interrogativi legati all'immortalità e al libero arbitrio, fino ad un finale di tinta tragica, impronosticabile alla vigilia. La società, la storia, la psicologia dei Chem sono sommariamente comprensibili dagli accenni sparsi nel corso dell'opera ma sicuramente l'autore avrebbe potuto fornire un ritratto un più più soddisfacente di questa razza aliena.
L'intreccio è abbastanza godibile, con una trama lineare e un ritmo narrativo senza pause morte. Questo ne fa nel complesso una discreta lettura di svago, seppur non particolarmente consigliata.

sabato 17 agosto 2024

TRILOGIA DE I MONDI DEL SOLE MORENTE

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Il ciclo è ambientato in un futuro imprecisato dove l'uomo ha colonizzato diversi sistemi solari, entrando però in conflitto con un'altra razza aliena: i Regul.
I Regul sono una razza dedita al commercio, la cui società è strutturata in doch, ovvero delle specie di clan, anzi diremmo quasi delle società commerciali, spesso in competizione tra loro e apparentemente solo blandamente controllate da un governo centrale. I Regul adulti, sessuati, sono esseri massicci, con arti quasi atrofizzati e si spostano soltano per mezzo di apparati meccanici, anche all'interno delle loro stesse abitazioni o astronavi. Sono in possesso di una infallibile memoria eidetica: ricordano perfettamente tutto ciò che sperimentano o imparano. Questo fa sì che la loro cultura si basi sostanzialmente sulla comunicazione orale e, allo stesso modo, che non possano concepire il concetto di mentire che nella loro psicologia equivale alla pazzia, essendo contrario alla realtà delle cose. La società Regul è fortemente gerarchica, i giovani, ancora asessuati, sono sacrificabili e assegnati al servizio di un adulto; rischiando continuamente di venire uccisi dall'ira di un Regul maturo, pochi sono quelli che accedono alla maturità. I Regul, in linea con la loro attitudine, disdegnano il conflitto. Per questo motivo la guerra con gli umani è stata combattuta da parte loro assoldando dei mercenari: gli Mri.
Gli Mri sono una razza di umanoidi slanciati dalla pelle giallo oro, basati attualmente sul pianeta di Kesrith. Sono una razza guerriera con un'organizzazione sociale tribale, la cui intera vita è basata sull'onore, scandita da riti e controllata da norme sociali molto rigide. Ogni tribù Mri è costituita da tre classi. Il Kel è l'ordine dei guerrieri, comprendente sia maschi che femmine, la cui intera vita è dedicata alle arti del combattimento; non imparano mai a leggere o scrivere, vestono di nero e dovendo interagire con gli Tsi-Mri (il non-popolo, gli alieni) usano velarsi il viso. Il Sen è l'ordine degli studiosi, coloro che accedono alla conoscenza dei misteri, la storia arcaica degli Mri; vestono di giallo-oro, conservano i manufatti e i testi sacri e praticano la castità. Infine abbiamo il Kath, il gruppo costituito dalle donne e dai fanciulli, che vestono di blu. Le donne del Kath, destinate alla riproduzione oppure successivamente alla cura dei bambini, sono apparentemente condivise tra tutti i maschi del Kel senza alcuna forma di matrimonio o unione specifica tra due individui. A capo della tribù vi è una matriarca, la she'pan, che veste di bianco e alla quale si deve obbedienza incondizionata. L'appartenenza ad una casta non è ereditaria, far parte del Kel o del Sen dipende dalle qualità di ciascuno e dai risultati dell'addestramento e non pochi sono coloro che falliscono e muoiono in questa fase.
Gli Mri sono stati impiegati dai Regul anche nel conflitto con gli umani. Tra le due specie si è creato una forte ostilità: gli Mri considerano gli umani una razza disonrevole per la diversa interpretazione del conflitto, della guerra mentre diversi umani hanno in odio questi alieni per atti che sembrano apparentemente di barbara e cieca violenza. Quando i Regul firmano un trattato di pace con l'uomo, gli Mri ne sono esclusi e il loro pianeta, Kesrith, viene consegnato al nemico. Sul pianeta rimane soltanto una piccola comunità Mri che viene raggiunta da tutti gli altri superstiti della specie. Quasi tutti però periscono per un ultimo vile tradimento dei Regul; sopravvivono soltanto in due: una fanciulla di nome Melein, destinata a diventare la she'pan più importante della storia del suo popolo e suo fratello Niun, un guerriero. Il destino della razza degli Mri sembra segnato ma l'aiuto di un umano, Sten Duncan, cambia le carte in tavola, rovesciando le sorti di un popolo.
La descrizione delle due specie aliene e dei loro modelli sociali e di comportamento è sicuramente la componente migliore dell'intera opera. L'autrice è abile nel ritrarre e nel rappresentare due alienità differenti con le loro peculiarità e gli inevitabili malintesi e fraintendimenti nella comunicazione tra le specie che ne derivano. I Regul con la loro memoria infallibile, la loro intera gerarchia sociale basata sull'esperienza, sulla memoria, sono allo stesso tempo privi di immaginazione e temono questa qualità umana di basarsi su ragionamenti, elucubrazioni a loro sconosciuti, così come allo stesso tempo non concepiscono la mancanza di una chiara e netta differenza negli uomini tra giovani e adulti. Impossibilitati a mentire, i Regul però possono omettere verità o distorcere il senso dei fatti, cosa che accade sempre più spesso nel corso dell'opera parallelamente con la loro villanizzazione. D'altro canto, gli Mri sono ritratti come una razza rigidissima nei costumi e nei modi, che non accetta compromessi, con un senso dell'onore e del rispetto delle usanze portato all'estremo. Questo non impedisce però il sorgere di un legame profondo tra Niun e Duncan e la sua accettazione, all'inizio una prospettiva quasi impossibile, all'interno della società Mri. Interessante è anche la descrizione fornita dei Dusei, delle specie di orsi di Kesrith, con i quali gli Mri hanno stabilito un rapporto secolare; esseri misteriosi in grado di stabilire legami quasi telepatici, amplificatori di emozioni, e che decidono di loro sponte a chi legarsi per l'intera loro vita. Il lettore è portato poco a poco ad entrare in empatia con la storia degli Mri, un'epopea di peregrinazione nell'universo che fa da contraltare con il loro comportamento apparentemente altero e brutale.
Tutta la vicenda ruota attorno all'incredibile scelta del protagonista umano, Duncan, che arriva a sacrificare praticamente tutta la sua vita per salvare i due Mri ed essere poi accolto nella loro società, sconfiggendo difficoltà e diffidenze iniziali quasi insormontabili. La mancanza di una chiara, sensata motivazione per le azioni di Duncan, che francamente sono inimmaginabili per ognuno di noi, è la pecca all'interno di un intreccio ben costruito, con una trama lineare e personaggi ben caratterizzati. Il finale è forse a tratti troppo concitato e superficiale ma permette quantomeno una chiusura sensata, e diciamo anche attesa, dell'opera.
In conclusione, una ottima opera che consigliamo in particolare ovviamente a tutti gli appassionati di ritratti di società aliene.

domenica 11 agosto 2024

LA TERRA INFRANTA di Ian McDonald

vai alla schede completa Il romanzo è ambientato in luogo imprecisato della Terra in un anno altrettanto imprecisato. La protagonista è una ragazza, Mathembe Fileli, che vive in un villaggio di una provincia dell'Impero; si tratta di una regione apperentemente conquistata tempo addietro, dove occupanti e occupati sono divisi da un differente credo religioso. Gli Imperiali sono Proclamanti, i nativi della regione invece sono Confessori; esistono gruppi di nazionalisti combattenti noti col nome di Guerrieri del Destino. Tutto lo scenario è costruito in parallelo alla situazione irlandese con chiari rimandi alla divisione tra cattolici irlandesi, protestanti inglesi ed infine al ruolo dell'IRA.
Mathembe vive con la sua famiglia a Chepsenyt, un piccolo villaggio, ritratto all'inizio quasi in un idillio bucolico, con foreste rigogliose e campi pieni di vita. L'elemento di dirompente modernità è rappresentato dalle avanzatissime tecniche di ingegneria genetica, il cui uso estensivo sembra sia stato innescato dalla risposta a una grande crisi ecologica avvenuta nel passato. La gente del villaggio utilizza così boveicoli, alimentati con una specie di sciroppo, e trattati alla stregua di veri buoi, mentre la madre di Mathembe è in grado di lavorare con i geni per creare da zero degli esseri viventi.
La vita della ragazza viene sconvolta quando le truppe imperiali distruggono il suo villaggio, reo di aver ospitato e nascosto dei Guerrieri del Destino. Tutta la popolazione del villaggio, Proclamanti e Confessori, deve così cercare rifugio in altre comunità: più facile per i primi che vengono subito accolti da villaggi vicini, più difficile per i secondi per il timore di ulteriori eventuali vendette imperiali per chi gli accogliesse. Mathembe inizia così un lungo percorso che la porterà a separarsi dalla famiglia, in compagnia della testa del nonno, un residuo dell'anima dell'avo, separata dalla foresta del villaggio dove era legata ad un albero ancestrale di antenati. La vicenda di Mathembe si intreccia con il conflitto tra nazionalisti e Impero che porterà alla spartizione della provincia, in chiara analogia con quanto accaduto in Irlanda del Nord.
L'idea di base del romanzo è valida; scarse sono però le informazioni sul background storico così come sulla natura del conflitto religioso, lacuna che a nostro avviso è molto penalizzante. La trama è inizialmente lineare per poi deragliare in diversi passaggi piuttosto oscuri con continui cambiamenti di prospettiva. Questo fa sì che il lettore possa ad un certo punto ritrovarsi un po' spaesato.

domenica 26 maggio 2024

AMATKA di Karin Tidbeck

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Il romanzo è ambientato su un pianeta sconosciuto, dove i primi coloni umani, i Pionieri, sono arrivati in maniera misteriosa, dal clima apparentemente abbastanza simile a quello della Terra. Esistono quattro insediamenti. Essre sembra essere la capitale, il centro decisionale e amministrativo; Odek, un centro di produzione industriale; Balbit, un centro di ricerca scientifica; Amatka, un polo agricolo; una ultima quinta colonia è stata invece teatro di una catastrofe, anch'essa di origini e natura misteriose.
La descrizione dell'organizzazione sociale ricalca il modello oppressivo del "socialismo reale". Esiste un governo, un comitato centrale, ed ogni colonia è diretta da un comitato locale, apparentemente liberamente eletto, che dirige e controlla ogni aspetto della comunità. Le persone adulte condividono le abitazioni, spesso dovendo anche dormire nella medesima stanza con un altro compagno. I bambini vengono allevati in comunità nella Casa dei Bambini, potendo tornare dai genitori soltanto nei fine settimana (giornosei e giornosette); l'amore parentale è però represso, quasi mal sopportato dall'autorità. Apparentemente sul pianeta non esistono animali ed il cibo è costituito da funghi e verdure.
Tutto viene prodotto ma tutti gli oggetti hanno bisogno di una continua "conferma" della loro natura per evitare di decadere in una poltiglia gelatinosa dalla natura mai chiarita. Periodicamente gli oggetti devono essere etichettati e nominati, in procedure che i bambini imparano fin da piccoli, attraverso per esempio la filastrocca della marcatura. Quello che emerge è come su questo pianeta l'immaginazione e la parola abbiano un vero e proprio potere creativo; per questo che sono state imposte regole e norme così ferree, per evitare il disastro accaduto nella quinta colonia, distrutta in realtà dall'immaginazione dei suoi abitanti.
La protagonista è una giovane donna, Vanja, che viene inviata da Essre ad Amatka per indagare sull'utilizzo di prodotti di igiene personale, una satira di quei compiti assurdi affibbiati all'interno di una mostruosa burocrazia. Ad Amatka, Vanja si innamorerà della sua coinquilina, entrerà a far parte della comunità, ma soprattutto inizierà a nutrire dubbi e cercare risposte sulla vera natura del suo mondo.
Il romanzo ha un lucido strato distopico realizzato con una lineare descrizione della vita degli abitanti e della comunità di Amatka, ricca di dettagli inseriti abilmente poco a poco all'interno dell'intreccio. Il nucleo dell'opera però sta sicuramente nell'indagine sulla natura della parola, nel potere creativo del linguaggio, che richiama un po' Embassy Town di China Mieville. Rispetto a quest'ultimo, tuttavia, il tema non riesce a essere sviluppato e a trovare la medesima centralità all'interno dell'impianto narrativo, quasi che l'autrice non sia riuscita a sviluppare quell'idea, potenzialmente in grado di dare vita ad un'opera di ben altro spessore.
Alla fine, quello che rimane è una lettura interessante per l'impianto sociologico ben realizzato seppur non particolarmente originale; una trama un po' incosistente ma ben scritta, con un ritmo narrativo in crescendo verso un finale forse un po' confuso. Peccato non aver sfruttato appieno le potenzialità di un'idea geniale.

mercoledì 3 gennaio 2024

I 40000 DI GEHENNA di C. J. Cherryh

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Il romanzo è ambientato nello stesso universo narrativo de Cyteen tra il XXIV e il XXVI secolo. Gli eventi narrati si svolgono su Gehenna, un pianeta abitabile su cui il governo della Confederazione, indipendente dalla Terra, decide di stabilire una Colonia, inviando una spedizione segreta costituita in gran maggioranza da azi.
Un azi è un umano creato in laboratorio ed educato fin dai primi istanti di vita con i cosiddetti "nastri" che, tramite tecniche di condizionamento psicologico, forniscono conoscenze ma soprattutto impongono sistemi di comportamento. Gli azi sono dei cittadini di serie b, dotati di un certo grado di libertà personale ma privi per esempio del diritto di voto, solitamente creati per adempiere a specifichi compiti o occupazioni. Un azi è normalmente affidato al controllo di un cittadino e quest'ultimo è ritenuto responsabile della sua salute psicologica. Su Gehenna tuttavia gli azi vivranno senza controllori, formeranno nuclei famigliari e avranno anche dei figli.
La colonia si stabilisce nelle vicinanze della foce di un fiume, lo Stige. L'iniziale entusiasmo però svanisce presto per le inaspettate difficoltà climatiche, il mancato arrivo della seconda spedizione di colonizzazione e soprattutto per il difficile rapporto che si instaura con la fauna locale. Questa è costituita principalmente dai "Caliban", animali simili a grandi rettili che erano già stati identificati e studiati sommariamente in fase esplorativa, concludendo che non costituissero una forma di vita intelligente. In realtà quelli osservati inizialmente sono stati soltanto i "grigi", esistono però esemplari più grandi e di colore diverso, i "bruni", la cui natura si rivela essere molto più complicata. Per misteriosi motivi, alcuni tra i giovani della seconda generazione sono attirati dai Caliban e finiscono per vivere nelle loro grandi tane sotterranee, diventando i cosiddetti Selvaggi, destinati a vivere in stretta simbiosi con i grandi rettili.
La colonia umana degrada quindi verso uno stato di vita primitivo, basato sulla pura sussistenza e senza essere in grado di lavorare i metalli. Riscoperta più avanti dalla Lega dei Mercanti, una potenza umana in competizione quando non in aperto conflitto con la Confederazione, la società umana su Gehenna ha dato vita ad un modello unico nel suo genere basato sull'interazione con i Caliban. Gli umani stessi sono andati ad integrarsi all'interno di un complesso ecosistema simbiotico, di cui non si sarebbe mai immaginata l'esistenza, in cui l'interazione tra l'intelligenza e l'ambiente in cui vive assume una forma particolare mai conosciuta prima.
Il romanzo è una ben riuscita opera del sottogenere "colonizzazione" in cui l'autrice riesce con successo a coprire duecento e passi anni di storia ed evoluzione, seguendo i figli, nipoti, pronipoti e discendenti di una iniziale coppia di azi, Jin e Pia, cui il lettore non farà fatica ad affezionarsi già dalle prime pagine del libro. Il mistero sulla vera natura dei Caliban e della loro società viene mantenuto fino quasi alle pagine conclusive del romanzo, retto da un intreccio abbastanza lineare ma non per questo nè banale nè scontato. I capitoli conclusivi hanno un sapore di science-fantasy, con lo scenario tipico di una nuova società sorta sulle ceneri di antiche conoscenze andate perdute.
In conclusione, una ottima lettura che consigliamo ovviamente agli appassionati di Fantascienza Sociologica ma non solo.