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Il romanzo è ambientato in un sistema solare colonizzato dall’uomo in cui i viaggi interplanetari sono resi possibili dalla tecnologia zipdrive che permette di raggiungere una velocità pari al 5% di quella della luce compiendo balzi al di fuori del continuum spazio temporale. In questo scenario, un numero sempre maggior di persone, senza alcun legame tra loro, cade vittima di una misteriosa malattia che li porta in uno stato vegetativo in cui tutte le funzioni coscienti vengono meno. Tale sorte tocca anche alla figlia del ricchissimo Max Feyman che si getta alla disperata ricerca di una cura girovagando per tutto il sistema solare. La risposta sarà però una vera sorpresa…
L’unico aspetto originale del romanzo è la descrizione del metodo di propulsione zipdrive e di alcuni fenomeni ad esso collegati (come il tentativo di zippare, ovvero compiere un unico balzo, attraverso il sole). Per il resto la trama si limita ad un intreccio di space opera avventurosa con una carrellata di personaggi improbabili e una storia d’amore ai limiti dell’assurdità, con un finale sì abbastanza sorprendente ma rispondente ad una sorta di misticismo illogico che mal si coniuga, a mio parere, con il genere fantascientifico. Fortunatamente, perlomeno lo stile è di buon livello e il ritmo rapido e incalzante degli eventi nasconde, almeno in parte, l’inconsistenza di fondo dell’opera.
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