lunedì 19 novembre 2012
L'ULTIMO COSMONAUTA
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Il romanzo breve è ambientato in un futuro abbastanza prossimo (verosimilmente la prima metà del XXI secolo) ma politicamente mutato in maniera significativa rispetto all'attualità. La Russia, infatti, è tornata nuovamente ad una forma di governo collettivista costituendo la cosidddetta Seconda Repubblica Sovietica e con essa sembra che siano stati riaperti numerosi di quei campi e istituti in terra siberiana destinati a ospitare i dissidenti. In parallelo, apprendiamo come solo questa nuova URSS stia portando avanti un programma spaziale, suggerendo, quindi, implicitamente che le altre tradizionali potenze, USA in testa, abbiano ben altri problemi di cui occuparsi.
A turbare lo status quo, è l'apparizione, improvvisa e inesplicabile, di un oggetto gigantesco e sconosciuto nel nostro sistema solare: la Matryoshka. Come il nome suggerisce, tale misterioso oggetto è costituito in realtà da diversi strati sovrapposti, frutto di una tecnologia sicuramente molto più avanzata di quella umana del XXI secolo. Il protagonista principale dell'opera è (a dire il vero l'affermazione non è totalmente corretta come il lettore apprenderà nelle ultime pagine del libro) Dimitri Ivanov, uno dei tre astronati che partecipano alla missione di esplorazione che per prima riesce a raggiungere il nucleo della Matryoshka e a scoprire parte degli incredibili segreti che esso cela. Il lettore incontra e segue Dimitri anni dopo il viaggio, in fuga dall'istituto psichiatrico dove è tenuto prigioniero, nel tentativo di raggiungere l'astronoma dissidente che per prima aveva intuito la natura della Matryoshka. Grazie al suo resoconto apprendiamo così, in flashback, i dettagli del viaggio all'interno del misterioso oggetto spaziale.
L'opera riprende alcuni topos ormai abbastanza classici, come l'apparizione improvvisa e inesplicabile di giganteschi oggetti frutto di tecnologie avanzatissime, ma in maniera abbastanza originale e creando un collegamento riuscito e interessante con un contesto sociale e politico mutato. Tale impianto di base è però in pratica soltanto accennato, lasciando moltissimi punti interrogativi e zone d'ombra che avrebbero meritato ben altro approfondimento. Dal punto di vista dell'intreccio, invece, spiccano alcune coincidenze poco convincenti (l'astronoma che abita a pochi passi dal campo di detenzione?) e a tratti un ritmo troppo lento: sembra quasi che l'autore voglia soffermarsi su dettagli di poco conto quando, come abbiamo detto in precedenza, sono ben altri i quesiti a cui il lettore vorrebbe trovare risposta. In conclusione, possiamo definire l'opera una discreta lettura ma, altresì, un'occasione sprecata.
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