domenica 15 dicembre 2013

SCACCO AL TEMPO di Fritz Leiber

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Il protagonista del romanzo è un uomo, Carr Mackay, che conduce una vita tranquilla e ordinaria, con un semplice lavoro da impiegato presso l'ufficio di collocamento. La sua esistenza viene sconvolta dall'incontro casuale, sul luogo di lavoro, con Jane, una ragazza che gli apre le porte sulla vera natura della realtà che lo circonda. Carr arriva infatti a comprendere come la stragrande maggioranza delle persone non siano realmente consapevoli, ma recitino un copione già scritto, come parti meccaniche di quel grande orologio che è l'universo. Nonostante al lettore lo scenario appaia già chiaro dopo poche pagine, Carr tenta in tutti i modi di far rientrare gli inspiegabili fatti che si succedono dopo che egli ha abbandonato i binari del suo ruolo previsto all'interno del meccanismo. L'accettazione dell'inquietante stato delle cose procede parallelamente alla compresione della natura orrida, terrificante della banale vita che lo circonda. E se tutti gli altri esseri umani non sono altro che marionette prive di coscienza, è la solitudine, in ultima istanza, a gettare nel panico Carr, l'assoluta totale trasparenza, irrilevanza della sua vita, delle sue azioni per tutti coloro che proseguono nei binari tracciati dal meccanismo universale. Il quadro già pessimista dell'opera è completato dalla descrizione di altri "risvegliati". Jane è infatti inseguita e perseguitata da tre loschi personaggi che, appena capiscono come anche Carr sia uno di loro, tentano di catturare anche il protagonista. Carr e Jane vengono salvati solo dall'intervento di misteriosi uomini dall'"impermeabile scuro", presumibilmente inviati da un altro "risvegliato" conosciuto per caso da Carr. Questi gli ha rivelato come la maggior parte di chi ha ritrovato la consapevolezza finisca per organizzarsi in piccole bande che combattono tra loro per il potere e, soprattutto, che trattano tutti gli altri esseri umani come burattini alla loro mercè. L'idea di base del romanzo è interessante ma lo sviluppo della trama e dei personaggi non ne consentono una piena realizzazione. L'opera si concentra sulle vicissitudini quotidiane del protagonista, alternando fughe, incontri misteriosi, allucinazioni a lunghi paragrafi introspettivi, che risultano abbastanza ripetitivi, lasciando senza risposta diverse questioni sollevate nel corso dell'opera. I personaggi al di fuori del protagonista e, in parte, di Jane non sono minimamente approfonditi e l'intervento risolutivo di questi misteriosi "men in black" è una forzatura senza la minima spiegazione. Ben costruito, invece, il finale che riporta l'attenzione del lettore sul vero significato dell'opera e interroga tutti quanti sull'indirizzo della vita di ciascuno.

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