Scheda completa de I Falsi Dei di Francesco Troccoli
Il romanzo è ambientato in un'epoca non definita del futuro, un futuro tetro dove una minoranza di pochi eletti aventi il dono di una vita prolungata, i Longevi, dominano una schiera di sottoposti cui è stata addirittura tolta la facoltà e la memoria stessa del sonno, in nome della produttività e del guadagno per i loro padroni.
Tobruk Ramarren, il protagonista, è stato uno dei fautori della creazione dello stato libero di Haddaiko, che ha liberato metà del pianeta Harris IV dallo spietato dominio di uno dei tanti signorotti locali appartenenti alla casta dei Longevi che si sono impadroniti del potere dopo la caduta di un Impero interstellare preesistente. Suo padre è il leader di questo movimento, il Presidente Hobbes, che ha rieducato Tobruk medesimo al sonno. Dopo la sua creazione, lo stato libero di Haddaiko è entrato a far parte di una specie di confederazione, l'Oikos delle Genti, ma, anche in seno a questa, operano fazioni dei Longevi che mirano a conservare potere e dominio sul resto dell'umanità.
Per espandere il proprio movimento, con il beneplacito e la partecipazione dell'Oikos, il presidente Hobbes organizza una spedizione su un mondo desertico e apparentemente privo di alcuna ricchezza, Maraar III. La spedizione è destinata però ad affrontare difficoltà impreviste mentre l'innocuo pianeta Maraar III dimostra di nascondere segreti inimmaginabili che cambieranno per sempre la storia e la vita stessa di Tobruk, all'interno di una lotta per la libertà dell'umanità che supera i secoli, anzi i millenni.
Il romanzo si inserisce in un tradizionale filone, quello distopico, della fantascienza sociologica, i cui autori già da diversi decenni hanno preconizzato l'ampliamento delle diseguaglianze e la polarizzazione degli stati sociali sotto agli occhi di tutti oggigiorno. L'idea del sonno come elemento simbolico di potere e di dominio è però innovativa e porta con sè una lunga serie di possibili approfondimenti e variazioni sul tema.
La maggior parte degli eventi narrati hanno come sfondo Maraar III, un pianeta desertico che con i suoi paesaggi, tribù di indigeni e misteriosi semidei provenienti da altre epoche e altri luoghi, mi ha ricordato il capolavoro immortale di Herbert, Dune e i suoi Fremen. Planetary Romance, un forte messaggio di denuncia sociale, viaggi nel tempo, ingegneria genetica si fondono in un intreccio solido e ben costruito.
La narrazione è in prima persona, il lettore segue la vicenda dalla prospettiva di Tobruk, riuscendo ad entrare nella mentalità del personaggio anche grazie a numerosi passaggi di carattere introspettivo. Questi dialoghi interiori sono spesso però malcalibrati a mio parere e portano ad un rallentamento eccessivo del ritmo narrativo con un conseguente appesantimento dell'opera. Ho trovato fuori luogo anche alcuni passaggi che sembrano invocare delle sorta di forze mistiche, che lasciano un alone di mistero e di incompiutezza su taluni accadimenti.
Concludendo, Falsi Dei costituisce una lettura stimolante e con una buona dose di novità, capace di coniugare diverse istanze della fantascienza più tradizionale, con un intreccio e dei personaggi solidi, strutturati e ben costruiti, nonostante qualche pausa di troppo a livello di fluidità e ritmo narrativo. E' un romanzo autoconclusivo, ma, potendo, credo sia più opportuno leggerlo dopo il primo volume della serie, intitolato Ferro Sette.
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