domenica 30 marzo 2014

LE CITTA' VIVE di Greg Bear

vai alla scheda completa de Le Città Vive
Commento:
Nel 2113, Cristiani, Musulmani ed Ebrei iniziano la Migrazione Celeste, un esodo di massa da una Terra che ormai li disprezza verso un nuovo mondo che viene chiamato Dio che Combatte. Gli esuli commissionano la costruzione di grandi città mobili in grado di spostarsi sulla superficie del pianeta alla ricerca di risorse e gestite da intelligenze artificiali, le quali dovrebbero vegliare anche sul comportamento religioso degli abitanti, assicurandosi che sia conforme alla fede.
Il piano però fallisce: dopo alcuni anni le città, infatti, forse per un malfunzionamento, scacciano tutti gli esseri umani costringendoli a ritornare ad una vita primitiva su un mondo dal clima ostile e povero di risorse. Nello stesso tempo, esse hanno condannato anche loro stesse: senza più i propri abitanti da accudire la maggior parte di loro scivola lentamente verso la morte.
Il romanzo è costituito in realtà da tre episodi separati, ambientati oltre dieci secoli dopo la Migrazione Celeste. L'ultimo dei tre capitoli cerca di collegare anche le vicende precedenti dando al lettore un quadro d'insieme più chiaro sugli avvenimenti accaduti su Dio che Combatte. L'idea di base dell'opera è originale e intrigante sia per lo scenario di collaborazione e l'unione di intenti tra le tre "religioni del libro" che per la natura e il ruolo di "censori religiosi" di queste città intelligenti, o vive, come suggerisce proprio il titolo tradotto del romanzo.
L'intreccio presenta però diversi quesiti irrisolti, in particolare molto vaghi sono i riferimenti alla degenerazione delle città così come sicuramente più spazio poteva essere dato alla narrazione delle vicende storiche antecedenti all'esodo. Paiono fuori luogo anche alcuni richiami mistici presenti in particolare nell'ultimo episodio, mentre ben caratterizzati risultano i diversi personaggi che compaiono nel corso dell'opera. In conclusione il romanzo costituisce una lettura sicuramente interessante e ricca di spunti ma che, forse, con maggior impegno e approfondimento poteva diventare un vero capolavoro e per questo può lasciare un po' deluso il lettore.

Nessun commento:

Posta un commento