domenica 20 settembre 2015
EINSTEIN PERDUTO di Samuel R. Delany
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Il romanzo è ambientato in quello che sembra essere un lontanissimo futuro con una Terra profondamente mutata dopo, presumibilmente, una catastrofe di qualche tipo (qualche indizio suggerisce che possa esserci stata un'apocalisse nucleare). Mentre la maggior parte degli esseri umani ha lasciato il pianeta, il pianeta è ora popolata da una specie di nuova umanità, dove le mutazioni sono all'ordine del giorno e sono inquadrate nell'ordine sociale prestabilito.
Gli articoli "Lo" e "La" sono utilizzati per identificare i veri uomini e le vere donne; coloro che non sono "funzionanti" sono privi di articolo mentre chi vede il proprio nome seguire il "Le" rientra in una una sorta di gruppo intermedio tra i due poli. I ricordi, le suggestioni della vecchia umanità sono diventati i nuovi miti, le nuove leggende: artisti, rockstar del nostro tempo hanno sostituito il vecchio pantheon delle religioni tradizionali, ormai completamente dimenticate.
La civiltà è regredita tecnologicamente di migliaia di anni: villaggi i cui abitanti basano la propria sussistenza su caccia e raccolta, qualche grande città. Sullo sfondo rimangono però i resti della grandezza passata, come può esserlo un computer ancora attivo, e i risultati ottenuti nel passato fanno ancora parte della coscienza comune; paradossalmente, visto il contesto, alcuni passaggi del romanzo sembrano suggerire come siano in un certo qual modo ancora accessibili (numerosi sono i riferimenti al viaggio spaziale).
Il protagonista è Lo-Lobey, il cui ritratto sembra richiamare quello di un essere preistorico forte ma allo stesso tempo gentile, seppur dall'intelletto alquanto limitato. Quando il suo amore, una ragazza dagli strani poteri, Friza, muore o per meglio dire scompare, egli decide di abbandonare il suo villaggio per ritrovarla. E' una riedizione di un topos classico, senza tempo, della letteratura. Non manca neanche l'anti-eroe, il malvagio Kid Death, un mutante che sembra in grado di uccidere a suo piacimento.
Lo scenario del romanzo è affascinante così come diversi concetti evocati. L'atmosfera si mantiene però sempre su un livello quasi onirico, surreale; l'intreccio e la trama perdono spesso di linearità, in un susseguirsi di episodi simbolici, che rendono la lettura per nulla facile. Difficilmente, inoltre, gran parte del romanzo potrebbe essere identificata come fantascienza se non si conoscesse l'autore, giacchè per toni, personaggi sembra più di essere di fronte ad una sorta di epic-fantasy.
Per questo motivi mi sento di consigliarlo principalmente agli appassionati dell'autore o a coloro che apprezzano opere di questo tipo; il lettore di fantascienza standard potrebbe restarne deluso o disorientato.
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