domenica 28 novembre 2021
IL PUGNO DELL'UOMO di Davide Del Popolo Riolo
vai alla scheda completa Il romanzo è ambientato in un pianeta imprecisato, in cui la "Città" sembra essere l'unico agglomerato urbano del pianeta, edificata sul luogo dell'atterraggio degli Antichi, i mitici viaggiatori spaziali che in un tempo ormai dimenticato hanno colonizzato il mondo. La Città non è popolata solo da umani, in essa convivono, infatti, esponenti di altre tre razze: i Pallidi, i Sabbiosi e gli Uomini-Pesce, di cui però non vengono forniti elementi circa la loro origine e/o la loro provenienza. Le ultime due categorie degli inumani sono sostanzialmente irrilevanti nell'intreccio; appartiene invece ai Pallidi uno dei personaggi principali e per questo motivo la razza in questione viene descritta con dovizia di particolari.
Essi, detti anche succhiatori o più spregiativamente semplicemente succhia, non sono altro che vampiri: umanoidi dal colorito pallido, calvi, sensibili ai raggi solari e soprattutto che si cibano del sangue umano. Alcuni indizi disseminati lungo il romanzo accennano ad un passato in cui la brama di sangue li portava ad agire con violenza nei confronti degli umani mentre nel presente dell'opera l'assunzione di sangue avviene in modo assolutamente pacifico: molto prosaicamente il prezioso fluido viene acquistato. I Pallidi venerano anche una propria divinità, la Dea Rossa, culto nell'ambito del quale ogni violenza per l'appropriazione di sangue umano sembra costituire ormai un tabù.
La Città è governata fin dagli albori da esponenti di una sola famiglia, gli Anderson-Brown, in quella che appare una sorta di matriarcato: la carica di Sindaco, la massima magistratura della città, infatti, sembra venir conferita alla donna di famiglia più anziana, per un mandato a vita. Alla morte di una Sindaca, avvengono delle elezioni ma sembrano soltanto dei plebisciti pro-forma, atti a sancire una successione dinastica consuetudinaria. Accanto al Sindaco agisce una sorta di consiglio il cui esponente principale, una sorta di primo ministro, è il Cancelliere; questi è invece eletto fattivamente dalla cittadinanza.
Appena al di sotto degli organi di governo esiste una aristocrazia formata dai cosiddetti Patrizi, organizzati in casate nobiliari ciascuna delle quali risiede in una delle ricche abitazioni note come le Torri (scenario che ricorda i comuni italiani medievali). Se la nobiltà è appannaggio esclusivo degli umani, folte schiere di Pallidi invece popolano la ricca borghesia, ricoprendo in particolare professioni come avvocato, banchiere, commerciante. La descrizione della razza vampira e della miscela di xenofobia ed invidia sociale che la circondano richiamano in maniera ovvia e trasparente la storia degli ebrei: si allude chiaramente perfino alla leggenda delle uccisioni rituali di bambini cristiani quando l'autore descrive la calunnia che vuole i Pallidi responsabili delle sparizioni di bambini umani. La parte più povera della popolazione, cui appartengono anche la maggior parte di Sabbiosi e di Uomini-Pesce, vive invece in bassifondi noti col nome di Fosse che sono sostanzialmente lasciati in mano alla malavita.
La tecnologia degli Antichi che verosimilmente doveva essere talmente avanzata da consentire il volo interstellare è andata persa; la città si trova in uno stadio di sviluppo che appare analogo agli anni a cavallo tra XIX e XX secolo: motori a vapore, carbone, prime radio, ferrovie. Non mancano però elementi che stonano in questo parallelo: in corso d'opera infatti il lettore verrà a conoscenza di macchine artificiali autocoscienti così come dell'esistenza di cibridi, creati dal connubbio tra uomo e macchina. Al di fuori della città, il resto del pianeta sembra essere abbandonato; enormi spazi aperti, l'Oceano Verde, sono popolati da tribù nomadi inter-specie dette Costellazioni, della cui storia però non è dato sapere alcunchè.
Il romanzo si apre con la morte della Sindaca in carica che ha governato per decine di anni cui succede Donna Alessandra, una governante onesta quanto risoluta che deve subito affrontare una emergenza senza pari, lo scoppio di una epidemia mortale che dilaga nella città mietendo vittime a ritmo crescente. L'epidemia mette le ali ad un movimento xenofobo, il "Pugno dell'Uomo", che incolpa gli inumani, e soprattutto i Pallidi, della sua nascita e diffusione. Il suo fondatore, Ian Derrick, è un mostruoso demagogo e viene aiutato dalla sua ascesa da un vecchio artista ormai in declino, portato anch'egli a odiare i Pallidi per rancori personali. Donna Alessandra riesce a tenere in pugno la situazione e a contenere il pericoloso movimento; quando però la malattia la colpisce, la Città dovrà andare incontro ad un triste destino. Il parallelo storico prosegue e qualsiasi lettore non può non riconoscere, cosi come nei Pallidi l'equivalente degli ebrei, nel "Pugno dell'Uomo" e nel suo leader la metafora dell'ascesa del Nazionalsocialismo e di Hitler.
L'opera ci ha ricordato da vicino Perdido Street Station di China Mieville per l'impostazione di fondo, l'ambientazione e lo stile narrativo. Abbiamo una commistione di temi e generi letterari sulla falsa riga dello science-fantasy; la trama è narrata dal punto di vista di più personaggi, ciascuno dei quali è costruito e reso vividamente con la propria personalità e la propria storia di vita, seguendo filoni narrativi differenti che vengono poi a intrecciarsi tra di loro, in quello che rappresenta ormai una consuetudine del genere.
L'opera è divisa in tre parti: nelle prime due l'autore racconta lo scoppio della pandemia e l'ascesa del "Pugno dell'Uomo" mentre la terza è ambientata una ventina di anni dopo e conduce al finale. Se le prime parti brillano per una narrazione coinvolgente, un ritmo sempre sostenuto che trascina il lettore pagina dopo pagina, un colpo di scena dopo l'altro, senza soffrire di pause didascaliche, così non è per la conclusione. L'ultimo capitolo, infatti, appare un corpo estraneo, un veloce tentativo di dare una conclusione all'opera; tentativo però raffazzonato nel suo susseguirsi di eventi senza un vero filo logico conduttore, perdendo quella coerenza complessiva che aveva così bene caratterizzato le parti iniziali. Ugualmente raffazzonato troviamo l'espediente narrativo di usare la corrispondenza di uno dei personaggi principali per ricostruire gli accadimenti dei venti anni che intercorrono tra l'inizio e il capitolo conclusivo dell'opera.
Detto questo, l'unica altra pecca che ci sentiamo di individuare consiste forse nell'eccessiva ovvietà dei paralleli storici così come li abbiamo descritti in precedenza. Concludendo, un'opera interessante, in cui l'autore brilla nella costruzione di un universo-città complesso ma consistente e coerente, di cui consigliamo la lettura a chiunque apprezzi una Fantascienza di indagine sociologica, la commistione di sottogeneri differenti, il tutto abbinato ad un intreccio e personaggi ben costruiti e avvincenti.
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Ho trovato la costruzione del mondo interessante (anche se in effetti ricicla molte cose assai note) ma la vicenda ha ben poco di fantastico, e parecchio di allegorico. Avrei rpeferito qualche idea extra, ma è cmq scritto veramente bene.
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