lunedì 4 luglio 2022
LA CITTA' CONDANNATA di Arcadi e Boris Strugatzki
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La città in cui è ambientato il romanzo è posta in un luogo imprecisato, a tratti con suggestioni di un ambiente o pianeta alieno. Delimitata a est dal Muro Giallo e a ovest da un immenso precipizio, la Città è popolata da individui del XX secolo provenienti da ogni parte del mondo, del cui viaggio dalla Terra non si fa mai menzione. Non è dato sapere dunque quanto l'arrivo alla Città sia stata una scelta o meno; tutti sono però consapevoli di fare parte dell'Esperimento.
Dell'Esperimento non si conoscono nè le finalità, nè i mezzi e neanche i responsabili. Ogni persona è assegnata ad un Mentore, una figura che nelle rare opportunità in cui entra in scena, viene ritratta con suggestioni da alieno umanoide. L'idea di un ecosistema artificiale posto al di fuori del nostro pianeta è rafforzata dalla natura artificiale del sole, una sorta di gigantesca lampadina che si spegne e si accende ad intervalli prestabiliti.
Gli abitanti continuano a parlare la propria lingua ma misteriosamente si comprendono tutti perfettamente a vicenda cosicchè a ciascuno sembra che tutti gli altri parlino la sua lingua. Una regola dell'Esperimento sembra essere il continuo cambiamento di mansione lavorativa, una sorta di programmata ascesa e discesa di condizione sociale apparentemente gestita da un algoritmo, che (si apprenderà nel corso dell'opera) può essere però aggirato. Proprio questa ultima caratteristica sembra fare dell'Esperimento una rappresentazione in chiave ironica della natura della Rivoluzione, del regime del socialismo reale; sensazione che viene arricchita dagli accenni ad una certa pesante e insondabile macchina burocratica che governa il funzionamento della città e delle sue istituzioni.
La narrazione segue le vicende del protagonista, l'astronomo russo Andrei Voronin: ogni capitolo coincide con un mestiere che viene assegnato a Voronin nella città: netturbino, investigatore, giornalista, consigliere, per arrivare agli ultimi due capitoli dove Voronin guida una spedizione nei misteriosi territori al di fuori della Città, trovandovi tracce di altri antichi insediamenti, che pongono ancora più dubbi sulla natura del mondo della Città. Accanito sostenitore della natura dell'Esperimento e dei doveri nei suoi confronti di tutti i cittadini, Voronin con il passare del tempo assume un atteggiamento sempre più distaccato e cinico, interessandosi solo alla natura del mondo misterioso che lo circonda.
Siamo di fronte ad un'opera particolare, difficile da inquadrare. Sicuramente fortemente simbolica, e intrisa di riferimenti al contesto, alla storia, al modus vivendi dell'Unione Sovietica. La natura ancora piuttosto lineare della narrazione dei primi capitoli sfocia in un finale a tinte quasi oniriche in perfetta corrispondenza con lo stato d'animo del protagonista. Il mistero principale, la natura della Città, trova una parziale risposta proprio nella pagina finale dell'opera; ma quasi tutti i quesiti sollevati rimangono aperti a varie possibili interpretazioni.
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