vai alla scheda completa
La Novella ripropone un classico tema, quello dei viaggi nel tempo e delle possibili infinite realtà alternative che ne derivano, con due protagoniste, Rossa e Blu, che si rincorrono nel tempo, risalendo le sue ciocche ovvero lo svolgersi dagli eventi a partire da dei nodi principali. Entrambe sono le inviate di due imperi del futuro, che sembrano originari di due linee del tempo alternative e quindi in perenne lotta per assicurarsi l'esistenza a danno del nemico. Il dualismo che viene proposto è archetipico: Rossa è inviata dall'Agenzia, una società ipertecnologica e meccanicista, mentre Blu fa parte del Giardino, un mondo in cui l'uomo sembra essere entrato in simbiosi con la natura.
Rossa e Blu un po' per caso iniziano a scambiarsi lettere, lasciando i propri scritti nei luoghi più impensabili (all'interno di esseri viventi o nella lava di un vulcano per esempio) in modo che siano ritrovati solo dall'altra. Le due donne attraversano migliaia anni di storia, partecipano agli eventi più disparati ad esempio agevolando o ostacolando la distruzione di Atlantide o la nascita dell'impero di Genghis Khan, seguendo le direttive della propria fazione nel tentativo di plasmare il tempo dalla propria parte. La corrispondenza tra le due si trasforma poco a poco da una disfida personale ad una amicizia sempre più intima fino ad un rapporto amoroso.
Le origini, l'evoluzione del conflitto, la natura stessa dell'Agenzia o del Giardino sono misteri lasciati irrisolti. Anche gli interventi di Rossa o Blu nella storia sono nebulosi; gli unici dettagli che abbiamo, infatti, sono contenuti nelle lettere che le due si scambiano e che inevitabilmente si concentrano su altro, lasciando soltanto pochi indizi, anzi meglio dire suggestioni, al lettore su cosa sia davvero successo. Per la maggior parte dell'opera, in estrema sintesi, non accade nulla; ci troviamo di fronte solo ad una corrispondenza che, se all'inizio sarcastica e quasi divertente, vira gradatamente verso uno smielato abbastanza pedante. Soltanto il finale restituisce un po' di brio narrativo seppur impiegando un classico espediente/paradosso dei viaggi nel tempo.
Concludendo, ci troviamo di fronte ad un'opera che seppur con qualche discreta idea di base, ma non originale, difetta nell'usarle in un intreccio sensato, lasciando posto ad una narrazione basata soltanto su sensazioni, allusioni e poco altro, totalmente centrata sull'interiorità dei protagonisti in una evoluzione di sentimenti che tra l'altro troviamo difficilmente sostenibile o motivata...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento