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Il romanzo ha per protagonista un archeologo, Asa Steele, che è tornato a vivere nel suo paese natio nelle lande del Wisconsin. Asa non è solo spinto dalla nostalgia di casa ma anche da alcuni ritrovamenti, pezzi di leghe metalliche sconosciute per esempio, che secondo lui possono essere spiegati solo dalla presenza di una astronave aliena, atterrata sul luogo nel profondo passato.
Asa viene raggiunto da una sua vecchia fiamma, Rila, con la quale fa una ulteriore incredibile scoperta, ovvero l'esistenza di alcuni cuniculi spazio temporali che permettono di viaggiare nel passato. Asa riesce a tornare a casa dopo essersi accidentalmente imbattuto in uno di questi cunicoli che lo ha portato ai tempi dell'ultima glaciazione e dei mammuth solo grazie al suo cane, Bowser, che più tardi si scoprirà come già da tempo sia avvezzo a simili gite nel passato.
Sulla spinta dell'indole affarista di Rila, i due iniziano a progettare un grande business e a costruire la loro nuova casa a Mastodonia, al tempo dei grandi Mastodonti. Ma le cose non vanno tutte per il verso giusto...
L'opera contiene alcuni richiami tipici della produzione di Simak: il contesto agricolo, il ritratto di un'America pastorale, lontana dalle metropoli, il ruolo degli ultimi, degli emarginati, in questo caso rappresentati da Hiram, l'ingenuo "scemo del villaggio" in possesso però di una facoltà unica...
La trama presenta sicuramente delle carenze strutturali, troppe sono le scorciatoie prese senza molta spiegazione, così come l'idea di base, quella dei viaggi nel tempo, è sviluppata in maniera abbastanza semplicistica e ricorrendo ad un classico "deus ex machina".
L'opera rappresenta una lettura semplice e rilassante, a tratti anche divertente, che consigliamo principalmente ai fan dell'autore.
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