domenica 27 gennaio 2013
Universo senza Luce di Daniel F. Galouye
vai alla scheda completa del romanzo Universo senza Luce
Il romanzo è ambientato in un classico contesto post conflitto nucleare. Il protagonista, Jared Fenton, fa parte di un gruppo di sopravvissuti adattatisi a vivere nel sottosuolo, nel buio più assoluto. Passate diverse generazioni, i concetti stessi di luce e di buio sono stati dimenticati, entrando a far parte di una mitologia religiosa assieme ad altre entità risalenti al conflitto come "Radiazione" e i due terribili emissari del maligno "Cobalto" e "Stronzio".
Non utilizzando più la vista, i discendenti dei sopravvissuti fanno maggior affidamento sugli altri sensi (potenziati forse da mutazioni genetiche). La maggior parte delle informazioni viene ricavata dall'udito, grazie ad un sistema simile al sonar: nei villaggi è presente un generatore di suoni in modo che gli abitanti possano utilizzare gli echi creati per capire i movimenti mentre quando una persona è in viaggio "sente" la conformazione del paesaggio circostante sfruttando ogni rumore attorno a lei o producendone appositamente sfregando piccole pietre.
Anche gli usi e i costumi si sono modificati conseguentemente. La conoscenza formale, per esempio, avviene attraverso il rito dei Dieci Tocchi col quale una persona memorizza il profilo dell'estraneo. Alcune lampadine sono resistite, almeno in parte, intatte e vengono adorate come reliquie del paradiso perduto in cui gli uomini vivevano con Dio nella luce.
Jared Fenton ha consacrato la sua vita alla ricerca della verità, della luce e del buio, intuendo come dietro alle leggende siano celate verità profonde e strabilianti. La sua strada è però in salita; diventato capo della sua comunità, infatti, Jared deve affrontare un crescendo di problemi che minacciano direttamente la sopravvivenza stessa dei sopravvissuti fino all'arrivo dei mostri, misteriose creature che nascondono il più incredibile dei segreti...
L'opera ha una grande dose di originalità e l'autore è abilissimo nel creare e nel descrivere un affascinante modello di società, costumi, riti per un mondo cieco, piombato nell'oscurità, dove la luce è irrimediabilmente perduta. Anche il lessico o l'utilizzo di alcune forme verbali, soprattutto quelle legate ai sensi, viene mirabilmente adattato alle circostanze. L'intreccio parte bene con un buon mix di mistero e spiegazioni ma si sviluppa in maniera eccessivamente prevedibile con un climax finale anche un po' banale. Nonostante qualche debolenzza, nel complesso il romanzo rimane comunque un'eccellente lettura, soprattutto perchè davvero unica nel panorama del genere.
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