lunedì 3 giugno 2013

LE SIRENE DI TITANO di Kurt Vonnegut

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L'opera appartiene al filone della Fantascienza Umoristica. Le Sirene di Titano è un grande romanzo di satira sull'uomo, sulla sua storia, sulle sue religioni, sul suo sistema economico. E' in primis l'idea del libero arbitrio umano a venire ridicolizzata: non soltanto le nostre azioni sembrano essere già decise a tavolino ma tutta l'epopea umana, le sue lotte, la sua storia risultano essere nient'altro che un banale artificio alieno. Tutti gli sforzi dell'uomo sono serviti soltanto a costruire un banale pezzo di ricambio per una navicella danneggiata; la Grande Muraglia Cinese, il Cremlino solo dei semplici segnali che gli alieni inviano al loro pilota perduto. Un piccolo capolavoro è il capitolo dedicato al finto esercito marziano che il deus ex machina del romanzo, Winston Niles Rumfoord, costruisce per poter poi imporre sulla Terra una propria religione. Indipendentemente dal grado, dal soldato semplice al generale, tutti i suoi membri non sono che marionette teleguidate, che appena sentono il ridicolo motto che viene loro trasmesso direttamente nel cervello, si mettono a marciare al passo dell'oca come nelle più divertenti parodie naziste. Anche il capitalismo non viene risparmiato: il padre di Malachi Costant, un altro personaggio principale del romanzo, costruisce una immensa fortuna scommettendo in borsa utilizzando un algoritmo costruito a partire delle lettere iniziali della Bibbia. La grande lezione che l'autore sembra voler trasmettere è che se i massimi sistemi, i fini cosmici non sono più in grado di dare un senso all'esistenza dell'uomo, egli deve guardare dentro di sè. E' nei legami di amicizia o d'affetto che egli costruisce con i suoi simili la chiave di lettura della sua vita. E non importa se il destino è già scritto perchè quello che conta è il modo, il come esso è portato a termine. L'intreccio è basato su una sequenza di paradossi, di trovate spiritose quanto fantasiose (basti pensare all'infundibulo cronosinclastico, un misterioso luogo dove tutte le verità, i punti di vista, vengono a coincidere) che non hanno in realtà agganci, basi molto solide. Ma non è certo la linearità o la verosimiglianza della trama ciò su cui si è concentrato l'autore. Ciò che rimane al termine della lettura è l'idea di un grande concentrato di idee, di un potente messaggio, veicolato però in maniera un po' confusionaria, un po' arraffata diremmo, senza particolare attenzione ai contorni della vicenda. Opera comunque sicuramente interessante e ricca di spunti di riflessione.

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