martedì 12 novembre 2013
E SARA' LA LUCE di James Tiptree jr.
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Il romanzo è ambientato in un futuro imprecisato in cui l'umanità sembra vivere in pace con altre razze aliene all'interno di una organizzazione nota come Federazione. L'estensione spazio-temporale degli eventi narrati è molto limitata: l'intera narrazione si svolge infatti nell'arco di circa una giornata, su una piccola porzione del pianeta Damien. Tale pianeta, situato ai margini della galassia, è abitato da una specie senziente autoctona, i Dameii, curiosi esseri alati dai tratti umanoidi.
Per anni il pianeta è stato occupato da organizzazioni criminali umane che hanno torturato i Dameii per ottenere una specie di droga nota come Lacrime di Stella. Il disgustoso traffico è durato fintanto che la Federazione non ha scoperto l'ubicazione del pianeta e, dopo aspre battaglie, è riuscita a debellare i criminali. Damien è ora severamente controllato e matenuto in quarantena; una nave spaziale dell'esercito è tenuta costantemente nelle vicinanze pronta a intervenire nel caso i tre custodi che sono ora stanziati sul pianeta abbiano necessità del suo aiuto.
Damien è ora anche testimone di un evento eccezionale; è il primo pianeta, infatti, che sta per essere raggiunto dagli stati più interni dell'esplosione di Vlyracocha, una supernova, nota anche col nome di Stella Assassinata, la cui storia è legata all'ultima guerra combattuta dall'uomo, una guerra su cui grava il peso di un pesante fardello di colpa e infamia...
Per assistere all'evento, una dozzina di spettatori è arrivata sul pianeta, dove vengono ospitati presso la stazione e l'ostello gestiti dai tre custodi. Si tratta di un gruppo particolarmente eterogeneo: vi troviamo un un manager e regista proveniente da Telemondo (una specie di Hollywood interstellare) con quattro giovanissimi attori della sua serie tv soft-porno, un giovane principe ereditario, un artista, una nobildonna che spera nelle radiazioni della supernova per guarire sua sorella da anni in stato vegetativo, due studiosi e, infine, un Aquaman (una specie di esseri umani modificati geneticamente per vivere in ambienti acquatici). Ma, dietro alcune di queste identità, si celano ben altri scopi rispetto alla semplice visita turistica...
Lo spazio-tempo condensato degli accadimenti rende il ritmo della narrazione molto elevato e quella che sembra essere inizialmente una tranquilla storia di planetary romance si trasforma in una serie di sorprese e capovolgimenti di prospettiva che si succedono uno dopo l'altro, in maniera quasi parossistica. Non uno, ma ben due complotti risulteranno alla fine sventati dagli eroi di turno nel corso di questa terribile notte di eventi. L'autore fa largo uso del dialogo, limitando le descrizioni introduttive al minimo indispensabile mentre i personaggi sono presentati al lettore uno dopo l'altro, in una successione di mini-racconti, intermezzi, inseriti nell'alveo nella narrazione principale, secondo uno schema che alla fine risulta però abbastanza monotono. L'intera costruzione del romanzo ha un qualcosa di eccentrico, di eccessivo, quasi fosse una commedia. L'autore dà l'idea infatti di aver quasi appositamente voluto esagerare nel creare una carrellata di personaggi e storie al limite dell'inverosimile. Questa atmosfera di irrealtà mitiga la portata emotiva delle terribili efferatazze narrate (la terrificante storia dei Dameii) e ridimensiona anche certi riferimenti al presente (come la tratta di ragazzini schiavi descritta nel mondo della produzione porno di Telemondo).
Il lieto fine che l'autore costruisce meticolosamente, in maniera piuttosto forzata dobbiamo dire, per quasi tutti i personaggi chiude il cerchio della narrazione, i cui toni estremi sembrano aver voluto simboleggiare le luci abbaglianti e le ombre più cupe che la vita di ogni uomo e dell'umanità nel suo complesso possono raggiungere. Certamente il finale riservato ai Dameii lascia più di una perplessità: gli alieni, fino al giorno prima sospettosi dell'uomo, sono improvvisamente desiderosi di abbracciare cultura e tecnologia umana, con l'intento addirittura di realizzare profitto dal medesimo oggetto dei loro peggiori incubi...
Concludendo, il romanzo è una lettura complessivamente più che discreta ma, particolare, anomala diremmo, e valida forse più dal punto di vista dell'impatto emotivo che dei contenuti veri e propri dato che qualche spunto di originalità, seppur di natura piuttosto macabra, non compensa un intreccio che, in taluni momenti, dimostra diverse debolezze e lacune logiche.
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