martedì 5 novembre 2013

MR. SMITH VA IN VACANZA di Dario Giansanti

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Il romanzo ha come protagonista Mr. Smith, un alieno proveniente da un pianeta anello di Beta Crucis, in vacanza sulla Terra. Assunta l'identità di un banale e noioso ragioniere (ma ci sono identità di riserva pronte a subentrare...), Mr. Smith fa esperienza delle più disparate azioni di un tipico abitante di New York: l'attesa del bus, il soggiorno nell'hotel, la consumazione dell'hot dog. In realtà gli alieni in vacanza nella città sembrano essere una infinità e la forma umana non appare neanche tra le più in voga, giacchè dalla comunità galattica i veri abitanti intelligenti della Terra sembrano essere ritenuti cani, topi, calamari, parameci e via dicendo, insomma tutto tranne l'uomo (e in particolare l'uomo occidentale!), che da tempo immemore fanno già parte della Lega Esseri Senzienti. Armato di un ottimo Surrogato d'Ignoranza, Mr. Smith, un Impulso Illogico alla volta, si abbandona all' Indefinibile Inevitabilità del Divenire, ovvero alla volontà dell'Io Narrante Universale, il vero e proprio costruttore del mondo. Mr. Smith, provando una volta a seguire il Libero Arbitrio, finisce nel cantiere ancora non terminato di una scena successiva, dove viene subito rimproverato dall'Io Narrante Universale. Quest'ultimo si inserisce anche altre volte nella trama, assieme ad un strampalato Assistente Turistico costituito da un eterogeneo grupposcolo di sei bertucce, due cespugli e un'aringa affumicata che finirà male... L'opera non ha un vero e proprio intreccio, ma è piuttosto una successione di battute, episodi fulminanti, situazioni paradossali che l'autore riesce con successo ad amalgamare e collegare tra loro. Alcune trovate sono davvero ben riuscite, basti pensare all'Ufficio per le Mancanze di Scopi o all'interazione del meta-personaggio dell'autore all'interno dell'opera stessa; humor e risate da semplice sketch comico si alternano con una satira di maggior spessore che di volta in volta ha come vittime i più disparati settori del pensiero e dell'esistenza umana, dalla vita famigliare a quella lavorativa. Un'opera sui generis (sulla scia, come l'autore indica, di Robert Sheckley, sia nei contenuti che nello stile), divertente e assolutamente godibile seppur il continuo ricorso alla sorpresa, all'inverosimile, al paradossale possa risultare, alla lunga, un po' forzato o comunque soffrire, com'è ovvio, di un progressivo ridimensionamento a livello di impatto innovativo sul lettore.

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