Il romanzo è ambientato nell'URSS degli anni venti del secolo passato. Il protagonista è un cane randagio che, utilizzato come cavia da un famoso medico, si ritrova trasformato in essere umano. La prima parte del romanzo, narrata in prima persona dal punto di vista di Pallino, il randagio, è la più riuscita: da una prospettiva insolita viene ritratta, con ironia e divertimento, la società sovietica dell'"uguaglianza". La satira continua nella seconda parte del romanzo, in cui viene presa di mira in particolare l'eccesso burocratico e la pignoleria di certi funzionari di partito, che, però, nella forma di diario tenuto da uno dei medici che hanno in cura Pallino, perde di freschezza e di smalto. Un altro elemento di riflessione portato avanti nel romanzo riguarda i limiti che deve avere la sperimentazione scientifica, alla quale l'autore raccomanda di seguire "una via parellela e conforme alla natura".
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