sabato 6 febbraio 2010

IL TENENTE di Ron Hubbard

Il mondo intero è stato teatro di un immane conflitto globale e bombardamenti atomici hanno distrutto metropoli di tutto il mondo. L'Europa è un cumulo di rovine: dall’Atlantico ad Arcangelo eserciti di ogni nazione si sono dati battaglia mentre re e regine, partiti e governi si succedevano alla guida dei rispettivi paesi perdendo, mano a mano, ogni contatto con le proprie truppe, decimate da terribili malattie come il “mal del soldato”. Il Tenente, un ufficiale dell’esercito britannico, è al comando di una delle ultime formazioni che cercano di sopravvivere sul continente; ciò che è rimasto degli imponenti eserciti che hanno distrutto l’Europa si dà battaglia non più in nome di una patria o di una bandiera ma, come mercenari, per impossessarsi di cibo e vestiario, anche saccheggiando comunità di civili.
Il romanzo, la cui prima versione risale al 1939, è un classico della fantascienza bellica. Gli scenari di distruzione e di catastrofe che purtroppo la seconda guerra mondiale realizzerà, sono preconizzati e ingigantiti, portati all'estremo da Hubbard. Allo stesso tempo però, il protagonista dell’opera, il tenente, possiede qualcosa dell’antico guerriero, dedito interamente alla propria causa… lui e i suoi soldati hanno ormai dimenticato, se mai l’hanno avuta, l'esistenza condotta prima dello scoppio della guerra e guardano con sospetto chi sembra non appartenerle, i civili, siano essi poveri contadini o peggio politicanti, mentre mostrano sentimenti di cameratismo verso i propri simili con cui, in quell’unico, infinito terreno di guerra che è ormai l''Europa, condividono la medesima esistenza.
Se da un lato la distopia di Hubbard ingigantisce, nella durata temporale e nella portata spaziale, gli scenari di distruzione materiale della guerra che verrà, dall’altro non arriva a immaginare gli orrori e quelle forme di rovina morale, interiore che sappiamo poi essersi concretizzati. Gli uomini, il Tenente primo fra tutti, pur induriti dalla battaglia quotidiana, si mantengono tali per sentimenti e capacità di ragionamento e alla fine riescono ad ottenere la pace sognata e rimanere protagonisti in quella nuova società. E’ questo forse il limite dell’opera; una lettura consigliata, scorrevole, avvincente e ricca di temi e significati che forse non emergono immediatamente in superficie.

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