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Commento:
Il romanzo appartiene al filone dello Steampunk, ambientato nell'Inghilterra di fine XIX secolo. Il protagonista è George Downer, il figlio di uno dei più grandi orologiai e produttore di marchingegni di vario tipo, da cui ha ereditato negozio e attività, benchè in lui brilli una minima parte del genio che albergava nel suo genitore. George conduce una vita piuttosto noiosa e monotona, cercando di mantenere il suo livello di vita agiato grazie a quelle piccole riparazioni che è in grado di fare sui capolavori creati dal padre, presso la sua casa londinese in compagnia del suo leale servitore, Creff.
La tranquilla routine di George viene distrutta dall'arrivo di un misterioso individuo, l'Uomo di Cuoio Marrone, che gli commissiona una riparazione su un misterioso apparecchio che, secondo lui, era stato costruito dal padre. Dopo quest'incontro, George si troverà immischiato in avventure e misteri che coinvolgono uomini di malaffare, misteriosi esseri anfibi, società segrete, automi, truffe e vendette in una escalation di intrighi e quesiti che troveranno spiegazione e soluzione soltanto nelle pagine finali dell'opera.
La narrazione è svolta in prima persona, per cui il lettore è immerso interamente nella prospettiva e nei dubbi del protagonista. Un intento umoristico, parodiante permea l'intero romanzo con una serie di personaggi, istituzioni, situazioni al limite tra il grottesco e il comico. I colpi di scena e d'azione si susseguono ad un ritmo forsennato che, nonostante la relativa modestia a livello di trama e idee di base, rendono la lettura comunque piacevole e divertente.
Trama:
Un misterioso individuo, l'Uomo di Cuoio Marrone, così chiamato per via del colore e dell'aspetto della sua pelle, porta un misterioso congegno presso George Downer nella speranza che il figlio del fu celebre orologiaio e inventore sia in grado di ripararlo. Poco tempo dopo altri due sconosciuti, un uomo di nome Scape e la signorina McThane, proclamatisi impresari teatrali, tentano, senza fortuna, di rubare tale misterioso apparecchio.
L'Uomo di Cuoio Marrone aveva lasciato come acconto una strana moneta, che riportava in effige una faccia dai tratti deformi, mai vista prima. Downer indaga su tale oggetto, scoprendo che l'effige ritrae San Lofio, ma nessuno sembra aver mai sentito parlare prima di questo santo. Utilizzando la moneta come una sorta di lasciapassare, Downer, ricercando il famoso falsario che dovrebbe averla forgiata, arriva infine nel misterioso distretto londinese di Wetwick, dove trova diversi strani individui, tutti con i medesimi tratti grotteschi del santo ritratto.
Downer riesce a rintracciare l'abitazione del falsario ma egli rimanda ogni discussione ad un'ora più tarda per improrogabili impegni. Quando George ritorna a cercarlo, però, lo trova morto in compagnia dell'Uomo di Cuoio Marrone per mano di misteriosi individui che fanno anch'egli prigioniero e tentano di annegarlo prima che l'Uomo di Cuoio Marrone, in realtà ancora vivo, non salvi entrambi.
Downer ritrova Scape e la signorina McThane che lo conducono presso la dimora fuori città di Lord Bendray, recando con sè il misterioso marchingegno affidatogli dall'Uomo di Cuoio Marrone. Tale apparecchio si rivela essere un regolatore eterico che, secondo Lord Bendray, dovrebbe servire per attivare una folle macchina costruita dal padre di George allo scopo di distruggere la Terra e attirare così l'attenzione da parte degli extraterrestri con cui Lord Bendray spera di venire a contatto, sopravvivendo all'apocalisse in una sorta di cabina di sicurezza.
Downer viene presentato ad altri ospiti di Lord Bendray, sir Wroth e consorte, membri della cosiddetta Regia Anti-Società, i quali sono stati convinti da Scape di come egli sia in realtà un altro prodigio meccanico costruito dal padre: il Paganinicon, un automa in possesso del virtuosismo musicale del famoso Paganini. All'inizio di quella che doveva essere una esibizione pubblica dell'automa, la residenza di Lord Bendray viene attaccata dal Pio Esercito, una specie di associazione di fanatici religiosi che intendono catturare quella macchina demoniaca che ritengono essere il Paganinicon.
Downer fugge dalla residenza di Lord Bendray e si ritrova in un villaggio di persone simili a quelle del distretto di Wetwick. Egli tenta di catturare la loro attenzione esibendo la moneta di San Lofio ma così facendo scatena la loro rabbia e viene salvato soltanto dall'intervento di alcuni sconosciuti. Questi si rivelano essere al soldo di Mollie Maud, pagati per ingannare e portare a Londra delle ragazze di campagna da impiegare nei suoi bordelli. Mostrando la moneta, Downer aveva convinto i paesani di esseri anch'egli uno di quei malefici seduttori. La banda porta Downer al cospetto della loro padrona, che si rivela essere in realtà la famosa signora Trabble, la comandante dell'Associazione Dame per la Soppressione del Vizio Carnale, che, vistasi scoperta, immediatamente ordina che sia catturato.
Downer si ritrova così braccato da ben tre nemici: il Pio Esercito, i bravi di Mollie Maud e gli abitanti del villaggio. Soltanto l'intervento dell'Uomo di Cuoio Marrone lo salva, permettendogli di trovare rifugio in una carrozza con al suo interno il vero Paganinicon e la Signora Wroth. L'automa gli conferma di essere creazione di suo padre e di essere stato creato a sua stessa immagine e somiglianza; è il cervello medesimo di Downer che, grazie alla sua natura flemmatica, irradia quel tipo di vibrazioni che consentono al Paganinicon, opportunamente calibrato, di interagire con l'ambiente circostante. Scape aveva scoperto l'automa dimenticato ma non sapeva che era necessaria la vicinanza del figlio originale del suo costruttore per innescarne l'attività.
Downer si imbarca, con Scape e la Signorina McThane, a bordo di una nave di Sir Wroth dove pensano di essere finalmente al sicuro. Ma quest'ultimo si rivela essere in realtà un infltrato del Pio Esercito nella Regia Anti-Società e annunzia loro l'intenzione di ucciderli una volta raggiunte le isole Groughay. Downer viene salvato ancora una volta dall'Uomo di Cuoio Marrone, che si svela la sua vera identità: egli è l'ultimo superstite di una antica razza anfibia, con la quale il padre di George aveva avuto diversi contatti, estintasi dopo che gli umani distrussero l'ambiente naturale dove gli anfibi si riproducevano, dei banchi di alghe al largo delle isole Groughay, il cui commerciò frutto grandi ricchezze a Lord Bendray. I misteriosi esseri del distretto di Wetwick sono il risultato dell'incrocio imprevisto tra quella razza e gli umani ed è stata ancora di Lord Bendray l'idea di utilizzare le giovani ragazze ibride nei turpi affari di Mollie Maud.
Riattivando il vecchio macchinario che il padre di George aveva costruito per raccogliere velocemente grandi ammassi di alghe, la nave viene distrutta e Downer e i suoi due compagni possono trovare rifugio sulle isole ora deserte. L'Uomo di Cuoio Marrone ha un piccolo vasetto che contiene quella che può essere l'ultima progenie della sua specie, nata dall'incrocio tra il suo seme e le uova della popolazione ibridata. L'esperimento però fallisce e l'Uomo di Cuoio Marrone si sfoga contro Downer e l'umanità intera per poi sparire.
Improvvisamente però, pochi giorni dopo, ricompare portando a nuoto Downer sulla terra ferma e convincendolo che è assoluta necessità che torni velocemente alla dimora di Lord Bendray. Qui Downer ritrova Scape e lo stesso sir Wroth che si rivela essere in realtà un infiltrato del governo, della Regia Società, che aveva utilizzato il Pio Esercito solo come copertura. Il suo compito era di impedire l'attivazione della malefica macchina di Lord Bendray che, dotata ora del regolatore eterico, è stata innestata dalla vicinanza di Downer. Ricompare sulla scena anche l'Uomo di Cuoio Marrone che avendo previsto la cosa aveva incitato Downer a tornare sul luogo proprio affinchè accadesse questo e potesse così vendicarsi dell'umanità.
Rimane un unico mezzo per salvare la Terra: modificare il carattere flemmatico delle vibrazioni del cervello di George... e per questo si offre volontaria la Signorina McThane, da sempre invaghita dell'uomo. Il pianeta così si salva, mentre Lord Bendray sprofonda nel delirio convinto di essere l'unico sopravvissuto e di parlare ora soltanto con i suoi tanto ricercati alieni.
giovedì 26 dicembre 2013
domenica 15 dicembre 2013
SCACCO AL TEMPO di Fritz Leiber
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Il protagonista del romanzo è un uomo, Carr Mackay, che conduce una vita tranquilla e ordinaria, con un semplice lavoro da impiegato presso l'ufficio di collocamento. La sua esistenza viene sconvolta dall'incontro casuale, sul luogo di lavoro, con Jane, una ragazza che gli apre le porte sulla vera natura della realtà che lo circonda. Carr arriva infatti a comprendere come la stragrande maggioranza delle persone non siano realmente consapevoli, ma recitino un copione già scritto, come parti meccaniche di quel grande orologio che è l'universo.
Nonostante al lettore lo scenario appaia già chiaro dopo poche pagine, Carr tenta in tutti i modi di far rientrare gli inspiegabili fatti che si succedono dopo che egli ha abbandonato i binari del suo ruolo previsto all'interno del meccanismo. L'accettazione dell'inquietante stato delle cose procede parallelamente alla compresione della natura orrida, terrificante della banale vita che lo circonda. E se tutti gli altri esseri umani non sono altro che marionette prive di coscienza, è la solitudine, in ultima istanza, a gettare nel panico Carr, l'assoluta totale trasparenza, irrilevanza della sua vita, delle sue azioni per tutti coloro che proseguono nei binari tracciati dal meccanismo universale.
Il quadro già pessimista dell'opera è completato dalla descrizione di altri "risvegliati". Jane è infatti inseguita e perseguitata da tre loschi personaggi che, appena capiscono come anche Carr sia uno di loro, tentano di catturare anche il protagonista. Carr e Jane vengono salvati solo dall'intervento di misteriosi uomini dall'"impermeabile scuro", presumibilmente inviati da un altro "risvegliato" conosciuto per caso da Carr. Questi gli ha rivelato come la maggior parte di chi ha ritrovato la consapevolezza finisca per organizzarsi in piccole bande che combattono tra loro per il potere e, soprattutto, che trattano tutti gli altri esseri umani come burattini alla loro mercè.
L'idea di base del romanzo è interessante ma lo sviluppo della trama e dei personaggi non ne consentono una piena realizzazione. L'opera si concentra sulle vicissitudini quotidiane del protagonista, alternando fughe, incontri misteriosi, allucinazioni a lunghi paragrafi introspettivi, che risultano abbastanza ripetitivi, lasciando senza risposta diverse questioni sollevate nel corso dell'opera. I personaggi al di fuori del protagonista e, in parte, di Jane non sono minimamente approfonditi e l'intervento risolutivo di questi misteriosi "men in black" è una forzatura senza la minima spiegazione. Ben costruito, invece, il finale che riporta l'attenzione del lettore sul vero significato dell'opera e interroga tutti quanti sull'indirizzo della vita di ciascuno.
domenica 1 dicembre 2013
TEMPO SENZA TEMPO di Clifford Simak
Scheda completa de Tempo senza Tempo di Clifford Simak
Commento:
In un futuro non troppo lontano, la Terra è divenuta una sorta di università che ospita alieni provenienti da ogni parte dello spazio esplorato. Non solo: creature mitiche come folletti, gnomi, fate e banshee popolano alcune aree loro specificatamente dedicate. Il viaggio nel tempo è un ritrovato tecnologico ormai comune tanto che una apposita Facoltà del Tempo ha come scopo l'esplorazione del passato e riporta nel presente manufatti di ogni era o personaggi che hanno fatto la storia, rischiando di svelare scomode verità nascoste...
Il protagonista del romanzo è il professor Peter Maxwell. Di ritorno da quello che doveva essere un viaggio verso uno dei pianeti al confine dello spazio conosciuto alla ricerca del drago, l'unico essere mitologico ancora non riscoperto nella realtà, scopre che una sua copia è già tornata, e morta, sulla Terra. Circondato da alcuni bizzarri compagni come un uomo di Neanderthal, Shakespeare ripescato dal passato, il suo spettro, uno scorbutico folletto e altri ancora, Maxwell riesce, poco alla volta, a fare luce sull'accaduto per ritrovarsi all'interno di un complotto più grande di quanto poteva immaginare.
Il complotto riguarda i Rotanti, una razza aliena davvero inusuale, avvolta nel mistero e con cui l'uomo ha da poco iniziato a interloquire, ma soprattutto un pianeta, il pianeta di cristallo, e una civiltà antichissima, in possesso di una immensa ricchezza di conoscenze che aspettano un nuovo padrone...
Il romanzo è esemplificativo della produzione di Simak. Concetti scientifici (come il teletrasporto, il viaggio nel tempo, la teoria dell'universo pulsante) vengono presi e utilizzati, anche in maniera apparentemente superficiale o semplicistica, per produrre una fantascienza umanistica nel senso più profondo del termine, dedicata a ciò che ci rende davvero umani, ovvero la sfera della coscienza, dei sentimenti, l'interiorità. E il termine umano viene inteso in un senso più ampio includendo ogni essere, sia animale, essere mitologico o semplicemente alieno, che "senta", che provi le nostre stesse emozioni e sentimenti.
I Rotanti sono immediatamente inquadrati come una minaccia non perchè siano alieni o potenziali rivali dei terrestri ma perchè sono "altro da noi", perchè non possono rientrare in quell'umanità allargata che popola il nostro e molti altri pianeti, perchè incapaci di provare sentimenti. Sono fonte di terrore e orrore, emozioni che trovano consistenza fisica nella loro natura fisica di colonie senzienti di insetti, gli esseri viventi più lontani dalla prospettiva umana che vivano sulla Terra.
Il ritmo narrativo del romanzo è elevato. Il professor Maxwell, in balia degli eventi, viene trascinato in un vortice di incontri e accadimenti su cui appare avere poco o nessun potere: è il tipico protagonista di Simak, quasi una sorta di antieroe del futuro. Il finale non risolve, in realtà, tutte le questioni irrisolte aperte nel corso dell'opera, lasciando un amaro retrogusto di insoddisfazione e di precarietà nello sviluppo logico degli eventi medesimi. Se a livello di contenuti e di trama l'opera non è da ricordare, il romanzo però si riscatta, almeno in parte, grazie alla carrellata di personaggi e situazioni comiche, paradossali che contribuiscono in maniera determinante a rendere la lettura piacevole e divertente. Nel complesso, giudichiamo quindi l'opera una lettura discreta che ci sentiamo però di consigliare davvero soltanto a chi abbia già avuto modo di apprezzare Simak in passato o chi stia cercando una lettura leggera e di sicuro svago.
Trama (attenzione spoiler!):
Il professor Peter Maxwell, tornato sulla Terra, scopre come una sua copia fosse già arrivata un mese prima e poi morta in un incidente, trovando la sua vecchia casa occupata da una studentessa, Carol Hampton, e dal suo grosso gatto Silvestro, un bio-meccanismo. I due si ritrovano in un pub assieme con Alley Oop, un neanderthaliano riportato nel presente dalla Facoltà del Tempo, e Spettro, un fantasma che non si ricorda chi essere stato in vita.
Durante la discussione, Carol racconta ai commensali di aver saputo che la Facoltà del Tempo ha ricevuto una offerta, attraverso un intermediario, un avvocato di nome Churchill che Maxwell conosce, per l'Artifatto, un'imponente specie di pietra ritrovata nel Giurassico e che, secondo Maxwell, poteva essere stata il dio del piccolo popolo, i folletti.
Per sfuggire a giornalisti e curiosi vari, Maxwell va a stare nella capanna di Oop, cui racconta il viaggio che lo aveva portato non su Procione, come previsto per ricercare il drago, ma bensì su uno strano pianeta, il pianeta di cristallo, popolato da creature che pensa fossero spettri d'una razza aliena e che lo hanno incaricato di vendere il loro incredibile bagaglio di conoscenza, accumulata nel corso di miliardi di anni, addirittura dall'universo precedente, senza però dirgli alcunchè riguardo al prezzo richiesto.
Su invito di una strana creatura aliena con parvenze di un gamberetto gigante, Maxwell si reca furtivamente ad un ricevimento tenuto da una sua vecchia amica, Nancy Clayton. Qui incontra un Rotante che, anche attraverso minacce, tenta di convincerlo a concludere con loro la vendita della conoscenza del pianeta di cristallo.
In seguito, Maxwell scopre che anche Churchill lavora per i Rotanti, ed è per conto loro che ha presentato l'offerta alla Facoltà del Tempo per l'Artifatto. Il professore parla anche con un Banshee che gli racconta come loro, e in seguito i folletti e gli gnomi, fossero creature provenienti dall'antico pianeta e di aver comunicato egli stesso ad un Rotante come il prezzo per la conoscenza offerta fosse costituito unicamente dall'Artifatto.
Maxwell si rivolge allora al Preside della Facoltà del Tempo per tentare di bloccare la vendita ma scopre che l'affare è già stato completato. Con i suoi amici si reca al museo per vedere l'Artifatto almeno un'ultima volta ma quando gli si avvicina con la macchina traduttrice che Maxwell aveva impiegato sul pianeta di cristallo, l'Artifatto si rivela essere una prigione che custodiva l'ultimo drago realmente esistente.
Un banshee spiega a Maxwell come tali creature non fossero altro che gli animali domestici degli abitanti del pianeta di cristallo, desiderosi soltanto di trovare una casa accogliente per il loro ultimo caro cucciolo mentre i Rotanti non fossero in realtà altro che servi venuti sulla Terra insieme a folletti e banshee nella notte dei tempi. Il drago ora liberato può vivere sulla Terra custodito da folletti e gnomi mentre l'uomo riceverà in eredità tutto il bagaglio di consocenza dell'antico pianeta.
In un futuro non troppo lontano, la Terra è divenuta una sorta di università che ospita alieni provenienti da ogni parte dello spazio esplorato. Non solo: creature mitiche come folletti, gnomi, fate e banshee popolano alcune aree loro specificatamente dedicate. Il viaggio nel tempo è un ritrovato tecnologico ormai comune tanto che una apposita Facoltà del Tempo ha come scopo l'esplorazione del passato e riporta nel presente manufatti di ogni era o personaggi che hanno fatto la storia, rischiando di svelare scomode verità nascoste...
Il protagonista del romanzo è il professor Peter Maxwell. Di ritorno da quello che doveva essere un viaggio verso uno dei pianeti al confine dello spazio conosciuto alla ricerca del drago, l'unico essere mitologico ancora non riscoperto nella realtà, scopre che una sua copia è già tornata, e morta, sulla Terra. Circondato da alcuni bizzarri compagni come un uomo di Neanderthal, Shakespeare ripescato dal passato, il suo spettro, uno scorbutico folletto e altri ancora, Maxwell riesce, poco alla volta, a fare luce sull'accaduto per ritrovarsi all'interno di un complotto più grande di quanto poteva immaginare.
Il complotto riguarda i Rotanti, una razza aliena davvero inusuale, avvolta nel mistero e con cui l'uomo ha da poco iniziato a interloquire, ma soprattutto un pianeta, il pianeta di cristallo, e una civiltà antichissima, in possesso di una immensa ricchezza di conoscenze che aspettano un nuovo padrone...
Il romanzo è esemplificativo della produzione di Simak. Concetti scientifici (come il teletrasporto, il viaggio nel tempo, la teoria dell'universo pulsante) vengono presi e utilizzati, anche in maniera apparentemente superficiale o semplicistica, per produrre una fantascienza umanistica nel senso più profondo del termine, dedicata a ciò che ci rende davvero umani, ovvero la sfera della coscienza, dei sentimenti, l'interiorità. E il termine umano viene inteso in un senso più ampio includendo ogni essere, sia animale, essere mitologico o semplicemente alieno, che "senta", che provi le nostre stesse emozioni e sentimenti.
I Rotanti sono immediatamente inquadrati come una minaccia non perchè siano alieni o potenziali rivali dei terrestri ma perchè sono "altro da noi", perchè non possono rientrare in quell'umanità allargata che popola il nostro e molti altri pianeti, perchè incapaci di provare sentimenti. Sono fonte di terrore e orrore, emozioni che trovano consistenza fisica nella loro natura fisica di colonie senzienti di insetti, gli esseri viventi più lontani dalla prospettiva umana che vivano sulla Terra.
Il ritmo narrativo del romanzo è elevato. Il professor Maxwell, in balia degli eventi, viene trascinato in un vortice di incontri e accadimenti su cui appare avere poco o nessun potere: è il tipico protagonista di Simak, quasi una sorta di antieroe del futuro. Il finale non risolve, in realtà, tutte le questioni irrisolte aperte nel corso dell'opera, lasciando un amaro retrogusto di insoddisfazione e di precarietà nello sviluppo logico degli eventi medesimi. Se a livello di contenuti e di trama l'opera non è da ricordare, il romanzo però si riscatta, almeno in parte, grazie alla carrellata di personaggi e situazioni comiche, paradossali che contribuiscono in maniera determinante a rendere la lettura piacevole e divertente. Nel complesso, giudichiamo quindi l'opera una lettura discreta che ci sentiamo però di consigliare davvero soltanto a chi abbia già avuto modo di apprezzare Simak in passato o chi stia cercando una lettura leggera e di sicuro svago.
Trama (attenzione spoiler!):
Il professor Peter Maxwell, tornato sulla Terra, scopre come una sua copia fosse già arrivata un mese prima e poi morta in un incidente, trovando la sua vecchia casa occupata da una studentessa, Carol Hampton, e dal suo grosso gatto Silvestro, un bio-meccanismo. I due si ritrovano in un pub assieme con Alley Oop, un neanderthaliano riportato nel presente dalla Facoltà del Tempo, e Spettro, un fantasma che non si ricorda chi essere stato in vita.
Durante la discussione, Carol racconta ai commensali di aver saputo che la Facoltà del Tempo ha ricevuto una offerta, attraverso un intermediario, un avvocato di nome Churchill che Maxwell conosce, per l'Artifatto, un'imponente specie di pietra ritrovata nel Giurassico e che, secondo Maxwell, poteva essere stata il dio del piccolo popolo, i folletti.
Per sfuggire a giornalisti e curiosi vari, Maxwell va a stare nella capanna di Oop, cui racconta il viaggio che lo aveva portato non su Procione, come previsto per ricercare il drago, ma bensì su uno strano pianeta, il pianeta di cristallo, popolato da creature che pensa fossero spettri d'una razza aliena e che lo hanno incaricato di vendere il loro incredibile bagaglio di conoscenza, accumulata nel corso di miliardi di anni, addirittura dall'universo precedente, senza però dirgli alcunchè riguardo al prezzo richiesto.
Su invito di una strana creatura aliena con parvenze di un gamberetto gigante, Maxwell si reca furtivamente ad un ricevimento tenuto da una sua vecchia amica, Nancy Clayton. Qui incontra un Rotante che, anche attraverso minacce, tenta di convincerlo a concludere con loro la vendita della conoscenza del pianeta di cristallo.
In seguito, Maxwell scopre che anche Churchill lavora per i Rotanti, ed è per conto loro che ha presentato l'offerta alla Facoltà del Tempo per l'Artifatto. Il professore parla anche con un Banshee che gli racconta come loro, e in seguito i folletti e gli gnomi, fossero creature provenienti dall'antico pianeta e di aver comunicato egli stesso ad un Rotante come il prezzo per la conoscenza offerta fosse costituito unicamente dall'Artifatto.
Maxwell si rivolge allora al Preside della Facoltà del Tempo per tentare di bloccare la vendita ma scopre che l'affare è già stato completato. Con i suoi amici si reca al museo per vedere l'Artifatto almeno un'ultima volta ma quando gli si avvicina con la macchina traduttrice che Maxwell aveva impiegato sul pianeta di cristallo, l'Artifatto si rivela essere una prigione che custodiva l'ultimo drago realmente esistente.
Un banshee spiega a Maxwell come tali creature non fossero altro che gli animali domestici degli abitanti del pianeta di cristallo, desiderosi soltanto di trovare una casa accogliente per il loro ultimo caro cucciolo mentre i Rotanti non fossero in realtà altro che servi venuti sulla Terra insieme a folletti e banshee nella notte dei tempi. Il drago ora liberato può vivere sulla Terra custodito da folletti e gnomi mentre l'uomo riceverà in eredità tutto il bagaglio di consocenza dell'antico pianeta.
mercoledì 20 novembre 2013
LA STAZIONE ROSSA di Aliette de Bodard
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Commento:
Il romanzo è ambientato in un futuro imprecisato in cui l'uomo ha compiuto i primi passi verso la conquista dello spazio, colonizzando ventitrè pianeti. L'umanità intera, almeno apparentemente, sembra essere organizzata in un unica entità politica, l'impero del Dai Viet, e l'intera civiltà è basata su modelli culturali e di comportamento tipici delle civiltà orientali.
I tratti fondamentali che caratterizzano il contesto sociale e le relazioni tra i personaggi dell'opera sono il senso della gerarchia, dell'autorità e l'ossessivo rispetto delle formalità. L'intera vita di una persona è determinata, in giovane età, dal suo curriculum scolastico. Senza distinzioni di sesso, ragazzi e ragazze studiano duramente per prepararsi ai molti esami che se, sorpassati, aprono le porte verso gradi sempre più alti della macchina burocratica imperiale. Chi fallisce tali prove è condannato a condurre una vita all'ombra del proprio coniuge, diventando partner secondario all'interno del matrimonio, nella maggior parte dei casi deciso a tavolino dalle famiglie senza che i futuri coniugi abbiano mai scambiato più di qualche parola.
Da tradizione orientale, grande importanza rivestono lo studio dei classici: citazioni o rimandi alle opere classiche sono continuamente utilizzati non solo nei discorsi ufficiali ma anche quotidianamente per esprimere stati d'animo o opinioni che non possono essere comunicate direttamente all'interlocutore, rispettando l'ossessiva attenzione riposta nella cortesia formale all'interno dei rapporti.
Anche la tecnologia è utilizzata in simbiosi con i tratti cuturali dominanti. Gli antenati, cui tradizionalmente le civiltà orientali tributano onori e culto, rivivono ora all'interno delle menti stesse degli uomini e donne più altolocate sotto forma di impianti memo per fornire continuamente loro opinioni e consigli.
Le vicende narrate sono ambientate a bordo di una stazione spaziale, la Stazione Prosperità, mentre la periferia dell'Impero è sconvolta dalla guerra, con truppe di feudatari ribelli che attaccano i soldati imperiali. Stazione Prosperità è governata da una Intelligenza Artificiale, l'Onorevole Antenata, che è in contatto continuo con le menti di tutti coloro che sono a bordo, una presenza che dà sicurezza e protezione per alcuni, per altri invece una prigione. Su Stazione Prosperità troverà rifugio Linh, precedenemente magistrato di uno dei pianeti invasi, la cui permanenza sulla stazione sarà segnata dal difficile rapporto con Quyen, una donna con modesta istruzione che si è ritrovata amministratrice della stazione dopo la partenza di suo marito in guerra. Il futuro di Prosperità risulterà però in bilico per minacce sia interne che esterne e che soltanto nelle ultime pagine della novella troveranno risposta.
L'opera ha una forte dose di originalità nell'ideazione di uno scenario storico davvero singolare che ritrae la costruzione di un impero umano nello spazio con connotati orientali quando, come sappiamo, nella quasi totalità dei casi l'espansione dell'uomo nel cosmo viene vista, ovviamente, sotto l'egida della civiltà occidentale. L'autrice è molto abile nella riproporre i tratti tipici della società e della cultura orientale riadattandoli ad un contesto fantascientifico senza cadere in descrizioni didascaliche o che possano essere percepite come inutili ai fini della narrazione, ma anzi fondamentali per seguire la stessa. L'intreccio è l'unico punto debole dell'opera, a mio giudizio, con un finale un po' deludente e semplicistico; di difficile comprensione è in particolare l'inaspettata evoluzione del rapporto tra le due donne protagoniste nelle ultime pagine della novella. Nonostante questo siamo comunque di fronte ad una lettura molto interessante, soprattutto per le caratteristiche di originalità che abbiamo evidenziato e che consigliamo quindi a qualunque amante della fantascienza.
Trama (attenzione spoiler!):
Linh, magistrato del Ventitreesimo Pianeta dell'Impero, trova rifugio sulla Stazione Prosperità, dove abitano diversi suoi parenti, convinta dal suo assistente a fuggire prima dell'attacco finale delle truppe di ribelli. Su di lei pende anche una potenziale ritorsione imperiale per aver scritto direttamente all'Imperatore denunciando l'incapacità dei suoi consiglieri e della necessità di intervenire prontamente a sedere le ribellioni.
Arrivata sulla nave, Linh fa conoscenza della cugina Quyen, amministratrice di Prosperità, e dell'Intelligenza Artificiale che la governa, l'Onorevole Antenata. Le due donne, così diverse per cultura ed educazione, non si sopportano vicendevolmente, soprattutto dopo che Linh si lamenta apertamente con la cugina riguardo la mansione che le è stata affidata (insegnante per due ragazzine) che non ritiene adeguata al suo rango e alla sua preparazione.
Linh fa amicizia con un altro cugino, Huu Hieu. Quest'ultimo sembrerebbe aver venduto gli impianti memo degli antenati per debiti di gioco ma la somma guadagnata appare troppo grande rispetto all'importo delle scommesse. Mentre Quyen indaga sulla cosa, l'uomo confida a Linh di avere in progetto di abbandonare Prosperità fuggendo con un'amante, ormai convinto della morte della moglie, che manca dalla stazione da molto tempo.
L'Onorevole Antenata intanto sta mostrando segnali di malfunzionamento, che vengono riconosciuti come tali anche da Dama Oanh, Gran Maestro dell'Armonia del Disegno, ovvero costruittrice di Intelligenze Artificiali, una importantissima gerarca della burocrazia imperiale arrivata in visita sulla nave. Dama Oanh conferma anche a Linh che il suo rapporto è stato notato alla corte imperiale ma al tempo stesso le dà speranza suggerendole che potrebbe avere degli alleati anche a corte.
Quyen è desiderosa di imbastire un banchetto che onori la visita di Dama Oanh, sperando che questa possa aiutare la comunità riparando l'Onorevole Antenata. Per fare questo si umilia chiedendo aiuto anche a Linh, che dovrebbe comporre alcune poesie per allietare il pranzo. Linh scopre però come Quyen abbia bloccato un messaggio speditole dal suo fedele aiutante prima di morire per mano dei ribelli sul Ventitreesimo Pianeta e per vendicarsi compone durante il banchetto una poesia scandalosa che, nonostante non fosse la sua intenzione conscia, rivela a tutti il piano segreto del cugino Huu Hieu.
Nonostante lo scandalo, Dama Oanh, scopre il malfunzionamento dell'Onorevole Antenata suggerendo le operazioni da intraprendere, operazioni che comporterebbe la cancellazione della memoria dell'Intelligenza Artificiale almeno per l'ultima generazione di abitanti della stazione. Prima di lasciare la stazione, inoltre, Dama Oanh rivela a Quyen l'arrivo della Guardia Ricamata, il terribile corpo speciale dell'esercito Imperiale, col compito di trovare e punire i traditori e, nei casi più gravi, anche i loro parenti.
La Guardia Ricamata arriva effettivamente e prende in consegna Linh. Il magistrato però spiega loro di essersi imbarcata clandestinamente sulla nave e la sua versione viene confermata dall'Onorevole Antenata, il cui malfunzionamento in un certo qual modo le consente quindi di mentire. In questa maniera tutti i parenti di Linh sulla nave sono salvi e, in un ultimo saluto, Linh e Quyen dimenticano le vecchie distanze e si salutano fraternamente. Prima dell'incontro, inoltre, Linh fa recapitare alla cugina gli impianti memo di Huu Hieu, trovati nella casa di un precettore che li aveva comprati per aiutare i suoi studenti a superare gli esami.
martedì 12 novembre 2013
E SARA' LA LUCE di James Tiptree jr.
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Il romanzo è ambientato in un futuro imprecisato in cui l'umanità sembra vivere in pace con altre razze aliene all'interno di una organizzazione nota come Federazione. L'estensione spazio-temporale degli eventi narrati è molto limitata: l'intera narrazione si svolge infatti nell'arco di circa una giornata, su una piccola porzione del pianeta Damien. Tale pianeta, situato ai margini della galassia, è abitato da una specie senziente autoctona, i Dameii, curiosi esseri alati dai tratti umanoidi.
Per anni il pianeta è stato occupato da organizzazioni criminali umane che hanno torturato i Dameii per ottenere una specie di droga nota come Lacrime di Stella. Il disgustoso traffico è durato fintanto che la Federazione non ha scoperto l'ubicazione del pianeta e, dopo aspre battaglie, è riuscita a debellare i criminali. Damien è ora severamente controllato e matenuto in quarantena; una nave spaziale dell'esercito è tenuta costantemente nelle vicinanze pronta a intervenire nel caso i tre custodi che sono ora stanziati sul pianeta abbiano necessità del suo aiuto.
Damien è ora anche testimone di un evento eccezionale; è il primo pianeta, infatti, che sta per essere raggiunto dagli stati più interni dell'esplosione di Vlyracocha, una supernova, nota anche col nome di Stella Assassinata, la cui storia è legata all'ultima guerra combattuta dall'uomo, una guerra su cui grava il peso di un pesante fardello di colpa e infamia...
Per assistere all'evento, una dozzina di spettatori è arrivata sul pianeta, dove vengono ospitati presso la stazione e l'ostello gestiti dai tre custodi. Si tratta di un gruppo particolarmente eterogeneo: vi troviamo un un manager e regista proveniente da Telemondo (una specie di Hollywood interstellare) con quattro giovanissimi attori della sua serie tv soft-porno, un giovane principe ereditario, un artista, una nobildonna che spera nelle radiazioni della supernova per guarire sua sorella da anni in stato vegetativo, due studiosi e, infine, un Aquaman (una specie di esseri umani modificati geneticamente per vivere in ambienti acquatici). Ma, dietro alcune di queste identità, si celano ben altri scopi rispetto alla semplice visita turistica...
Lo spazio-tempo condensato degli accadimenti rende il ritmo della narrazione molto elevato e quella che sembra essere inizialmente una tranquilla storia di planetary romance si trasforma in una serie di sorprese e capovolgimenti di prospettiva che si succedono uno dopo l'altro, in maniera quasi parossistica. Non uno, ma ben due complotti risulteranno alla fine sventati dagli eroi di turno nel corso di questa terribile notte di eventi. L'autore fa largo uso del dialogo, limitando le descrizioni introduttive al minimo indispensabile mentre i personaggi sono presentati al lettore uno dopo l'altro, in una successione di mini-racconti, intermezzi, inseriti nell'alveo nella narrazione principale, secondo uno schema che alla fine risulta però abbastanza monotono. L'intera costruzione del romanzo ha un qualcosa di eccentrico, di eccessivo, quasi fosse una commedia. L'autore dà l'idea infatti di aver quasi appositamente voluto esagerare nel creare una carrellata di personaggi e storie al limite dell'inverosimile. Questa atmosfera di irrealtà mitiga la portata emotiva delle terribili efferatazze narrate (la terrificante storia dei Dameii) e ridimensiona anche certi riferimenti al presente (come la tratta di ragazzini schiavi descritta nel mondo della produzione porno di Telemondo).
Il lieto fine che l'autore costruisce meticolosamente, in maniera piuttosto forzata dobbiamo dire, per quasi tutti i personaggi chiude il cerchio della narrazione, i cui toni estremi sembrano aver voluto simboleggiare le luci abbaglianti e le ombre più cupe che la vita di ogni uomo e dell'umanità nel suo complesso possono raggiungere. Certamente il finale riservato ai Dameii lascia più di una perplessità: gli alieni, fino al giorno prima sospettosi dell'uomo, sono improvvisamente desiderosi di abbracciare cultura e tecnologia umana, con l'intento addirittura di realizzare profitto dal medesimo oggetto dei loro peggiori incubi...
Concludendo, il romanzo è una lettura complessivamente più che discreta ma, particolare, anomala diremmo, e valida forse più dal punto di vista dell'impatto emotivo che dei contenuti veri e propri dato che qualche spunto di originalità, seppur di natura piuttosto macabra, non compensa un intreccio che, in taluni momenti, dimostra diverse debolezze e lacune logiche.
martedì 5 novembre 2013
MR. SMITH VA IN VACANZA di Dario Giansanti
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Il romanzo ha come protagonista Mr. Smith, un alieno proveniente da un pianeta anello di Beta Crucis, in vacanza sulla Terra. Assunta l'identità di un banale e noioso ragioniere (ma ci sono identità di riserva pronte a subentrare...), Mr. Smith fa esperienza delle più disparate azioni di un tipico abitante di New York: l'attesa del bus, il soggiorno nell'hotel, la consumazione dell'hot dog. In realtà gli alieni in vacanza nella città sembrano essere una infinità e la forma umana non appare neanche tra le più in voga, giacchè dalla comunità galattica i veri abitanti intelligenti della Terra sembrano essere ritenuti cani, topi, calamari, parameci e via dicendo, insomma tutto tranne l'uomo (e in particolare l'uomo occidentale!), che da tempo immemore fanno già parte della Lega Esseri Senzienti.
Armato di un ottimo Surrogato d'Ignoranza, Mr. Smith, un Impulso Illogico alla volta, si abbandona all' Indefinibile Inevitabilità del Divenire, ovvero alla volontà dell'Io Narrante Universale, il vero e proprio costruttore del mondo. Mr. Smith, provando una volta a seguire il Libero Arbitrio, finisce nel cantiere ancora non terminato di una scena successiva, dove viene subito rimproverato dall'Io Narrante Universale. Quest'ultimo si inserisce anche altre volte nella trama, assieme ad un strampalato Assistente Turistico costituito da un eterogeneo grupposcolo di sei bertucce, due cespugli e un'aringa affumicata che finirà male...
L'opera non ha un vero e proprio intreccio, ma è piuttosto una successione di battute, episodi fulminanti, situazioni paradossali che l'autore riesce con successo ad amalgamare e collegare tra loro. Alcune trovate sono davvero ben riuscite, basti pensare all'Ufficio per le Mancanze di Scopi o all'interazione del meta-personaggio dell'autore all'interno dell'opera stessa; humor e risate da semplice sketch comico si alternano con una satira di maggior spessore che di volta in volta ha come vittime i più disparati settori del pensiero e dell'esistenza umana, dalla vita famigliare a quella lavorativa.
Un'opera sui generis (sulla scia, come l'autore indica, di Robert Sheckley, sia nei contenuti che nello stile), divertente e assolutamente godibile seppur il continuo ricorso alla sorpresa, all'inverosimile, al paradossale possa risultare, alla lunga, un po' forzato o comunque soffrire, com'è ovvio, di un progressivo ridimensionamento a livello di impatto innovativo sul lettore.
lunedì 28 ottobre 2013
DOPO LA CADUTA di Nancy Kress
Scheda completa de Dopo la Caduta di Nancy Kress
La novella è costruita su due trame parallele che si incontrano definitivamente soltanto al termine dell'opera. Il primo filone è ambientato nel 2035: un tipico scenario post apocalittico che vede la Terra distrutta, devastata da una serie di cataclismi ad opera, forse, dei Tesslie, degli alieni della cui natura, organica o artificiale, non si sa alcunchè. Non si conoscono neanche i motivi per i quali questi invasori o presunti tali abbiano salvato 26 esemplari, uomini e donne, ponendoli al riparo (la superficie terrestre non è più abitabile) di una struttura artificiale, il Guscio. Quando i Tesslie si sono resi conto dell'incapacità dei sopravvissuti di generare una prole fertile in grado di far sopravvivere l'umanità, hanno loro donato la Macchina del Prelievo, un macchinario in grado di aprire quelli che sembrano cunicoli spazio temporali, attraverso i quali i pochi nati della seconda generazione di sopravvissuti possono rapire bambini e rubare cose dal passato.
Il secondo filone inizia invece nel 2013. La protagonista è una matematica, Julie Khan, che collabora con l'FBI sul caso di alcuni misteriosi rapimenti di bambini (quelli che il lettore capisce subito essere dovuti ai viaggiatori del tempo) cercando algoritmi in grado di prevederli. L'apparente fallimento del suo tentativo fa decadere la collaborazione ma, l'anno seguente, mentre i primi segni di una catastrofe ecologica incombono sul futuro del pianeta, Julie ritorna sulla pista fino a incontrare uno dei viaggiatori dal futuro, al quale affida la bambina appena nata e affida un messaggio da riportare nel Guscio.
L'opera si legge tutta d'un fiato, scritta in maniera scorrevole e dotata di un intreccio avvincente e originale sia nella caratterizzazione dei personaggi, che nella costruzione del contesto e dei temi affrontati. Classici argomenti come la sopravvivenza post apocalisse e il viaggio nel tempo vengono abilmente amalgamati all'interno di un disegno che mantiene infatta fino alla fine la suspence nel lettore utilizzando sapientemente pause narrative dedicate ai personaggi di entrambi i due filoni narrativi.
A deludere è il finale, che non dà praticamente alcuna risposta ai punti di domanda che albergano dall'inizio nella mente del lettore ovvero cosa è successo davvero alla Terra? Chi sono i Tesslie? Nelle pagine finali l'autrice rovescia completamente la prospettiva, introducendo una possibile interpretazione della vicenda che appare però improvvisata, calata dall'alto del narratore onnisciente in maniera troppo repentina e priva di una reale consistenza logica, sfociando in un certo misticismo che mal si concilia col resto dell'opera.
E' davvero un peccato che la conclusione non sia stata all'altezza perchè, in caso contrario, Dopo la Caduta poteva entrare di diritto tra le migliori opere di fantascienza degli ultimi anni. Nonostante questo, la novella rimane comunque una lettura interessante e consigliata a tutti.
giovedì 17 ottobre 2013
Antologia GLI IDIOTI IN MARCIA
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Ottima raccolta di racconti di Kornbluth, ricordiamo in particolare il tragicomico Gli Idioti in Marcia, che dà il nome all'intera antologia.
martedì 8 ottobre 2013
NOVA di Samuel R. Delany
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Il romanzo è ambientato nel lontano quarto millennio. L'umanità ha esplorato e colonizzato la galassia, ora sotto il controllo di due fazioni politiche distinte: da un lato Draco, il nucleo storico che comprende la Terra, dall'altro la giovane Federazione delle Pleiadi. Se la prima è dominata dalle grandi corporazioni, la seconda, costituita da un fitto insieme di sistemi solari e pianeti molto vicini tra loro, è stata colonizzata da avventurieri, esploratori appartenenti al ceto medio. Vi sono poi le Colonie Estere, pianeti non adatti alla colonizzazione ma da cui si estrae l'Illyrion, l'elemento transuranico che viene utilizzato come carburante per i viaggi interstellari.
A livello sociale il più grande cambiamento verificatosi negli ultimi secoli è stata l'introduzione dei circuiti di reazione nervosa di Ashton Clark, che ha sconfitto una volta per tutte il fenomeno dell'alienazione del lavoro, permettendo ad ogni uomo di controllare direttamente i movimenti e le funzioni di qualsiasi macchinario o apparecchiatura tramite apposite spine e prese innestate. Nel corso del romanzo, però, sono disseminati altri indizi che suggeriscono diversi profondi cambiamenti in aspetti anche banali della vita quotidiana come il mondo di mangiare o la cura dell'igiene personale, ormai "passata di moda" vista la definitiva sconfitta delle malattie.
Il protagonista principale del romanzo è Lorq, il rampollo della famiglia Von Ray, la più importante delle Pleiadi. Dopo una gioventù spensierata condotta tra gli agi, Lorq si trova nel bel mezzo della faida che oppone la sua famiglia a quella dei Redshift, l'alter ego dei Von Ray per l'impero del Draco. La questione famigliare si sovrappone ad una rivalità personale tra Lorq e Prince Redshift, il primogenito della casata avversaria, alimentata dall'equivoco comportamento di Ruby, la sorella di Prince, forse innamorata di Lorq, ma sottomessa al fratello. Sarà proprio Lorq a trovare la chiave che cambierà le sorti del conflitto e con esso il destino della galassia.
Accanto a queste figure principali troviamo una carrellata di personaggi secondari, i marinai della nave di Von Ray, a bordo della quale è ambientata la maggior parte del romanzo. Essi sono gli attori di molti dei dialoghi, su cui l'opera è basata; sono caratteri singolari e misteriosi (un giovane zingaro maestro nell'utilizzo di una specie di avanzato strumento musicale, un aspirante scrittore in un'epoca in cui il romanzo come genere letterario è scomparso, due gemelli...) cui l'autore dedica forse un eccessivo spazio.
Ne risulta infatti un intreccio abbastanza sconnesso e confuso dove l'abuso di digressioni dà vita ad una struttura che definerei baroccheggiante in cui il lettore rischia di perdere di vista il filone principale della trama. Anche il finale lascia un po' spiazzati, con un climax finale eccessivamente rapido. Questo sviluppo un po' involuto rovina un impianto ben riuscito, basato su un mix di buona originalità sociologica e scientifica (interessante soprattutto l'intrigante variazione sul tema riguardo la fase di supernova dell'evoluzione stellare).
lunedì 30 settembre 2013
Pandemona Noir 2077
Scheda completa Pandemona Noir 2077
Il romanzo è ambientato nel 2077 e l'intera vicenda si svolge nella città di Pandemona. Sono i cosiddetti Anni della RInascita che seguono la guerra civile con la quale la popolazione si è liberata da un governo simil autoritario per dare vita a quello che pare essere un esperimento di democrazia diretta, basato sulla convocazione di vere e proprie assemblee plenarie con diritto di voto universale. A dare inizio al movimento di rivolta sono stati gli studenti nel 2068: è un chiaro ed evidente parallelo con il 1968 reale, anche a livello di temi e slogan ripresi dall'autore. Non sappiamo quanto intenzionalmente, ma anche nel riferimento all'intensivo uso governativo dei media per distorcere la realtà, l'autore sembra voler richimare l'attualità italica, o quanto meno ad una lettura di essa.
Elemento riproposto con insistenza durante tutto il corso dell'opera è l'utilizzo dello scroled, una specie di avveniristico sostituto degli odierni smartphone, sviluppato dalla Nokia (sperando che l'azienda rimanga in vita veramente...), costruito in formato di rotolo e in grado quindi di adattarsi ad un numero infinito di usi e necessità, sostituendo praticamente qualsiasi ogni altro apparecchio elettronico di riconoscimento o comunicazione. In Pandemona non ritroviamo solo la Nokia ma anche la meno conosciuta americana Tesla Motors: le auto elettriche sembrano conoscere un notevole successo in questo futuro immaginario.
Pure le nanotecnologie hanno conosciuto un notevole sviluppo, inquadrato dall'autore però in una cornice di sospetto, corruzione e malaffare. La situazione è ulteriormente degenerata dopo che, come ultimo disperativo tentativo contro il movimento rivoluzionario, il vecchio governo ha diffuso il Cancro Nanomeccanico, una specie di virus che attacca chi si è avvalso della nanotecnologia, dando vita ad una psicosi collettiva, la Nano Robo Fobia.
La voce narrante, e protagonista, del romanzo è Gus Picard, un giovane docutecario (una specie di ibrido tra un bibliotecario e un informatico, in pratica un esperto di sofisticati archivi multimediali) in cui l'autore chiaramente si impersonifica. L'elemento di rottura che dà inizio alla trama è l'omicidio di un cugino e amico di Gus, Nicolas Sengir, uno scienziato che si era sempre opposto contro l'utilizzo e lo sviluppo incontrollato delle nanotecnologie. Gus farà parte della squadra di indagine per il caso ma le sue scoperte lo condurranno su un sentiero del tutto imprevisto, costellato di vecchi e nuovi dolori, tradimenti, e rivelazioni incredibili.
Lo scenario storico e sociale che fa da sfondo dell'opera è ben costruito e contiene diversi elementi interessanti di discussione (per esempio il giudizio etico nei confronti di alcune azioni intraprese dai rivoluzionari verso la corrotta classe politica e industriale) seppur non ci sia nulla di veramente innovativo. L'intreccio è fluido sufficientemente intrigante nella prima parte del romanzo. Purtroppo perde decisamente in qualità, a mio parere, quando, nella seconda parte, sfocia in occultismo dai contenuti abbastanza banali ma che soprattutto rischia di lasciare il lettore davvero disorientato (personalmente ho trovato davvero difficile da digerire l'apparizione di Satana in persona...).
Lo stile di scrittura è di tutto rispetto considerando il fatto che siamo di fronte ad un esordio. Si notano degli errori tipici di "immaturità": ad esempio l'elevato numero di dialoghi forzati che l'autore utilizza per descrivere lo scenario storico oppure la presenza di alcuni paragrafi dal vocabolario eccessivamente aulico e dal periodo involuto. Nel complesso sono convinto che l'autore abbia un ottimo potenziale, in primis perchè dimostra di voler fare della letteratura di idee e contenuti, con grandi margini di miglioramento. Proprio per questo mi sento, nonostante i difetti evidenziati, di consigliare la lettura di Pandemona.
martedì 17 settembre 2013
IL SIGNORE DEI SOGNI di R. Zelazny
Recensione completa de Il Signore dei Sogni di R. Zelazny
Il romanzo è ambientato in un futuro non troppo lontano in cui un numero sempre maggiore di individui, vuoi per lo stress da sovrappopolazione o altri fenomeni, nonostante l'alto livello di benessere materiale raggiunto, soffrono di disturbi psichiatrici. Il protagonista, Charles Render, è un formatore, uno dei pochi psichiatri che padroneggia la nuova disciplina del neuropartecipazionismo. Tramite un costoso macchinario, Render si interfaccia direttamente con il subonscio del paziente, creando o distruggendo interi mondi immaginari e combattendo così complessi o psicosi.
Render gioca a fare Dio, sicuro della propria abilità nel maneggiare e controllare le pulsioni dei suoi pazienti. Egli dovrà, però, presto pentirsi della sua sicumera quando accetta di farsi carico di un caso davvero singolare, accettando come paziente un'altra psichiatra, Eileen Shallot, che desidera fortemente diventare anch'essa una formatrice nonostante il suo terribile difetto, ella è infatti cieca dalla nascita. La donna convince Render di come, se introdotta poco a poco alle sensazioni della vista nei mondi costruiti dal formatore, ella sarebbe poi in grado di gestire lo shock e l'emozione risultanti dal provare quegli stimoli sensoriali completamente nuovi per lei e di poter così costuire a sua volta mondi per i suoi pazienti. Tra i due si instaura fin da subito un forte rapporto basato anche su una evidente attrazione fisica ma, come era facilmente prevedibile, Render finirà per scontrarsi fatalmente con il forte e mutevole subconscio della donna.
L'opera è sicuramente interessante da un punto di vista concettuale, arricchita da numerosi richiami sia alla psicoterapia classica (Freud, Jung etc...) che a miti dell'antichità, in maniera analoga ad altre opere del medesimo autore (vedi Il Signore della Luce), e condita da alcune idee innovative (per esempio i cani geneticamente modificati per poter parlare con gli umani). L'intreccio, forse perchè il romanzo deriva dall'espansione di una novella, risulta però monotono, ripetitivo, con taluni personaggi al limite dell'assurdo, basti pensare al giovane figlio di Render, neanche adolescente ma che agisce e parla come un sofisticato intellettuale. Il finale sembra quasi un corpo estraneo alla vicenda, un sipario che cala improvvisamente senza però chiarire cosa effettivamente accade e lasciando il lettore abbandonato tra i tanti richiami di miti classici. Concludendo, il romanzo è una lettura che non mi sento di consigliare se non agli appassionati di Zelazny.
lunedì 2 settembre 2013
IL FIUME DEGLI DEI di Ian McDonald
Recensione completa de IL FIUME DEGLI DEI di Ian Mc Donald
Il romanzo è ambientato nell'India della metà del XXI secolo. Il paese è diviso in diversi stati a seguito di un non precisato processo di disgregazione e la maggior parte dell'azione si svolge all'interno di uno di essi: il Bharat, guidato dall'ambizioso governo della famiglia Rana (una sorta di nuova dinastia Ghandi). L'intera penisola è piegata da una grave siccità, mentre tutti aspettano e sperano che l'iceberg trasportato fin dentro il Gange dal governo del Bengala innesci il nuovo monsone. Nel frattempo aumentano le tensioni tra il Bharat e l'Awadh (lo stato meridionale che ha come capitale Delhi) per il controllo di una diga sul fiume sacro.
Anni di manipolazione delle nascite, non è ben chiarito in che modalità, hanno portato ad una profonda asimmetria nella proporzione tra uomini e donne. E' così l'uomo ora a dover pagare la dote e in generale a dover combattere una fortissima concorrenza per contrarre matrimonio, specialmente se vuole trovare una moglie all'interno della sua stessa casta. La fascia più ricca della popolazione può permettersi di avere figli geneticamente modificati per vivere più a lungo, i bramini, giovani dall'aspetto di bambini. Nel mentre, l'intera popolazione è ossessionata da una specie di soap opera: "Town and Country", i cui attori sono Intelligenze Artificiali ma ben meno innocue di quanto possa sembrare in apparenza...
La legge Hamilton ha vietato negli USA la IA superiori al livello 2.0 (la soglia di superamento del test di Turing). Il Bharat però non ha accolto totalmente ne norme anti IA e così l'India è così diventata una specie di porto franco per tutte le tecnologie che coinvolgono IA di livello avanzato. Le IA sono parte integrante ormai di ogni tipo di attività: dai mercati finanziari ai banali impianti di condizionamento. E, nonostante i controlli e la caccia serrata che è stata loro data, sopravvivono ancora tre IA di livello 3, dotate di una intelligenza inconcepibile per gli umani e in possesso di un potere praticamente assoluto che esercitano tramite complicati sistemi di scatole cinesi popolate da società, fondi, trust...
Nel frattempo, nello spazio, è stato ritrovato un incredibile manufatto alieno, più antico del sistema solare stesso, soprannominato il "Tabernacolo". Cercando di entrare in comunicazione con esso, gli scienziati terrestri ricevono le immagini digitali di un uomo e una donna, Lisa Durnau e Thomas Lull, i due creatori di "Alterre", un esperimento di vita artificiale, evolutosi dalla logica degli automi cellulari. Lull è da anni fuggito in India nel più completo anonimato; sarà compito di Lisa rintracciarlo per tentare di spiegare l'incredibile fenomeno.
Questi sono solo due dei numerosi personaggi del romanzo,le cui vicende parallele, sono utilizzate dall'autore per descrivere l'intero contesto sociale e politico in cui i fatti narrati sono ambientati. Ci sono Tal, il nute (la cyber-evoluzione dei transgender) utilizzato in una cospirazione politica ai danni di Shaheen Badoor Khan, il potente segretario del primo ministro del Bharat, Sajida Rana; Nandha, una Mano di Krishna, la potente polizia informatica del Bharat, dedito anima e corpo nel compito di scomunicare, ovvero distruggere, le IA senzienti; Vishram Ray, un comico che si ritrova proprietario di una delle più importanti aziende energetiche indiane; Ajmer Rao, apparentemente una semplice ragazza orfana che cela in realtà un incredibile segreto...
Il romanzo ha un intreccio molto complesso e per il lettore risulta difficile seguire i numerosi, forse troppi, filoni della trama e relativi personaggi, che soltanto nelle fasi finali dell'opera convergono verso il finale con un crescendo di rivelazioni più o meno inaspettate. Molto interessante è la commistione tra scienza moderna, misticismo e mitologia indiani sia nei temi trattati che nel vocabolario utilizzato anche se l'utilizzo diretto di numerosi vocaboli indiani non tradotti (al termine del volume è posto il relativo glossario) e di interpretazione non immediata può irritare il lettore meno paziente. Il tema principale, il confronto tra l'uomo e l'intelligenza artificiale che raggiunge l'autocoscienza, è tipico del cyberpunk ma il contesto geografico, storico e politico creato, nonchè i tanti elementi accessori inseriti conferiscono all'opera una ventata di originalità. Proprio per questo motivo la lettura, non facile, comunque è sicuramente caldamente raccomandata.
mercoledì 21 agosto 2013
LIVIDO di Francesco Verso
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Il romanzo è ambientato nel XXI secolo e l'azione si svolge quasi interamente nei sobborghi di una città imprecisata. Lo scenario futuro tratteggiato ha come protagonista assoluta la palta, i cumuli di immondizia che, quasi dotati di vita propria, invadono intere zone della periferia della città, diventando allo stesso tempo fonte di vita e di sostentamento per una larga fascia della popolazione.
La stratificazione sociale corrisponde ad una stratificazione del consumo: gli oggetti vengono usati, abbandonati, riusati, abbandonati nuovamente passando per tutta la gerarchia, dai "primi consumatori" all'ultima schiera di derelitti. E' grazie ai riciclatori, che ogni giorno rovistano nelle immense discariche alla ricerca di oggetti da vendere o scambiare, che la palta non seppellisce ogni cosa.
Mentre la periferia e i suoi abitanti sono impegnati nella guerra quotidiana con la palta, l'inquinamento, l'acqua e l'aria venefiche che ammorbano i corpi, gli eletti che abitano nel centro della megalopoli hanno ottenuto la possibilità di realizzare il miraggio della vita eterna, uploadando le proprie coscienze su supporti elettronici e utilizzando corpi artificiali, diventando così nexumani.
Il protagonista del romanzo è Peter Pains, nato e cresciuto a Colle Vasto, una delle zone più degradate della città, e fin da piccolo abituato a lavorare e lottare contro e nella palta, sacrificando anche una gamba e un braccio. Imberbe quindicenne, Peter si innamora perdutamente di Alba, una stupenda ventitreenne che gestisce un'agenzia viaggi dal nome sognante: Cieli Boreali. Alba non è però la ragazza che appare e per coronare il suo sogno d'amore Peter dovrà attendere diversi anni e lottare con Charlie, il suo fratello maggiore, cui è legato in un rapporto morboso fatto di odio e rivalità.
Il romanzo richiama e coniuga diverse differenti tematiche: l'elemento distopico innanzitutto, nella descrizione di un contesto ambientale e sociale in profondo degrado; l'elemento introspettivo, che porta il lettore a immedesimarsi nella psiche di Peter, con i suoi sogni, i suoi traumi, i suoi conflitti; infine, la riflessione morale e filosofica sulla vita artificiale, con accenni ai dilemmi bioetici e legali che essa comporta. Il contraltare di tale varietà, e forse il più grosso limite dell'opera, sta nel fatto che nessuno di essi, sia la polemica ecologista o la denuncia del degrado urbano o ancora la descrizione della comunità nexumana, è realmente approfondito.
L'intreccio è ben costruito, con una corretta ponderazione di mix di scene di pura avventura e momenti di pausa e riflessione, nonostante che alcuni "buchi temporali" siano difficilmente comprensibili (l'amore struggente di Peter può risvegliarsi dal nulla dopo una decina di anni?!). Il lettore entra da subito in empatia con Peter, il protagonista, per il quale è impossibile non provare affetto e commozione per il suo sogno d'amore e le sue disavventure. Nel complesso, Livido, costituisce sicuramente una lettura interessante e appassionante, capace, come già detto, di coniugare con successo diversi generi di Fantascienza.
martedì 23 luglio 2013
Antologia MILLEMONDI ESTATE 1988
Discreto volume di racconti di genere, autore e anno di pubblicazione variegati. Segnaliamo i due originali racconti Il Pianeta dello Stupro di Thomas M. Disch e I Fiori di Edo di Bruce Sterling e il romanzo breve Comunione Segreta di Robert Silverberg.
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mercoledì 10 luglio 2013
Antologia NOVEINFRAMONDI
L'antologia è la prima parte la traduzione del The Year's Best SF n.14, una raccolta dei migliori racconti del 2008. Imperdibile il racconto di Chiang Espirazione.
Scheda con tutte le opere inserite
mercoledì 26 giugno 2013
In Fondo il Buio di George R.R. Martin
Scheda completo del romanzo In Fondo il Buio
Il romanzo è ambientato in un lontano futuro in cui la civiltà umana si è sparsa per l'intera Galassia. L'impero è però decaduto e ciascun pianeta, separato dagli altri anche per millenni, ha visto la nascita di una propria cultura indipendente, spesso bizzarra.
La vicenda è ambientata su un solo pianeta, Worlon, un pianeta vagabondo che è entrato all'interno di un sistema solare multiplo dominato dalla gigante rossa detta il Grasso Satana. Riscaldato dopo millenni di gelo, il pianeta ha visto l'arrivo di numerosi gruppi provenienti da differenti pianeti umani ciascuno dei quali ha costruito una sua cittadella. Ora Worlon sta per uscire dal sistema e tornare nel gelido spazio interstellare ma, grazie a degli schermi protettivi costruiti in precedenza, è ancora perfettamente abitabile.
La trama si basa essenzialmente su uno dei più vecchi clichè della narrativa: il triangolo amoroso. Dirk t’Larien, il protagonista, sbarca su Worlon per incontrare nuovamente il suo mai dimenticato grande amore Gwen Delvano, che ora però legata ad un altro uomo, il Kavalar Jaantony alto-Ironjade Vikary. L'elemento che complica questo quadro tipico è costituito dal retroterra culturale e dalle usanze del popolo Kavalar.
Per tutta una serie di ragioni storiche che nel romanzo sono parzialmente ricostruite, il popolo Kavalar ha sviluppato modello sociale che per certi versi ricorda la Sparta terrestre. Divisi in differenti clan, ogni maschio Kavalar ha un proprio teyn, un partner, un compagno a metà strada tra l'amante e il fratello, con cui condivide l'intera propria esistenza. Le femmine sono una proprietà comune di tutti i maschi del clan e, sul pianeta natale, vivono segregate nelle caverne che fungono da abitazione. Un maschio può però rubare una donna ad un altro clan ed essa diventa di sua esclusiva proprietà, una sua beteyn.
Questa è la condizione di Gwen, condizione che lei ha accettato per l'amore che nutre verso Vikary, un Kavalar anomalo che tenta di superare le bestialità e l'ingiustizia insite nelle usanze del proprio popolo, rispettandone però fino in fondo il codice e il senso dell'onore. A rendere la situazione ancora più problematica è il teyn di Vikary, Garse, che sembra condividere col proprio compagno Gwen stessa, che è legata ad anch'egli in una relazione di amore-odio abbastanza schizofrenica.
La descrizione del modello sociale Kavalar, con i suoi rituali, tutte le sue complicate sfumature, e le motivazioni storiche che l'autore porta per giustificarne la genesi costituiscono sicuramente la parte più interessante dell'opera. A livello di puro intreccio non troviamo invece nulla di interessante, la storia si sviluppa in maniera abbastanza piatta, senza nessun vero momento di tensione o di sorpresa.
Gwen è continuamente sospesa tra due uomini che simboleggiano due mondi e due visioni della vita; più interessante è lo sviluppo di Dirk che, a contatto con il Kavalar, ne assorbe poco a poco la prospettiva e la mentalità. Vikary rimane invece immutato, come una statua antica, fermo nelle proprie convizioni e nei propri valori per quasi l'intera opera. Soltanto alla fine, cede almeno in parte ai propri sentimenti verso Gwen capendo che è necessario un gesto di discontinuità per cambiare in meglio il proprio popolo.
Nel complesso una buona lettura se non fosse per alcuni passaggi o scene monotone o superflue che rallentano eccessivamente il ritmo della vicenda.
lunedì 17 giugno 2013
LA CITTA' E LA CITTA' di China Mieville
Scheda completa del Romanzo La Città e la Città
Il romanzo è ambientato in epoca contemporanea in un luogo imprecisato dell'Europa dell'Est, nelle immaginarie città stato indipendenti di Beszel e Ul Qoma. La prima ha le tinte tipiche della grigia cittadina ex sovietica. La seconda, invece, abitata da musulmani ed ebrei, è sospesa tra l'eredità islamica e la modernità rappresentata dai grattacieli e dalle automobili di ultimo modello, figli del benessere frutto dell'espansione finanziaria degli ultimi anni. Ma la peculiarità di queste due città sta nel fatto che esse sorgono in gran parte sul medesimo territorio, sono intersezionate: soprattutto nelle zone centrali strade, case, costruzioni di Beszel e Ul Qoma si alternano tra loro. Gli abitanti sono tenuti fin da piccoli a disvedere, ovvero fingere di non vedere, persone e oggetti dell'altra città, persino se sono loro accanto, pena l'intervento di una misteriosa forza di polizia segreta, la Violazione, in possesso di un'autorità quasi assoluta allo scopo di mantenere intatto il tabù che permette alle due città di continuare a vivere distinte, separate tra loro. L'origine dell'incredibile situazione è persa nel tempo, all'epoca della cosiddetta Frattura, quando, a seconda delle differenti teorie, Beszel e Ul Qoma si sono separate a partire da una ipotetica città originaria oppure si sono fuse una nell'altra. Il protagonista principale del romanzo è l'ispettore della polizia di Beszel Tyador Borlù. Responsabile dell'indagine sull'uccisione di una studentessa di archeologia americana, Borlù si ritroverà invischiato in un mistero ben più grande nel quale entreranno in gioco Orciny, la leggendaria terza città che vivrebbe negli spazi nascosti tra Beszel e Ul Qoma, e le diverse fazioni politiche che albergano nelle due città-stato, i nazionalisti di ambo le parti e i loro antagonisti, gli Unif, che combattono, invece, per riunirle. L'opera si contraddistingue per l'ambientazione davvero creativa e originale, cosa ormai davvero rara. L'idea è sviluppata con un grande sforzo di coerenza; numerosi piccoli particolari e tasselli concorrono a rendere l'insieme indimenticabile per il lettore. Basti pensare alle comiche descrizioni del traffico in cui i guidatori di una città sono costretti a compiere strane e assurde traiettorie per disvedere le vetture dell'altra, o al "pedone di Schrodinger" che, come il più famoso felino, oscilla tra una città e l'altra senza assumere alcuna appartenenza definitiva, o ancora alla descrizione del passaggio di frontiera, l'unico posto in cui è concesso agli abitanti di vedere liberamente e la città straniera, dove decine e decine di persone passano ore in coda per poter accedere nell'altra nazione che è poi dall'altro lato della strada di provenienza... Purtroppo la trama non è proprio all'altezza dell'idea dell'opera. Il tono e il linguaggio poliziesco della vicenda risultano un po' forzati: il pathos, il ritmo narrativo elevato che deve cotraddistinguere quel genere di narrativa non si abbinano bene con le necessarie digressioni riguardo gli usi, i costumi, la topografia contorta delle due città gemelle, passaggi in cui l'autore, invece, eccelle. Il mistery poliziesco viene risolto in maniera un po' affrettata nelle fasi finali dell'opera, con passaggi non sempre del tutto motivati e razionali (Borlù sembra essere in possesso di un intuito sovrannaturale...). Detto questo, il romanzo merita sicuramente di essere letto: Beszel e Ul Qoma rimarranno per sempre scolpiti nell'immaginazione di ogni lettore.
Il romanzo è ambientato in epoca contemporanea in un luogo imprecisato dell'Europa dell'Est, nelle immaginarie città stato indipendenti di Beszel e Ul Qoma. La prima ha le tinte tipiche della grigia cittadina ex sovietica. La seconda, invece, abitata da musulmani ed ebrei, è sospesa tra l'eredità islamica e la modernità rappresentata dai grattacieli e dalle automobili di ultimo modello, figli del benessere frutto dell'espansione finanziaria degli ultimi anni. Ma la peculiarità di queste due città sta nel fatto che esse sorgono in gran parte sul medesimo territorio, sono intersezionate: soprattutto nelle zone centrali strade, case, costruzioni di Beszel e Ul Qoma si alternano tra loro. Gli abitanti sono tenuti fin da piccoli a disvedere, ovvero fingere di non vedere, persone e oggetti dell'altra città, persino se sono loro accanto, pena l'intervento di una misteriosa forza di polizia segreta, la Violazione, in possesso di un'autorità quasi assoluta allo scopo di mantenere intatto il tabù che permette alle due città di continuare a vivere distinte, separate tra loro. L'origine dell'incredibile situazione è persa nel tempo, all'epoca della cosiddetta Frattura, quando, a seconda delle differenti teorie, Beszel e Ul Qoma si sono separate a partire da una ipotetica città originaria oppure si sono fuse una nell'altra. Il protagonista principale del romanzo è l'ispettore della polizia di Beszel Tyador Borlù. Responsabile dell'indagine sull'uccisione di una studentessa di archeologia americana, Borlù si ritroverà invischiato in un mistero ben più grande nel quale entreranno in gioco Orciny, la leggendaria terza città che vivrebbe negli spazi nascosti tra Beszel e Ul Qoma, e le diverse fazioni politiche che albergano nelle due città-stato, i nazionalisti di ambo le parti e i loro antagonisti, gli Unif, che combattono, invece, per riunirle. L'opera si contraddistingue per l'ambientazione davvero creativa e originale, cosa ormai davvero rara. L'idea è sviluppata con un grande sforzo di coerenza; numerosi piccoli particolari e tasselli concorrono a rendere l'insieme indimenticabile per il lettore. Basti pensare alle comiche descrizioni del traffico in cui i guidatori di una città sono costretti a compiere strane e assurde traiettorie per disvedere le vetture dell'altra, o al "pedone di Schrodinger" che, come il più famoso felino, oscilla tra una città e l'altra senza assumere alcuna appartenenza definitiva, o ancora alla descrizione del passaggio di frontiera, l'unico posto in cui è concesso agli abitanti di vedere liberamente e la città straniera, dove decine e decine di persone passano ore in coda per poter accedere nell'altra nazione che è poi dall'altro lato della strada di provenienza... Purtroppo la trama non è proprio all'altezza dell'idea dell'opera. Il tono e il linguaggio poliziesco della vicenda risultano un po' forzati: il pathos, il ritmo narrativo elevato che deve cotraddistinguere quel genere di narrativa non si abbinano bene con le necessarie digressioni riguardo gli usi, i costumi, la topografia contorta delle due città gemelle, passaggi in cui l'autore, invece, eccelle. Il mistery poliziesco viene risolto in maniera un po' affrettata nelle fasi finali dell'opera, con passaggi non sempre del tutto motivati e razionali (Borlù sembra essere in possesso di un intuito sovrannaturale...). Detto questo, il romanzo merita sicuramente di essere letto: Beszel e Ul Qoma rimarranno per sempre scolpiti nell'immaginazione di ogni lettore.
lunedì 3 giugno 2013
LE SIRENE DI TITANO di Kurt Vonnegut
Vai alla scheda completa de Le Sirene di Titano
L'opera appartiene al filone della Fantascienza Umoristica. Le Sirene di Titano è un grande romanzo di satira sull'uomo, sulla sua storia, sulle sue religioni, sul suo sistema economico. E' in primis l'idea del libero arbitrio umano a venire ridicolizzata: non soltanto le nostre azioni sembrano essere già decise a tavolino ma tutta l'epopea umana, le sue lotte, la sua storia risultano essere nient'altro che un banale artificio alieno. Tutti gli sforzi dell'uomo sono serviti soltanto a costruire un banale pezzo di ricambio per una navicella danneggiata; la Grande Muraglia Cinese, il Cremlino solo dei semplici segnali che gli alieni inviano al loro pilota perduto. Un piccolo capolavoro è il capitolo dedicato al finto esercito marziano che il deus ex machina del romanzo, Winston Niles Rumfoord, costruisce per poter poi imporre sulla Terra una propria religione. Indipendentemente dal grado, dal soldato semplice al generale, tutti i suoi membri non sono che marionette teleguidate, che appena sentono il ridicolo motto che viene loro trasmesso direttamente nel cervello, si mettono a marciare al passo dell'oca come nelle più divertenti parodie naziste. Anche il capitalismo non viene risparmiato: il padre di Malachi Costant, un altro personaggio principale del romanzo, costruisce una immensa fortuna scommettendo in borsa utilizzando un algoritmo costruito a partire delle lettere iniziali della Bibbia. La grande lezione che l'autore sembra voler trasmettere è che se i massimi sistemi, i fini cosmici non sono più in grado di dare un senso all'esistenza dell'uomo, egli deve guardare dentro di sè. E' nei legami di amicizia o d'affetto che egli costruisce con i suoi simili la chiave di lettura della sua vita. E non importa se il destino è già scritto perchè quello che conta è il modo, il come esso è portato a termine. L'intreccio è basato su una sequenza di paradossi, di trovate spiritose quanto fantasiose (basti pensare all'infundibulo cronosinclastico, un misterioso luogo dove tutte le verità, i punti di vista, vengono a coincidere) che non hanno in realtà agganci, basi molto solide. Ma non è certo la linearità o la verosimiglianza della trama ciò su cui si è concentrato l'autore. Ciò che rimane al termine della lettura è l'idea di un grande concentrato di idee, di un potente messaggio, veicolato però in maniera un po' confusionaria, un po' arraffata diremmo, senza particolare attenzione ai contorni della vicenda. Opera comunque sicuramente interessante e ricca di spunti di riflessione.
L'opera appartiene al filone della Fantascienza Umoristica. Le Sirene di Titano è un grande romanzo di satira sull'uomo, sulla sua storia, sulle sue religioni, sul suo sistema economico. E' in primis l'idea del libero arbitrio umano a venire ridicolizzata: non soltanto le nostre azioni sembrano essere già decise a tavolino ma tutta l'epopea umana, le sue lotte, la sua storia risultano essere nient'altro che un banale artificio alieno. Tutti gli sforzi dell'uomo sono serviti soltanto a costruire un banale pezzo di ricambio per una navicella danneggiata; la Grande Muraglia Cinese, il Cremlino solo dei semplici segnali che gli alieni inviano al loro pilota perduto. Un piccolo capolavoro è il capitolo dedicato al finto esercito marziano che il deus ex machina del romanzo, Winston Niles Rumfoord, costruisce per poter poi imporre sulla Terra una propria religione. Indipendentemente dal grado, dal soldato semplice al generale, tutti i suoi membri non sono che marionette teleguidate, che appena sentono il ridicolo motto che viene loro trasmesso direttamente nel cervello, si mettono a marciare al passo dell'oca come nelle più divertenti parodie naziste. Anche il capitalismo non viene risparmiato: il padre di Malachi Costant, un altro personaggio principale del romanzo, costruisce una immensa fortuna scommettendo in borsa utilizzando un algoritmo costruito a partire delle lettere iniziali della Bibbia. La grande lezione che l'autore sembra voler trasmettere è che se i massimi sistemi, i fini cosmici non sono più in grado di dare un senso all'esistenza dell'uomo, egli deve guardare dentro di sè. E' nei legami di amicizia o d'affetto che egli costruisce con i suoi simili la chiave di lettura della sua vita. E non importa se il destino è già scritto perchè quello che conta è il modo, il come esso è portato a termine. L'intreccio è basato su una sequenza di paradossi, di trovate spiritose quanto fantasiose (basti pensare all'infundibulo cronosinclastico, un misterioso luogo dove tutte le verità, i punti di vista, vengono a coincidere) che non hanno in realtà agganci, basi molto solide. Ma non è certo la linearità o la verosimiglianza della trama ciò su cui si è concentrato l'autore. Ciò che rimane al termine della lettura è l'idea di un grande concentrato di idee, di un potente messaggio, veicolato però in maniera un po' confusionaria, un po' arraffata diremmo, senza particolare attenzione ai contorni della vicenda. Opera comunque sicuramente interessante e ricca di spunti di riflessione.
lunedì 20 maggio 2013
L'AMBASCIATORE DI MARTE ALLA CORTE DELLA REGINA VITTORIA di Alan K. Baker
scheda completa del romanzo L'Ambasciatore di Marte alla corte della Regina Vittoria
Il romanzo è ambientato nel più classico degli scenari Steampunk: l'Inghilterra Vittoriana del tardo XIX secolo. In questo universo alternativo, però, Marte è abitato da una civiltà, più progredita a livello tecnologico di quella terrestre. I Marziani hanno risposto ai messaggi terrestri instaurando pacifiche relazioni diplomatiche con i governi del nostro pianeta, in particolare con l'Impero Britannico, e iniziando ad esportare alcuni prodotti della loro tecnologia (una specie di tripodi utilizzati per il trasporto pubblico ad esempio). Le differenze con il mondo cui siamo abituati non finiscono qui: l'esito dell'esperimento di Michelson e Morley ha provato l'esistenza dell'etere e la Gran Bretagna sta costruendo i primi dirigibili eterici in grado di viaggiare nello spazio. E, a completare il quadro di questa stravagante Terra alternativa, sul pianeta e sull'umanità vigilano le fate, guidate da re Oberon. Sono proprio esseri fatati a lavorare all'interno dei cogitatori, l'equivalente dei nostri moderni computer, in grado di accedere ad una specie di internet alternativo, un archivio magico posto oltre i confini del nostro pianeta.. Tutto sembra procedere per il meglio, la Terra e Marte sono pacifici alleati pronti a combattere contro terribili nemici celati nelle paurose profondità dello spazio, dipinti con tratti che rimandano immediatamente a Lovercraft. Ma, come un fulmine a ciel sereno, l'ambasciatore Marziano viene ucciso, assassinato nel peggiore dei modi che gli alieni del pianeta rosso possono immaginare, un modo che rievoca loro una sciagura atavica da cui sono stati segnati per sempre. Incaricato di risolvere l'arcano e trovare il colpevole dell'omicidio, che ha conseguenze politiche facilmente immaginabili, è Thomas Blackwood, agente specialle dell'Ufficio Affari Clandestini di Sua Maestà, il quale si ritroverà invischiato in un complotto ben più grande di quello che si può immaginare... L'ambientazione del romanzo è davvero ben riuscita, ricca di idee originali e divertenti se non paradossali: i già citati computer magici, i cogitatori, o l'impiego dei Cavalieri Templari come forza di polizia per dirne un'altra. Lo stile di narrazione è semplice, diretto e lineare, basato principalmente sul dialogo e privo di lunghe e pedanti descrizioni o introduzioni. La trama non è malvagia, l'opera si sviluppa con un buon intreccio che però esaurisce troppo velocemente la "suspence" nel lettore, trasformando il finale in una specie di film di James Bond in versione steampunk. I personaggi sono abbastanza stereotipati, intrappolati all'interno della classica contrapposizione "buoni contro cattivi", ma la cosa è in fondo coerente con l'impostazione, quasi fumettistica diremmo per i toni usati e il ritmo narrativo, del romanzo. Concludendo, l'opera è una lettura sicuramente gradevole e divertente, che consigliamo vivamente, ovviamente, soprattutto agli amanti dello Steampunk.
Il romanzo è ambientato nel più classico degli scenari Steampunk: l'Inghilterra Vittoriana del tardo XIX secolo. In questo universo alternativo, però, Marte è abitato da una civiltà, più progredita a livello tecnologico di quella terrestre. I Marziani hanno risposto ai messaggi terrestri instaurando pacifiche relazioni diplomatiche con i governi del nostro pianeta, in particolare con l'Impero Britannico, e iniziando ad esportare alcuni prodotti della loro tecnologia (una specie di tripodi utilizzati per il trasporto pubblico ad esempio). Le differenze con il mondo cui siamo abituati non finiscono qui: l'esito dell'esperimento di Michelson e Morley ha provato l'esistenza dell'etere e la Gran Bretagna sta costruendo i primi dirigibili eterici in grado di viaggiare nello spazio. E, a completare il quadro di questa stravagante Terra alternativa, sul pianeta e sull'umanità vigilano le fate, guidate da re Oberon. Sono proprio esseri fatati a lavorare all'interno dei cogitatori, l'equivalente dei nostri moderni computer, in grado di accedere ad una specie di internet alternativo, un archivio magico posto oltre i confini del nostro pianeta.. Tutto sembra procedere per il meglio, la Terra e Marte sono pacifici alleati pronti a combattere contro terribili nemici celati nelle paurose profondità dello spazio, dipinti con tratti che rimandano immediatamente a Lovercraft. Ma, come un fulmine a ciel sereno, l'ambasciatore Marziano viene ucciso, assassinato nel peggiore dei modi che gli alieni del pianeta rosso possono immaginare, un modo che rievoca loro una sciagura atavica da cui sono stati segnati per sempre. Incaricato di risolvere l'arcano e trovare il colpevole dell'omicidio, che ha conseguenze politiche facilmente immaginabili, è Thomas Blackwood, agente specialle dell'Ufficio Affari Clandestini di Sua Maestà, il quale si ritroverà invischiato in un complotto ben più grande di quello che si può immaginare... L'ambientazione del romanzo è davvero ben riuscita, ricca di idee originali e divertenti se non paradossali: i già citati computer magici, i cogitatori, o l'impiego dei Cavalieri Templari come forza di polizia per dirne un'altra. Lo stile di narrazione è semplice, diretto e lineare, basato principalmente sul dialogo e privo di lunghe e pedanti descrizioni o introduzioni. La trama non è malvagia, l'opera si sviluppa con un buon intreccio che però esaurisce troppo velocemente la "suspence" nel lettore, trasformando il finale in una specie di film di James Bond in versione steampunk. I personaggi sono abbastanza stereotipati, intrappolati all'interno della classica contrapposizione "buoni contro cattivi", ma la cosa è in fondo coerente con l'impostazione, quasi fumettistica diremmo per i toni usati e il ritmo narrativo, del romanzo. Concludendo, l'opera è una lettura sicuramente gradevole e divertente, che consigliamo vivamente, ovviamente, soprattutto agli amanti dello Steampunk.
venerdì 3 maggio 2013
LE FONTANE DEL PARADISO di Arthur C. Clarke
vai alla scheda completa del romanzo Le Fontane del Paradiso
Il romanzo è ambientato in un futuribile XXII secolo. Il personaggio principale è Vannevar Morgan, il più grande ingegnere vivente, realizzatore del gigantesco Ponte sullo stretto di Gibilterra che ha unito le coste africana ed europea. Egli ha ora intenzione di costruire un’opera ancora più grandiosa: un ascensore spaziale in grado di portare i carichi dalla superficie terrestre fino allo spazio esterno all’atmosfera terrestre così da ottenere sia un netto risparmio in termini energetici che una drastica riduzione dell’inquinamento rispetto alla classica propulsione missilistica. Il filone principale della trama del romanzo è incentrato sui progetti e gli sforzi portati avanti da Morgan per realizzare il suo sogno. Il luogo di costruzione ideale è l’isola di Taprobane, sulla costa sudorientale dello Sri Lanka (opportunatamente traslato un po’ a sud per farvi passare l’equatore…), ma la cima del monte Yakkagala, dove dovrebbero essere innestate le fondamenta della colossale opera, è la sede di un secolare monastero buddista che gli occupanti sono ben restii a cedere. Morgan viene in contatto così con le autorità marziane, molto più perspicaci del governo terrestre nell’intuire le potenzialità dell’idea. Ma sul finire del collaudo del meccanismo in scala ridotta che è stato concesso a Morgan di realizzare sull’isola accade qualcosa di miracoloso che consentirà la costruzione sulla Terra del colossale ponte verso lo spazio... Su questo asse di narrazione principale si innestano, principalmente nella prima parte del romanzo, due variazioni di tema distinte. La prima narra la storia dell’antico re parricida Kalidas che aveva costruito sul mondo Yakkagala le Fontane del Paradiso, una serie di spettacolari fortificazioni e abbellimenti artistici come proprio luogo di residenza e piacere. La seconda riguarda invece il primo contatto tra l’umanità e la vita extraterrestre realizzato tramite una sonda aliena automatica chiamata Stellaplano. Essa proviene da un sistema solare non molto distante dal nostro e afferma di essere già entrata in contatto con diverse altre civiltà. Frutto principale degli intensi scambi scientifici e filosofici tra l’uomo e il database artificiale di Stellaplano risulta essere il declino delle religioni tradizionali, il cui impianto logico viene demolito dal ragionamento del computer alieno. I temi del romanzo sono tipici della produzione di Clarke. L’intera opera è permeata da una visione ottimista del futuro dell’uomo, accompagnato lungo la strada del progresso dalla scienza, a scapito di ciò che è ritenuto retaggio della paura e della superstizione. I toni nei confronti della religione sono forti e senza sfumature di equivoco: in poco tempo Stellaplano demolisce tutta la filosofia di Tommaso d’Aquino, bocciata come logicamente inconsistente. La trama è semplice e lineare, in maniera addirittura quasi eccessiva; molto efficaci nell’interrompere la monotonia risultante sono i filoni secondari che ridanno un po’ di varietà all’intreccio. Lo stile è diretto, essenziale; il linguaggio è ricco di quella terminologia scientifica e tecnica che l’autore conosce bene. Com’è altra caratteristica tipica dei romanzi di Clarke, i personaggi risultano nel complesso privi di una vera e propria personalità: Morgan è lo stereotipo dell’uomo di scienza integralmente, quasi religiosamente diremmo, devoto al suo lavoro, ma nulla traspare della sua anima. Nel complesso, il romanzo può risultare a tratti un po’ noioso per gli amanti di una fantascienza ricca d’azione oppure per chi predilige contenuti più filosofici o speculativi. Per questo lo consigliamo davvero soltanto agli estimatori dell’autore o della più pura Hard Science Fiction.
venerdì 26 aprile 2013
Ciclo de IL LIBRO DEL NUOVO SOLE di Gene Wolfe
Scheda completa del Ciclo de IL LIBRO DEL NUOVO SOLE
Il Libro del Nuovo Sole si colloca all'interno di un particolare genere del fantastico, a cavallo tra la fantascienza e il fantasy, il cosiddetto science-fantasy. L'ambientazione del Ciclo è infatti tipicamente fantascientifica e si rifà alla tradizione della "Terra morente". Nei primi quattro libri l'azione si svolge interamente su un pianeta, Urth, il cui sole sta lentamente volgendo al termine della propria vita, irrorando una energia sempre più esigua verso il pianeta che trova un riscontro parallelo nel sentimento letargico, di cupa rassegnazione che avvolge la popolazione. Nel proseguio dell'opera appare chiaro come Urth sia in realtà la Terra di un lontano futuro, caduta in declino dopo che l'umanità ha conquistato e si è sparsa tra le stelle. La vita su Urth è regredita ad una sorta di Medioevo post tecnologico in cui ciò che sopravvive della vecchia scienza appare come magia e incantesimo. Sovrano del pianeta, anche se la sua autorità effettiva si estende solo ad una parte di esso, è l'Autarca, misterioso sovrano che governa dalla Casa Assoluta in Nessus, capitale del regno, circondato dalla sua corte di nobili, gli Esultanti. La trama e la tipologia di personaggi ricade così nella sfera tipica del fantasy, seppur con sforamenti continui nel fantascientifico dati dalla presenza di alieni sul pianeta e dalla consapevolezza di conoscenze e tecnologie andate perdute. Il protagonista principale e narratore in prima persona dell'opera è Severian, un ragazzo cresciuto dalla corporazione dei Torturatori, che mettono in pratica la loro crudele arte su ordine dell'Autarca e dei suoi magistrati. I primi quattro libri del ciclo, in un classico del fantasy, sono essenzialmente il racconto delle vicessitudini avventurose dei viaggi di Severian per Urth dopo l'esilio dalla Cittadella dove ha sede il suo ordine di appartenenza, patito per aver mostrato pietà per una delle vittime rinchiuse nella prigione. Soltanto nel quinto e ultimo capitolo della saga lo scenario si sposta da Urth verso lo spazio esterno con un chiaro e netto indirizzo più fantascientifico. Come ripete più volte, Severian è condannato a ricordare ogni momento della sua vita dalla sua memoria perfetta. E, lo confessa egli medesimo, è irrimediabilmente prolisso. Ed in effetti nel complesso l'intreccio risulta irrimediabilmente pesante, infarcito di digressioni, episodi, racconti nel racconto che appaiono superflui, inutili. Allo stesso tempo però l'unico punto di vista narrativo non facilita l'immersione del lettore nell'universo di Urth. Sono numerosi i punti di domanda lasciati aperti, episodi non chiariti, personaggi oscuri nel ruolo e nell'origine. L'autore confonde il lettore lunghi dialoghi o passaggi analogici, metafore, situazioni paradossali, assurdità, cambi improvvisi di ruolo e prospettiva. Le scene si susseguono una dopo l'altra con legami spesso labili, lasciando il lettore disorientato, come se spettasse a lui risolvere il puzzle mettendo assieme i pezzi che l'autore gli fornisce. Anche lo stile è spesso pedante, infarcito di termini arcaici e inutile retorica. Tutto ciò pregiudica il buon impianto concettuale, basato su una interessante rielaborazione di contenuti simbolici con evidenti richiami religiosi, e rende la lettura a tratti davvero faticosa e frustrante.
Il Libro del Nuovo Sole si colloca all'interno di un particolare genere del fantastico, a cavallo tra la fantascienza e il fantasy, il cosiddetto science-fantasy. L'ambientazione del Ciclo è infatti tipicamente fantascientifica e si rifà alla tradizione della "Terra morente". Nei primi quattro libri l'azione si svolge interamente su un pianeta, Urth, il cui sole sta lentamente volgendo al termine della propria vita, irrorando una energia sempre più esigua verso il pianeta che trova un riscontro parallelo nel sentimento letargico, di cupa rassegnazione che avvolge la popolazione. Nel proseguio dell'opera appare chiaro come Urth sia in realtà la Terra di un lontano futuro, caduta in declino dopo che l'umanità ha conquistato e si è sparsa tra le stelle. La vita su Urth è regredita ad una sorta di Medioevo post tecnologico in cui ciò che sopravvive della vecchia scienza appare come magia e incantesimo. Sovrano del pianeta, anche se la sua autorità effettiva si estende solo ad una parte di esso, è l'Autarca, misterioso sovrano che governa dalla Casa Assoluta in Nessus, capitale del regno, circondato dalla sua corte di nobili, gli Esultanti. La trama e la tipologia di personaggi ricade così nella sfera tipica del fantasy, seppur con sforamenti continui nel fantascientifico dati dalla presenza di alieni sul pianeta e dalla consapevolezza di conoscenze e tecnologie andate perdute. Il protagonista principale e narratore in prima persona dell'opera è Severian, un ragazzo cresciuto dalla corporazione dei Torturatori, che mettono in pratica la loro crudele arte su ordine dell'Autarca e dei suoi magistrati. I primi quattro libri del ciclo, in un classico del fantasy, sono essenzialmente il racconto delle vicessitudini avventurose dei viaggi di Severian per Urth dopo l'esilio dalla Cittadella dove ha sede il suo ordine di appartenenza, patito per aver mostrato pietà per una delle vittime rinchiuse nella prigione. Soltanto nel quinto e ultimo capitolo della saga lo scenario si sposta da Urth verso lo spazio esterno con un chiaro e netto indirizzo più fantascientifico. Come ripete più volte, Severian è condannato a ricordare ogni momento della sua vita dalla sua memoria perfetta. E, lo confessa egli medesimo, è irrimediabilmente prolisso. Ed in effetti nel complesso l'intreccio risulta irrimediabilmente pesante, infarcito di digressioni, episodi, racconti nel racconto che appaiono superflui, inutili. Allo stesso tempo però l'unico punto di vista narrativo non facilita l'immersione del lettore nell'universo di Urth. Sono numerosi i punti di domanda lasciati aperti, episodi non chiariti, personaggi oscuri nel ruolo e nell'origine. L'autore confonde il lettore lunghi dialoghi o passaggi analogici, metafore, situazioni paradossali, assurdità, cambi improvvisi di ruolo e prospettiva. Le scene si susseguono una dopo l'altra con legami spesso labili, lasciando il lettore disorientato, come se spettasse a lui risolvere il puzzle mettendo assieme i pezzi che l'autore gli fornisce. Anche lo stile è spesso pedante, infarcito di termini arcaici e inutile retorica. Tutto ciò pregiudica il buon impianto concettuale, basato su una interessante rielaborazione di contenuti simbolici con evidenti richiami religiosi, e rende la lettura a tratti davvero faticosa e frustrante.
martedì 9 aprile 2013
Mondo senza Stelle di Poul Anderson
vai alla scheda completa di Mondo senza Stelle
Il romanzo è ambientato in un lontano futuro che vede l'umanità aver esplorato gran parte della galassia ed essere entrata in contatto con diverse specie aliene. Non è ben chiaro se esista o meno una forma di governo centralizzata ma l'esplorazione è lasciata all'iniziativa di diverse società private indipendenti. Il viaggio interstellare è possibile grazie ad una specie di tecnologia a balzo iperspaziale e l'umanità gode dell'immortalità, con l'unico inconveniente di dover cancellare i ricordi meno utili a scadenze regolari. Uno dei due protagonisti principali del romanzo è Felip Argens, il capitano della Meteor, una nave inviata in esplorazione verso un sistema solare extragalattico dopo che alieni autoctoni si sono messi in contatto con l'umanità. Per un probabile errore di comprensione linguistica, però, le coordinate di arrivo si rivelano erronee e la Meteor precipita su uno dei pianeti del sistema solare. Qui gli uomini dell'equipaggio incontreranno altre specie aliene intelligenti e in conflitto tra loro... L'opera non ha nessuna idea particolarmente innovativa e, nonostante qualche spunto interessante e originale nella costruzione dello scenario sociale e storico alieno, la descrizione del contesto è tutto sommato abbastanza superficiale con diverse tematiche chiave (l'immortalità per esempio) soltanto accennate. Anche l'intreccio è molto semplice, il classico mix di avventura, faune esotiche e paesaggi alieni. Nonostante questo, la lettura risulta comunque godibile grazie ad uno stile di narrazione fluido e vivace; finale a sorpresa ma non troppo...
Il romanzo è ambientato in un lontano futuro che vede l'umanità aver esplorato gran parte della galassia ed essere entrata in contatto con diverse specie aliene. Non è ben chiaro se esista o meno una forma di governo centralizzata ma l'esplorazione è lasciata all'iniziativa di diverse società private indipendenti. Il viaggio interstellare è possibile grazie ad una specie di tecnologia a balzo iperspaziale e l'umanità gode dell'immortalità, con l'unico inconveniente di dover cancellare i ricordi meno utili a scadenze regolari. Uno dei due protagonisti principali del romanzo è Felip Argens, il capitano della Meteor, una nave inviata in esplorazione verso un sistema solare extragalattico dopo che alieni autoctoni si sono messi in contatto con l'umanità. Per un probabile errore di comprensione linguistica, però, le coordinate di arrivo si rivelano erronee e la Meteor precipita su uno dei pianeti del sistema solare. Qui gli uomini dell'equipaggio incontreranno altre specie aliene intelligenti e in conflitto tra loro... L'opera non ha nessuna idea particolarmente innovativa e, nonostante qualche spunto interessante e originale nella costruzione dello scenario sociale e storico alieno, la descrizione del contesto è tutto sommato abbastanza superficiale con diverse tematiche chiave (l'immortalità per esempio) soltanto accennate. Anche l'intreccio è molto semplice, il classico mix di avventura, faune esotiche e paesaggi alieni. Nonostante questo, la lettura risulta comunque godibile grazie ad uno stile di narrazione fluido e vivace; finale a sorpresa ma non troppo...
domenica 31 marzo 2013
LA TIGRE DELLA NOTTE di Alfred Bester
vai alla scheda completa de La Tigre della Notte
Il romanzo è ambientato alcuni secoli nel futuro, precisamente nel XXVII secolo. L'umanità ha colonizzato l'intero sistema solare ma è attraversata da una guerra civile che vede opposti i Pianeti Interni ai Satelliti Esterni, le lune abitate dei giganti gassosi.
La società e il sistema economico sono stati sconvolti dalla scoperta del jaunto, ovvero della capacità insita nell'uomo di teletrasportarsi. Tale facoltà è sempre stata presente nella mente umana, grazie alla presenza della sostanza tigroide, e permette ad ogni persona di muoversi istantaneamente da una destinazione all'altra a patto che si conoscano esattamente le coordinate di partenza e di arrivo. Per evitare invasioni di estranei a ritmo continuo, l'architettura ha dovuto cambiare radicalmente portando alla costruzione di strutture labirintiche e altri tipi di camuffamenti in grado di nascondere l'esatta posizione di stanze o strutture.
La società descritta dall'autore appare essere in balia di potenti trust economici dove la corruzione e la violenza sono all'ordine del giorno, ma il tema non è approfondito. Le religioni organizzate sono state vietate per legge e i pochi fedeli rimasti sono costretti a pregare in nuove catacombe. D'altro canto, si accenna all'esistenza di pseudo culti alternativi i cui adepti vengono privati di ogni stimolo sensoriale mentre su Marte vige ancora la cosiddetta legge LV, secondo la quale chiunque arrechi danno alla vita vegetale può essere condannato a morte.
Il protagonista del romanzo è Gully Foyle. Egli è descritto come un uomo mediocre, senza ambizioni nè stimoli. Unico superstite dell'equipaggio della Nomade, sopravvive per mesi in isolamento, dopo che la nave è andata quasi distrutta nel corso di un attacco. Finalmente un'astronave, la Vorga, passa nelle vicinanze ma non risponde ai disperati tentativi di richiesta di aiuto di Foyle. La rabbia cieca e incontrollabile che tale evento scatena nell'uomo cambia radicalmente la mente di Foyle. Il folle desiderio di vendetta lo accieca e lo consuma, dandogli quello stimolo necessario che gli è sempre mancato per dare uno scossone alla propria vita.
Inizia così una folle ricerca del colpevole che porta Foyle all'interno di un intrigo che vede coinvolti i servizi segreti dei Pianeti Interni e il ricchissimo clan di Presteign, entrambi interessati al preziosissimo carico che era a bordo della Nomade: il PyrE, un materiale dai poteri particolari in grado forse di porre termine alla guerra. Ma non è questo in realtà il segreto più prezioso celato da Foyle...
Nel corso delle sue avventure, Foyle incontra una carrellata di personaggi, tutti ritratti a tinte quasi grottesche, surreali nei loro atteggiamenti e nei loro tratti distintivi. La vicenda prosegue ad un ritmo forsennato, che in alcuni tratti quasi toglie il respiro al lettore travolto da un vortice frenetico di eventi, complotti, fughe e scontri che rispecchia la feroce determinazione del protagonista, che non conosce soste. Le idee di base del romanzo non sono particolarmente audaci o profonde e, come detto, la società futura che fa da sfondo alla vicenda è descritta in termini abbastanza sommari e casuali. L'intreccio è però di buona fattura, costruito in un crescendo di emozioni e sorprese che tengono vivo l'interesse del lettore, anche grazie al ritmo e all'incisività dello stile di scrittura, in abbinamento perfetto con i contenuti. Nel complesso, quindi, l'opera risulta una buona lettura.
martedì 19 marzo 2013
Paradisi Perduti di Ursula K. Le Guin
vai alla scheda completa di Paradisi Perduti
Il romanzo è ambientato in uno dei più classici scenari della fantascienza, quello di una cosiddetta astronave generazionale, ovvero una nave che deve affrontare un viaggio talmente lungo che soltanto i discendenti dell'equipaggio iniziale potranno giungere alla meta. In questo caso, a bordo della Discovery, nel giro di duecento anni, i coloni, o meglio i discendenti dell'equipaggio che ha lasciato la Terra, dovrebbero raggiungere un lontano pianeta che secondo gli scienziati dovrebbe risultare abitabile: SindyChew (nuova Terra).
L'astronave è completamente autosufficiente: ogni sostanza, ogni materiale viene riciclato e rimesso nel circolo che sostiente questo microcosmo solitario che viaggia nello spazio siderale. I contatti con la Terra dopo i primi anni sono notevolmente diminuiti e ormai i discendenti del primo equipaggio fanno fatica ad interpretare le notizie che arrivano dal pianeta madre. La popolazione è tenuta sotto stretto controllo per mantenere il numero nell'intorno più preciso possibile dell'ottimale (circa quattromila individui): la contraccezione o pseudo voti di castità sono obbligatori e soltanto su permesso di specifici organismi di controllo è possibile procreare.
I nuclei famigliari tradizionali sono rari, ogni bambino ha nella maggior parte dei casi un unico vero genitore, l'uomo o la donna che ha chiesto e ottenuto il permesso di procreare mentre il partner biologico che è stato "impiegato", nella maggior parte dei casi, ha un ruolo secondario nella vita del bambino, anche se si tratta della madre che l'ha portato in grembo. La sessualità a bordo è caratterizzata, quindi, da un elevato grado di promiscuità, vissuta però liberamente e senza complessi, visto che nascondere una relazione è praticamente impossibile dati gli spazi ristretti disponibili per gli alloggi e la conseguente privacy molto limitata.
La protagonista principale del romanzo, una ragazza di origini cinesi di nome Hsing, appartiene alla quinta generazione. La generazione di appartenenza è identificata dal numero che si antepone al nome proprio, ad esempio 5-Hsing. Nonostante gli anni passati, sono ancora forti i legami a livello etnico, soprattutto per gli asiatici, che vivono quasi tutti nel medesimo quartiere a differenza delle altre razze, sparse più uniformemente nei differenti settori. Sono invece scomparse le religioni organizzate, così come erano conosciute sulla Terra; anzi, il culto pubblico è espressamente vietato da leggi emanate per evitare possibili conflitti di matrice religiosa.
Il sentimento religioso non è però scomparso. A partire pronunciate dal figlio durante il funerale di 0-Kim Jan, l'ultima a morire della Generazione Zero, è nato una specie di movimento religioso o filosofico i cui appartenenti si autodefiniscono Angeli. L'autrice opera una curiosa, quanto chiaramente voluta, inversione dell'esperienza storica umana. Se nel corso dei secoli sulla Terra lo spirito scientifico ha dovuto lottare contro l'interpretazione alla lettera di testi più o meno sacri, a bordo della Discovery avviene esattamente il contrario.
Gli Angeli conferiscono al viaggio in sè un valore salvifico e sostengono la necessità di interpretare le direttive iniziali di esplorazione e colonizzazione del nuovo pianeta date dagli avi. In questa riproposizone dell'eterno scontro tra scienza e religione, sulla Discovery è la prima a trovarsi nella necessità di dover difendere dei "testi sacri" e ribadirne il significato vero e assoluto prima di ogni possibile interpretazione. Come ulteriore elemento di potenziale destabilizzazione sociale, alcune teorie scientifiche alla base della pianificazione del viaggio si rivelano erronee, rendendo così ancora più urgente la risoluzione di un conflitto sociale che rischia di mettere a repentaglio non solo la missione ma la sopravvivenza stessa della popolazione della Discovery.
Come detto, lo scenario presentato non è particolarmente innovativo. Il tema dell'astronave generazionale si presta però benissimo per essere utilizzato come "laboratorio sociale" in cui la Le Guin sperimenta liberamente le proprie convinzioni e teorie sociologiche, la cui impronta ideologica, libertaria e in netta polemica con i modelli tradizionali, è chiaramente riconoscibile qui come in altre opere della stessa autrice. Ben riuscito in particolare il "chiasmo" con cui è riproposto il conflitto tra religione e scienza di cui abbiamo già parlato. L'autrice introduce abilmente tutti gli elementi che concorrono a formare l'intreccio, di buon livello e assolutamente non banale nella sua evoluzione. Particolarmente valida la descrizione del tessuto sociale formatosi nella Discovery attraverso la narrazione di vari episodi come la cerimonia di vestizione in cui i bambini all'età di sette anni indossano il primo vestito.
In conclusione, l'opera è una ottima lettura sia dal punto di vista dei contenuti che da quello stilistico. L'unica pecca è forse un finale forse un po' affrettato, in cui alcuni passaggi logici e narrativi che portano poi alla soluzione sembrano mancare o essere sviluppati soltanto parzialmente.
martedì 12 marzo 2013
Antologia Cosmolinea B-1 di Fredric Brown
Bella raccolta di racconti di Brown, molti dei quali brevi o brevissimi. Si segnalano in particolare Il Duello e Placet è una gabbia di matti.
Vai alla scheda completa di Cosmolinea B-1 per consultare le schede di tutti i racconti presenti nell'antologia!
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