mercoledì 25 gennaio 2012

I SIMULACRI di Vinge

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Il romanzo breve è incentrato sui temi dell'intelligenza artificiale, dell'autocoscienza, dei dilemmi etici che queste tecnologie comportano. La protagonista principale e gli altri personaggi della vicenda non sono persone reali ma backup, copie, inserite in un ambiente simulato e la cui coscienza e memoria vengono resettate periodicamente. Non esplicitamente spiegato ma intuibile è il motivo: essi costuitiscono infatti la perfetta manodopera intellettuale a basso costo, in grado di fare nuove scoperte in tempi rapidissimi, auto-alimentando il perverso circuito (le scoperte fatte vengono impiegate per potenziare ulteriormente tale tecnologia). I protagonisti dell'opera costituiscono una nuova e terribile generazione di schiavi che non hanno nessun luogo dove scappare, il cui stesso mondo è nelle mani del loro padrone in grado, in qualunque momento, di cancellare ogni ricordo, ogni pensiero, ogni speranza.
La vicenda parte con le sembianze di un mistery, di un thriller con Dixie Mae, la protagonista, che pensa di vivere il primo giorno di lavoro presso un call-center, impegnata ad investigare su una misteriosa email speditale, contenente dettagli della sua infanzia che nessun altro può conoscere. Il ritmo narrativo è molto elevato, l'introduzione di nuovi personaggi e nuovi ambienti ricorda per certi versi lo sviluppo di un videogioco. La progressiva presa di coscienza da parte di Dixie e dei suoi compagni di avventura della vera natura del mondo e della propria esistenza è però totalmente irrealistica; la scoperta viene infatti assorbita in breve tempo, con leggerezza, quasi che essere davvero "vivi" o meno sia, in fondo, una questione non così importante. Anche il finale, purtroppo, non è dei migliori: il lettore viene lasciato con l'acquolina in bocca, dando all'opera un'idea di incompiutezza.
Nel complesso il romanzo costituisce comunque una lettura sicuramente interessante, che affronta i temi trattati da un'angolatura originale e inquietante, mettendo in luce i potenziali abusi e problemi etici insiti in scoperte tecnologiche della portata di quelle trattate nell'opera.

sabato 7 gennaio 2012

MENDICANTI IN SPAGNA

Il romanzo breve è ambientato negli Stati Uniti di un futuro prossimo in cui i progressi nel campo dell'ingegneria genetica permettono di manipolare embrioni per donare particolari caratteristiche o predisposizioni ai propri figli. La protagonista, Leisha Camden, è una insonne, le è stata data, cioè, la capacità di vivere senza la necessità di dormire.
Appare chiaro in poco tempo che gli insonni godono di un netto vantaggio evolutivo nei confronti dei "normali" sia per il maggior tempo a disposizione, sottratto al sonno, sia per altri benefici, alcuni insospettati, della mutazione. Questo genera da un lato tensioni crescenti tra i due gruppi, con gli insonni che iniziano ad essere additati se non perseguitati, dall'altro un dibattito interno tra gli stessi mutanti sul comportamento da tenere nei confronti del resto della popolazione.
Secondo lo Yagaismo infatti, dottrina filosofica ispirata all'inventore della fusione fredda Kenzo Yagai e che fa da sfondo all'intera opera, la dignità di una persona deriva soltanto dal risultato creativo che ella ottiene con i propri sforzi: è il contratto, il libero scambio di idee, servizi e benefici a regolare l'intera società e i rapporti tra gli individui. Risulta dunque problematico il ruolo destinato a essere recitato dai "normali" che, come i Mendicanti in Spagna, non possono offrire alcunchè ma presentano soltanto bisogni agli occhi degli insonni.
L'opera non propone nessuna risposta definitiva alle questioni, la protagonista non risolve i propri dubbi allo stesso modo in cui le vicende narrate terminano in maniera brusca, senza un vero e proprio finale, lasciando campo aperto ad ulteriori sviluppi. Detto questo, la novella si legge tutta d'un fiato e si vieni catturati dal rapido svolgersi degli eventi parallelo alla crescita della protagonista, in cui, grazie all'ottimo stile narrativo, il lettore riesce facilmente a immedesimarsi. In conclusione, una lettura interessante che però risulta inadatta ad ambiente comunque limitato come quello del romanzo breve.

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domenica 1 gennaio 2012

PSYCHON E ALTRI SIMULACRI

Validissima Antologia di Galouye; tra le opere ivi contenute segnaliamo in particolare il romanzo breve Simulacron 3 e il racconto Il Tempio di Satana.

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