mercoledì 22 dicembre 2021

LA TRILOGIA TOMORROW'S KIN di Nancy Kress

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Il ciclo è basato sull'esistenza e sull'evoluzione di una branca parallela dell'uomo, dovuta al trasferimento decine di migliaia di anni fa ad opera di una specie aliena sconosciuta di un gruppo di umani su un altro pianeta, orbitante intorno alla stella Deneb. La società umana che si sviluppa su Mondo, questo il nome della "Terra parallela", assume connotati radicalmente diversi, portando alla formazione di una società quasi utopica governata dalla cooperazione tra gli individui e il rispetto dell'ecosistema. L'organizzazione di Mondo, più piccolo della Terra e molto meno densamente popolato, è basata su un modello matriarcale in cui ogni individuo è fortemente legato al clan famigliare, il lahk, a capo del quale vi è una "madre", di cui fa parte; un legame che afferisce anche alla sfera giudirica, il clan nella sua interezza è in qualche misura responsabile del comportamento e delle eventuali mancanze di ogni suo membro, ed economica, con forme di periodica ridistribuzione del reddito tra i membri del medesimo clan. Non esiste un matrimonio vero e proprio: uomo e donna si possono legare con delle specie di contratti a tempo ma continuano a vivere con i rispettivi lahk e i figli della coppia spetteranno al lahk materno. Un consiglio formato da tutte le Madri regola lo sviluppo di Mondo, uno sviluppo che oggi definiremmo "sostenibile" in cui modernizzazione, nuove tecnologie, attività economiche devono sempre sottostare al bene comune e alla salute dell'ecosistema nel suo complesso, una dottrina o meglio un principio etico indicato nella lingua di Mondo da tre sillabe: bu ka tel.
Il primo volume del ciclo si apre con l'arrivo sulla Terra di un gruppo proveniente da Mondo. Il viaggio è reso possibile da alcune astronavi della misteriosa razza aliena, la cui tecnologia avanzata i Mondisti sono in grado in qualche caso di utilizzare i frutti seppur senza realmente comprenderla. La visita dei Mondisti sulla Terra non è dovuta al desiderio di esplorazione o di contatto con i "cugini", di cui in realtà diffidono perchè consci della natura totalmente differente dei rispettivi modelli etici e sociali, ma ad una mera necessità di sopravvivenza: l'avanzata di una nube di spore, portatrice di un virus, che entrerà in contatto con la Terra ma anche e soprattutto con Mondo. La natura di questo virus ma soprattutto il suo impatto sia sulla passata evoluzione dell'uomo che sull'attuale sviluppo della società terrestre costituiscono il secondo tema portante dell'intreccio. Il virus non sarà letale per l'uomo ma l'ecosistema della Terra, e di conseguenza la società e l'economia umane, ne saranno radicalmente impattate in quella che è una riflessione sulla fragilità di fondo del mondo che ci circonda e che diamo per scontato.
Il secondo volume è invece interamente ambientato su Mondo che i Terrestri riescono a raggiungere alcuni anni dopo gli eventi del primo episodio. Il terzo volume riporta l'azione sulla Terra, che i reduci del viaggio ed alcuni Mondisti imbarcatisi raggiungono circa trent'anni dopo la partenza iniziale, trovando un pianeta totalmente sconvolto da conflitti scoppiati in seguito a disastri economici, sociali e ambientali ed esacerbati da un movimento ecologista fanatico e radicale.
Protagonista di tutti tre i volumi è la dottoressa Marianne Jenner, una genetista destinata ad intuire per prima il ruolo del virus nella storia e nell'evoluzione umana. Le vicende sue e della sua famiglia viaggiano in parallelo all'evoluzione del virus, ai disastri ambientali della Terra, alla vicende di Mondo in un doppio ben congegnato doppio binario di drammi interiori ed esteriori. L'intreccio narrativo è ben costruito, con un buon bilanciamento di scene d'azione e passaggi di riflessione, nel primo volume, decisamente il migliore del ciclo. Il secondo episodio offre interessanti spunti nella ricostruzione del modello sociale di Mondo ma l'intreccio risulta appesantito, lento, claustrofobico, con situazioni e scene che sembrano ripetersi uguali per un numero indefinito di pagine. L'episodio finale riporta sicuramente più azione ma gli eventi che hanno portato alla distopia descritta, con un sostanzialmente totale annichilimento della società e della popolazione umana, sono ricostruiti solo parzialmente e in maniera non del tutto convincente.
Sono numerosi in tutti e tre i libri scene, discussioni, riferimenti, dialoghi che hanno per oggetto la scienza e la pratica scientifica soprattutto in ambito biologico e genetico, per esempio per lo studio e la preparazione di vaccini. L'altro tema portante dell'opera, che abbiamo già accennato, è la riflessione di stampo ecologista, che vuole porre l'attenzione sul fragile equilibrio su cui poggia l'intero sistema in cui viviamo e sugli immani disastri che anche piccole perturbazioni possono generare. Nel complesso ci sentiamo di consigliare l'opera principalmente al lettore interessato a questi argomenti; gli ultimi due volumi, in particolare, potrebbero risultare altrimenti poco appetibili.

lunedì 6 dicembre 2021

IL TALLONE DI FERRO di Jack London

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Il romanzo è costruito su due piani di narrazione. L'opera vera e propria è costituita da un manoscritto di Avis Everhard, moglie di Ernest Everhard, uno dei maggiori leader della resistenza popolare al regime del Tallone di Ferro, l'Oligarchia che si impossessa del potere negli Stati Uniti della prima metà del '900. L'autore inserisce un secondo livello narrativo, immaginando che tale manoscritto venga ritrovato secoli dopo, in un nuova età dell'oro in cui la società umana è guidata dalla Fratellanza dell'Uomo; uno studioso dell'epoca, Anthony Meredith, ne scrive quindi una introduzione e inserisce diverse note a pie' pagina, dove i giudizi o i pensieri di Avis vengono paternalmente corretti o commentati dalla visuale dello storico del futuro.
Ernest Everhard è un sociologo e politico di umili origini che dedica tutto sè stesso al movimento socialista, con cui viene anche eletto nelle file del Congresso. L'opera narra la deriva degli Stati Uniti verso una plutocrazia autoritaria, in cui i grandi capitali, i Trust, dopo aver oppresso il movimento operaio e la stessa piccola e media borghesia, si impadroniscono di ogni forma di potere reale dando vita al regime dell'Oligarchia. Avis descrive con passione e partecipazione gli sforzi di opposizione del movimento socialista ma il lettore sa già dal principio, grazie all'introduzione di Meredith, che essi saranno vani: l'Oligarchia è destinata a trionfare, cristallizzando la società in una massa di derelitti, il Popolo dell'Abisso, nuovi schiavi sottoposti completamene alle volontà della classe dominante; soltanto una ristretta cerchia di lavoratori specializzati e i militari riescono a mantenere dei benefici e dei diritti giacchè funzionali alla stessa.
L'opera è naturalmente figlia del suo tempo; i discorsi e le teorie di Everhard richiamano in maniera lampante gli scritti di Marx, così come le dinamiche delle organizzazioni e lotte sindacali, la categorizzazione del mondo del lavoro, l'utilizzo stesso di alcune terminologie (come i già citati Trust per esempio) possono risultare poco famigliari, obsolete al lettore. I grandi temi della giustizia sociale, della concentrazione della ricchezza, dello svuotamento di democrazia reale nelle istituzioni sono però assolutamente attuali adesso così come lo erano, seppur in forme diverse, un centinaio di anni fa.
Avis nasce in una famiglia privilegiata, il padre è un famoso scienziato con la passione della sociologia ed è proprio ad una cena organizzata dal padre che la donna conosce per la prima volta Ernest. L'uomo le fa prendere coscienza dell'ingiustizia del suo tempo, del sangue di cui sono macchiate le sue ricchezze e comodità: Avis, e con lei il lettore, si immerge negli orrori e nelle storture dello sfruttamento operaio e del sopruso padronale. Mano a mano che Avis e con lei suo padre prendono le parti della giustizia, iniziano a essere vittime del potere fino a perdere ogni cosa, dedicandosi così interamente alla causa, alla quale la donna si lega indissolubilmente anche tramite il matrimonio con Ernest.
L'opera alterna passaggi didascalici, discorsi di teoria sociologica di Ernest soprattutto, a scene di forte impatto emotivo come la cronaca della repressione nel sangue della rivolta di Chicago. Soprattutto nei capitoli conclusivi, una volta che l'Oligarchia si è affermata definitivamente, la narrazione si fa ancora più cruenta con il movimento socialista che deve per forza ricorrere a metodi ancora più efferati: atti di terrorismo divengono all'ordine del giorno, sorgono nuclei di combattimento segreti al limite del fanatismo, che si tingono di connotati di estremismo se non fondamentalismo quasi religioso, mentre giochi di spionaggio e controspionaggio rendono chiunque sospetto di doppio se non triplo gioco.
L'intreccio risulta nel complesso piuttosto banale ma la sua linearità, il ritmo sempre elevato e l'alta tensione morale della narrazione mantengono la lettura viva fino alla fine. Nel complesso quindi un romanzo che, al di là dell'indubbio valore storico, può ancora interessare il lettore odierno, specialmente se amante di una fantascienza di indagine e denuncia sociale.