giovedì 26 dicembre 2013

LE MACCHINE INFERNALI di K. W. Jeter

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Commento:
Il romanzo appartiene al filone dello Steampunk, ambientato nell'Inghilterra di fine XIX secolo. Il protagonista è George Downer, il figlio di uno dei più grandi orologiai e produttore di marchingegni di vario tipo, da cui ha ereditato negozio e attività, benchè in lui brilli una minima parte del genio che albergava nel suo genitore. George conduce una vita piuttosto noiosa e monotona, cercando di mantenere il suo livello di vita agiato grazie a quelle piccole riparazioni che è in grado di fare sui capolavori creati dal padre, presso la sua casa londinese in compagnia del suo leale servitore, Creff.
La tranquilla routine di George viene distrutta dall'arrivo di un misterioso individuo, l'Uomo di Cuoio Marrone, che gli commissiona una riparazione su un misterioso apparecchio che, secondo lui, era stato costruito dal padre. Dopo quest'incontro, George si troverà immischiato in avventure e misteri che coinvolgono uomini di malaffare, misteriosi esseri anfibi, società segrete, automi, truffe e vendette in una escalation di intrighi e quesiti che troveranno spiegazione e soluzione soltanto nelle pagine finali dell'opera.
La narrazione è svolta in prima persona, per cui il lettore è immerso interamente nella prospettiva e nei dubbi del protagonista. Un intento umoristico, parodiante permea l'intero romanzo con una serie di personaggi, istituzioni, situazioni al limite tra il grottesco e il comico. I colpi di scena e d'azione si susseguono ad un ritmo forsennato che, nonostante la relativa modestia a livello di trama e idee di base, rendono la lettura comunque piacevole e divertente.
Trama:
Un misterioso individuo, l'Uomo di Cuoio Marrone, così chiamato per via del colore e dell'aspetto della sua pelle, porta un misterioso congegno presso George Downer nella speranza che il figlio del fu celebre orologiaio e inventore sia in grado di ripararlo. Poco tempo dopo altri due sconosciuti, un uomo di nome Scape e la signorina McThane, proclamatisi impresari teatrali, tentano, senza fortuna, di rubare tale misterioso apparecchio.
L'Uomo di Cuoio Marrone aveva lasciato come acconto una strana moneta, che riportava in effige una faccia dai tratti deformi, mai vista prima. Downer indaga su tale oggetto, scoprendo che l'effige ritrae San Lofio, ma nessuno sembra aver mai sentito parlare prima di questo santo. Utilizzando la moneta come una sorta di lasciapassare, Downer, ricercando il famoso falsario che dovrebbe averla forgiata, arriva infine nel misterioso distretto londinese di Wetwick, dove trova diversi strani individui, tutti con i medesimi tratti grotteschi del santo ritratto.
Downer riesce a rintracciare l'abitazione del falsario ma egli rimanda ogni discussione ad un'ora più tarda per improrogabili impegni. Quando George ritorna a cercarlo, però, lo trova morto in compagnia dell'Uomo di Cuoio Marrone per mano di misteriosi individui che fanno anch'egli prigioniero e tentano di annegarlo prima che l'Uomo di Cuoio Marrone, in realtà ancora vivo, non salvi entrambi.
Downer ritrova Scape e la signorina McThane che lo conducono presso la dimora fuori città di Lord Bendray, recando con sè il misterioso marchingegno affidatogli dall'Uomo di Cuoio Marrone. Tale apparecchio si rivela essere un regolatore eterico che, secondo Lord Bendray, dovrebbe servire per attivare una folle macchina costruita dal padre di George allo scopo di distruggere la Terra e attirare così l'attenzione da parte degli extraterrestri con cui Lord Bendray spera di venire a contatto, sopravvivendo all'apocalisse in una sorta di cabina di sicurezza.
Downer viene presentato ad altri ospiti di Lord Bendray, sir Wroth e consorte, membri della cosiddetta Regia Anti-Società, i quali sono stati convinti da Scape di come egli sia in realtà un altro prodigio meccanico costruito dal padre: il Paganinicon, un automa in possesso del virtuosismo musicale del famoso Paganini. All'inizio di quella che doveva essere una esibizione pubblica dell'automa, la residenza di Lord Bendray viene attaccata dal Pio Esercito, una specie di associazione di fanatici religiosi che intendono catturare quella macchina demoniaca che ritengono essere il Paganinicon.
Downer fugge dalla residenza di Lord Bendray e si ritrova in un villaggio di persone simili a quelle del distretto di Wetwick. Egli tenta di catturare la loro attenzione esibendo la moneta di San Lofio ma così facendo scatena la loro rabbia e viene salvato soltanto dall'intervento di alcuni sconosciuti. Questi si rivelano essere al soldo di Mollie Maud, pagati per ingannare e portare a Londra delle ragazze di campagna da impiegare nei suoi bordelli. Mostrando la moneta, Downer aveva convinto i paesani di esseri anch'egli uno di quei malefici seduttori. La banda porta Downer al cospetto della loro padrona, che si rivela essere in realtà la famosa signora Trabble, la comandante dell'Associazione Dame per la Soppressione del Vizio Carnale, che, vistasi scoperta, immediatamente ordina che sia catturato.
Downer si ritrova così braccato da ben tre nemici: il Pio Esercito, i bravi di Mollie Maud e gli abitanti del villaggio. Soltanto l'intervento dell'Uomo di Cuoio Marrone lo salva, permettendogli di trovare rifugio in una carrozza con al suo interno il vero Paganinicon e la Signora Wroth. L'automa gli conferma di essere creazione di suo padre e di essere stato creato a sua stessa immagine e somiglianza; è il cervello medesimo di Downer che, grazie alla sua natura flemmatica, irradia quel tipo di vibrazioni che consentono al Paganinicon, opportunamente calibrato, di interagire con l'ambiente circostante. Scape aveva scoperto l'automa dimenticato ma non sapeva che era necessaria la vicinanza del figlio originale del suo costruttore per innescarne l'attività.
Downer si imbarca, con Scape e la Signorina McThane, a bordo di una nave di Sir Wroth dove pensano di essere finalmente al sicuro. Ma quest'ultimo si rivela essere in realtà un infltrato del Pio Esercito nella Regia Anti-Società e annunzia loro l'intenzione di ucciderli una volta raggiunte le isole Groughay. Downer viene salvato ancora una volta dall'Uomo di Cuoio Marrone, che si svela la sua vera identità: egli è l'ultimo superstite di una antica razza anfibia, con la quale il padre di George aveva avuto diversi contatti, estintasi dopo che gli umani distrussero l'ambiente naturale dove gli anfibi si riproducevano, dei banchi di alghe al largo delle isole Groughay, il cui commerciò frutto grandi ricchezze a Lord Bendray. I misteriosi esseri del distretto di Wetwick sono il risultato dell'incrocio imprevisto tra quella razza e gli umani ed è stata ancora di Lord Bendray l'idea di utilizzare le giovani ragazze ibride nei turpi affari di Mollie Maud.
Riattivando il vecchio macchinario che il padre di George aveva costruito per raccogliere velocemente grandi ammassi di alghe, la nave viene distrutta e Downer e i suoi due compagni possono trovare rifugio sulle isole ora deserte. L'Uomo di Cuoio Marrone ha un piccolo vasetto che contiene quella che può essere l'ultima progenie della sua specie, nata dall'incrocio tra il suo seme e le uova della popolazione ibridata. L'esperimento però fallisce e l'Uomo di Cuoio Marrone si sfoga contro Downer e l'umanità intera per poi sparire.
Improvvisamente però, pochi giorni dopo, ricompare portando a nuoto Downer sulla terra ferma e convincendolo che è assoluta necessità che torni velocemente alla dimora di Lord Bendray. Qui Downer ritrova Scape e lo stesso sir Wroth che si rivela essere in realtà un infiltrato del governo, della Regia Società, che aveva utilizzato il Pio Esercito solo come copertura. Il suo compito era di impedire l'attivazione della malefica macchina di Lord Bendray che, dotata ora del regolatore eterico, è stata innestata dalla vicinanza di Downer. Ricompare sulla scena anche l'Uomo di Cuoio Marrone che avendo previsto la cosa aveva incitato Downer a tornare sul luogo proprio affinchè accadesse questo e potesse così vendicarsi dell'umanità.
Rimane un unico mezzo per salvare la Terra: modificare il carattere flemmatico delle vibrazioni del cervello di George... e per questo si offre volontaria la Signorina McThane, da sempre invaghita dell'uomo. Il pianeta così si salva, mentre Lord Bendray sprofonda nel delirio convinto di essere l'unico sopravvissuto e di parlare ora soltanto con i suoi tanto ricercati alieni.

domenica 15 dicembre 2013

SCACCO AL TEMPO di Fritz Leiber

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Il protagonista del romanzo è un uomo, Carr Mackay, che conduce una vita tranquilla e ordinaria, con un semplice lavoro da impiegato presso l'ufficio di collocamento. La sua esistenza viene sconvolta dall'incontro casuale, sul luogo di lavoro, con Jane, una ragazza che gli apre le porte sulla vera natura della realtà che lo circonda. Carr arriva infatti a comprendere come la stragrande maggioranza delle persone non siano realmente consapevoli, ma recitino un copione già scritto, come parti meccaniche di quel grande orologio che è l'universo. Nonostante al lettore lo scenario appaia già chiaro dopo poche pagine, Carr tenta in tutti i modi di far rientrare gli inspiegabili fatti che si succedono dopo che egli ha abbandonato i binari del suo ruolo previsto all'interno del meccanismo. L'accettazione dell'inquietante stato delle cose procede parallelamente alla compresione della natura orrida, terrificante della banale vita che lo circonda. E se tutti gli altri esseri umani non sono altro che marionette prive di coscienza, è la solitudine, in ultima istanza, a gettare nel panico Carr, l'assoluta totale trasparenza, irrilevanza della sua vita, delle sue azioni per tutti coloro che proseguono nei binari tracciati dal meccanismo universale. Il quadro già pessimista dell'opera è completato dalla descrizione di altri "risvegliati". Jane è infatti inseguita e perseguitata da tre loschi personaggi che, appena capiscono come anche Carr sia uno di loro, tentano di catturare anche il protagonista. Carr e Jane vengono salvati solo dall'intervento di misteriosi uomini dall'"impermeabile scuro", presumibilmente inviati da un altro "risvegliato" conosciuto per caso da Carr. Questi gli ha rivelato come la maggior parte di chi ha ritrovato la consapevolezza finisca per organizzarsi in piccole bande che combattono tra loro per il potere e, soprattutto, che trattano tutti gli altri esseri umani come burattini alla loro mercè. L'idea di base del romanzo è interessante ma lo sviluppo della trama e dei personaggi non ne consentono una piena realizzazione. L'opera si concentra sulle vicissitudini quotidiane del protagonista, alternando fughe, incontri misteriosi, allucinazioni a lunghi paragrafi introspettivi, che risultano abbastanza ripetitivi, lasciando senza risposta diverse questioni sollevate nel corso dell'opera. I personaggi al di fuori del protagonista e, in parte, di Jane non sono minimamente approfonditi e l'intervento risolutivo di questi misteriosi "men in black" è una forzatura senza la minima spiegazione. Ben costruito, invece, il finale che riporta l'attenzione del lettore sul vero significato dell'opera e interroga tutti quanti sull'indirizzo della vita di ciascuno.

domenica 1 dicembre 2013

TEMPO SENZA TEMPO di Clifford Simak

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Commento:
In un futuro non troppo lontano, la Terra è divenuta una sorta di università che ospita alieni provenienti da ogni parte dello spazio esplorato. Non solo: creature mitiche come folletti, gnomi, fate e banshee popolano alcune aree loro specificatamente dedicate. Il viaggio nel tempo è un ritrovato tecnologico ormai comune tanto che una apposita Facoltà del Tempo ha come scopo l'esplorazione del passato e riporta nel presente manufatti di ogni era o personaggi che hanno fatto la storia, rischiando di svelare scomode verità nascoste...
Il protagonista del romanzo è il professor Peter Maxwell. Di ritorno da quello che doveva essere un viaggio verso uno dei pianeti al confine dello spazio conosciuto alla ricerca del drago, l'unico essere mitologico ancora non riscoperto nella realtà, scopre che una sua copia è già tornata, e morta, sulla Terra. Circondato da alcuni bizzarri compagni come un uomo di Neanderthal, Shakespeare ripescato dal passato, il suo spettro, uno scorbutico folletto e altri ancora, Maxwell riesce, poco alla volta, a fare luce sull'accaduto per ritrovarsi all'interno di un complotto più grande di quanto poteva immaginare.
Il complotto riguarda i Rotanti, una razza aliena davvero inusuale, avvolta nel mistero e con cui l'uomo ha da poco iniziato a interloquire, ma soprattutto un pianeta, il pianeta di cristallo, e una civiltà antichissima, in possesso di una immensa ricchezza di conoscenze che aspettano un nuovo padrone...
Il romanzo è esemplificativo della produzione di Simak. Concetti scientifici (come il teletrasporto, il viaggio nel tempo, la teoria dell'universo pulsante) vengono presi e utilizzati, anche in maniera apparentemente superficiale o semplicistica, per produrre una fantascienza umanistica nel senso più profondo del termine, dedicata a ciò che ci rende davvero umani, ovvero la sfera della coscienza, dei sentimenti, l'interiorità. E il termine umano viene inteso in un senso più ampio includendo ogni essere, sia animale, essere mitologico o semplicemente alieno, che "senta", che provi le nostre stesse emozioni e sentimenti.
I Rotanti sono immediatamente inquadrati come una minaccia non perchè siano alieni o potenziali rivali dei terrestri ma perchè sono "altro da noi", perchè non possono rientrare in quell'umanità allargata che popola il nostro e molti altri pianeti, perchè incapaci di provare sentimenti. Sono fonte di terrore e orrore, emozioni che trovano consistenza fisica nella loro natura fisica di colonie senzienti di insetti, gli esseri viventi più lontani dalla prospettiva umana che vivano sulla Terra.
Il ritmo narrativo del romanzo è elevato. Il professor Maxwell, in balia degli eventi, viene trascinato in un vortice di incontri e accadimenti su cui appare avere poco o nessun potere: è il tipico protagonista di Simak, quasi una sorta di antieroe del futuro. Il finale non risolve, in realtà, tutte le questioni irrisolte aperte nel corso dell'opera, lasciando un amaro retrogusto di insoddisfazione e di precarietà nello sviluppo logico degli eventi medesimi. Se a livello di contenuti e di trama l'opera non è da ricordare, il romanzo però si riscatta, almeno in parte, grazie alla carrellata di personaggi e situazioni comiche, paradossali che contribuiscono in maniera determinante a rendere la lettura piacevole e divertente. Nel complesso, giudichiamo quindi l'opera una lettura discreta che ci sentiamo però di consigliare davvero soltanto a chi abbia già avuto modo di apprezzare Simak in passato o chi stia cercando una lettura leggera e di sicuro svago.
Trama (attenzione spoiler!):
Il professor Peter Maxwell, tornato sulla Terra, scopre come una sua copia fosse già arrivata un mese prima e poi morta in un incidente, trovando la sua vecchia casa occupata da una studentessa, Carol Hampton, e dal suo grosso gatto Silvestro, un bio-meccanismo. I due si ritrovano in un pub assieme con Alley Oop, un neanderthaliano riportato nel presente dalla Facoltà del Tempo, e Spettro, un fantasma che non si ricorda chi essere stato in vita.
Durante la discussione, Carol racconta ai commensali di aver saputo che la Facoltà del Tempo ha ricevuto una offerta, attraverso un intermediario, un avvocato di nome Churchill che Maxwell conosce, per l'Artifatto, un'imponente specie di pietra ritrovata nel Giurassico e che, secondo Maxwell, poteva essere stata il dio del piccolo popolo, i folletti.
Per sfuggire a giornalisti e curiosi vari, Maxwell va a stare nella capanna di Oop, cui racconta il viaggio che lo aveva portato non su Procione, come previsto per ricercare il drago, ma bensì su uno strano pianeta, il pianeta di cristallo, popolato da creature che pensa fossero spettri d'una razza aliena e che lo hanno incaricato di vendere il loro incredibile bagaglio di conoscenza, accumulata nel corso di miliardi di anni, addirittura dall'universo precedente, senza però dirgli alcunchè riguardo al prezzo richiesto.
Su invito di una strana creatura aliena con parvenze di un gamberetto gigante, Maxwell si reca furtivamente ad un ricevimento tenuto da una sua vecchia amica, Nancy Clayton. Qui incontra un Rotante che, anche attraverso minacce, tenta di convincerlo a concludere con loro la vendita della conoscenza del pianeta di cristallo.
In seguito, Maxwell scopre che anche Churchill lavora per i Rotanti, ed è per conto loro che ha presentato l'offerta alla Facoltà del Tempo per l'Artifatto. Il professore parla anche con un Banshee che gli racconta come loro, e in seguito i folletti e gli gnomi, fossero creature provenienti dall'antico pianeta e di aver comunicato egli stesso ad un Rotante come il prezzo per la conoscenza offerta fosse costituito unicamente dall'Artifatto.
Maxwell si rivolge allora al Preside della Facoltà del Tempo per tentare di bloccare la vendita ma scopre che l'affare è già stato completato. Con i suoi amici si reca al museo per vedere l'Artifatto almeno un'ultima volta ma quando gli si avvicina con la macchina traduttrice che Maxwell aveva impiegato sul pianeta di cristallo, l'Artifatto si rivela essere una prigione che custodiva l'ultimo drago realmente esistente.
Un banshee spiega a Maxwell come tali creature non fossero altro che gli animali domestici degli abitanti del pianeta di cristallo, desiderosi soltanto di trovare una casa accogliente per il loro ultimo caro cucciolo mentre i Rotanti non fossero in realtà altro che servi venuti sulla Terra insieme a folletti e banshee nella notte dei tempi. Il drago ora liberato può vivere sulla Terra custodito da folletti e gnomi mentre l'uomo riceverà in eredità tutto il bagaglio di consocenza dell'antico pianeta.