lunedì 20 aprile 2015

UN MONDO PER GLI ARTEFICI di Charles Sheffield

vai alla scheda completa de Un Mondo per gli Artefici Il romanzo è ambientato in un lontano futuro che vede l'umanità aver colonizzato diversi mondi del braccio di Orione della Via Lattea ed essere entrata in contatto con diverse specie aliene intelligenti dalle più svariate caratteristiche tra cui i Cecropiani, artropodi ciechi ma in possesso di rattinatissimi sensi alternativi, e alcune specie asservite come i Lo'tfiani e gli Hymenopt.
Tutte le specie di quest'area della Galassia hanno ben impresso nella loro memoria razziale il ricordo dei crudeli Zardalu, una specie aliena che aveva dominato incontrastata l'intera regione (venendo a contatto probabilmente anche con gli uomini agli albori della loro evoluzione) e spazzata via durante la Grande Insurrezione quando le numerose popolazioni da loro rese schiave si ribellarono e sterminarono l'intera razza di dominatori.
Ancora più misteriosi e antichi sono gli Artefici, costruttori appartenenti quasi alla mitologia della Galassia, che hanno lasciato dappertutto manufatti, testimonianze dell'incredibile conoscenza e livello tecnologico raggiunti. La storia e la natura degli Artefici sono il mistero principale attorno al quale ruota l'intera vicenda narrata e si sviluppano le avventure dei diversi personaggi.
I protagonisti del romanzo appartengono sia alla razza umana che alle specie aliene citate. Proprio l'introduzione e la descrizione della storia e della cultura aliene costituiscono una parte importante del romanzo, temi affrontati spesso tramite il classico espediente narrativo che prevede la citazione da immaginari cloni dell'Enciclopedia Galattica di Asimoviana memoria.
Nel complesso la lettura è scorrevole e l'intreccio godibile nonostante l'inizio abbastanza brusco, conseguenza dell'esistenza di un prequel, la cui lettura sicuramente renderebbe l'impatto con l'opera più agevole. Superata questa fase iniziale e inquadrati personaggi e contesto, la trama si sviluppa in maniera lineare seppur senza nessuna grande novità o elemento creativo. La razza di antichissimi e saggissimi alieni misteriosamente scomparsa che ha lasciato dietro di sè vestigia della propria grandezza non è, infatti, certo un tema inesplorato, per usare un eufemismo.
La parte più deficitaria dell'opera se vogliamo è proprio quella in cui vengono parzialmente svelati alcuni aspetti della storia e degli scopi degli Artefici, che vengono ricondotti a topos narrativi usati, anzi, in tutta franchezza, abusati in decine di altri romanzi e racconti. Pur con qualche carenza nell'impianto concettuale vero e proprio, quindi, l'opera si fa comunque apprezzare per le già citate qualità dal punto di vista stilistico e ritmico. La consigliamo soprattutto a chi apprezza scenari di space-opera a matrice avventurosa e descrizioni di civiltà aliene.