domenica 22 novembre 2015

TRITON di Samuel R. Delany


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Commento:
Il romanzo è ambientato nel XXII secolo: Marte e diversi satelliti dei pianeti esterni sono stati colonizzati dall'uomo e qui si sono formate comunità indipendenti dalla Terra. Gran parte dell'opera è ambientata su Tritone, una luna di Nettuno. La società ha una forte impronta liberale e libertaria, il governo è quasi assente, anzi praticamente nullo è il suo intervento sulla vita quotidiana di ogni cittadino. Esiste addirittura un intero quartiere della capitale dove la legge è assente, neanche applicabile, una sorta di zona franca appositamente e legalmente predisposta a questo scopo.
Il tratto distintivo della società di Tritone, e dei satelliti in generale, è il livello tecnologico raggiunto dalla bio-ingegneria che consente, facilmente e in poco tempo, di modificare il proprio corpo e la propria mente assecondando le inclinazioni sessuali del momento e addirittura potendo arbitrariamente imporre al proprio corpo i gusti desiderati in termini, per esempio, di scelta del partner.
L'istituzione famigliare è praticamente sparita; pochi sono coloro che decidono di avere figli e, anche nel caso, spesso vivono solo con la madre o con il padre. Gli individui o i gruppi "famigliari" vivono per la maggior parte in comuni, alcune delle quali sono libere mentre altre sono specializzate per un determinato sesso e/o orientamento sessuale. Il denaro è abolito, ciascun cittadino è dotato di un credito, il cui livello dipende dalla mansione lavorativa svolta, ma un insieme di servizi minimo è garantito anche a chi ne è privo.
Il protagonista del romanzo è Bron Helstrom, di professione metalogico (una strana forma di disciplina matematica ideata e in parte teorizzata all'interno del romanzo dall'autore medesimo) che ha passato la giovinezza su Marte, lavorando come prostituto (sul pianeta rosso la situazione terrestre è ribaltata, dato che la prostituzione femminile è invece illegale).
La sua vita, ragionevolmente felice come viene definita inizialmente, viene sconvolta dall'incontro con un'artista, una teatrante, la Spiga, per cui Bron sembra provare un'attrazione irresistibile e autodistruttiva. La furia devastatrice che attraversa l'esistenza di Bron è parallela allo scoppio delle atrocità della guerra tra i pianeti interni, Terra e Marte, e i Satelliti Esterni, tra le cui schiere entrerà anche Tritone e un po' per caso lo stesso protagonista si troverà invischiato.
Il romanzo trasmette un messaggio sociologico molto forte. Come suggerisce il nome rivisto dell'opera, Trouble on Triton: An Ambiguous Heterotopia, l'autore immagina un luogo, sia fisico che mentale, "altro", fuori dall'ordinario, da ciò che da secoli siamo stati abituati a concepire.
La ricchezza "concettuale" dell'opera si riscontra in numerosi passaggi, in forma di monologhi, dialoghi, riflessioni, ricchi di spunti politici, sociologici, filosofici. Affascinante è la costruzione della metalogica, una disciplina, piuttosto oscura, ma che mira sostanzialmente a definire i contorni di significato che può assumere il ragionamento logico propriamente detto.
L'intreccio risente inevitabilmente di questa impostazione. Soprattutto nella prima metà dell'opera, infatti, il ritmo narrativo è molto basso e le scene si susseguono in quello che sembra essere una sorta di rappresentazione teatrale, senza che traspari un vero e proprio filo conduttore.
Nel complesso il romanzo è un'opera molto valida, ricchissima di spunti di riflessione, che consigliamo sicuramente a chi apprezza il genere sociologico e ovviamente a tutti gli amanti di questo autore, molto sui generis.

domenica 15 novembre 2015

SESTA COLONNA di Robert Heinlein


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Commento:
Il romanzo è ambientato in un'America invasa dai PanAsiatici, una sorta di trasposizione in fantascientifica dell'Impero Giapponese della Seconda Guerra Mondiale. Da alcuni indizi sparsi nel romanzo si apprende come l'agglomerato iniziale cino-giapponese abbia inglobato l'Unione Sovietica e l'India prima di attaccare e sconfiggere gli USA.
La dominazione asiatica è crudele, feroce e con pieni connotati razzisti: gli americani sono considerati schiavi e devono continuamente mostrare segni di rispetto e deferenza verso i loro padroni, riflettendo l'attenzione data al formalismo propria delle culture orientali. I meticci, i sino-americani, sono stati invece eliminati fisicamente non potendo rientrare nello schema mentale e ideale degli invasori.
Di resistenza americana non v'è traccia, l'unica speranza risiede in un piccolo laboratorio segreto nascosto nelle montagne del Colorado, la Cittadella. Qui viene sviluppata la rivoluzionaria tecnologia che promette di poter da sola sconfiggere il preponderante esercito nemico. E' necessario però creare un'organizzazione che permetta di avere almeno la possibilità di provare l'attacco e per far questo una sola via è possibile, la religione. Solo alle istituzioni religiose, infatti, i PanAsiatici, che concepiscono il culto come una forma di controllo dei loro sudditi, permettono di operare con un relativo grado di libertà.
Il romanzo riprende alcuni temi classici dell'autore, illustrando una sorta di razzismo "alla rovescia" in maniera simile a come avverà in Storia di Farnham, riprendendo il classico connubbio religione / meraviglia tecnologica e suggerendo, anche in questo caso similmente a quanto avviene in altre opere di Heinlein, come la società umana così come il singolo individuo possano venire manovrati anche da pochi uomini, se in possesso di idee potenti.
Non a caso il protagonista principale, il Maggiore Whitey Ardmore, che organizza l'intera resistenza e la conduce fino alla vittoria, prima di entrare nell'esercito, lavorava come pubblicitario e per orchestrare la sua strategia si basa proprio sulla conoscenza delle dinamiche sociali che la sua professione gli aveva permesso di acquisire.
La trama ha un finale scontato e riflette un certo simplicismo, irrealistica in particolare la velocità con cui i protagonisti si impadroniscono di un'intera nuova branchia della fisica in pochi giorni, che rende l'opera consigliata soprattutto agli appassionati dell'autore oppure di una fantascienza "pulp" tipica degli anni '40, cui risale la prima stesura, a puntate, del romanzo. Grazie allo stile fluido e diretto, la lettura è comunque godibile e di sicuro intrattenimento.
Trama (attenzione spoiler!):
I PanAsiatici hanno invaso nel giro di pochissimo tempo gli interi Stati Uniti. Nelle profondità delle Montagne Rocciose sopravvive una base segreta, la Cittadella, dedicata alla ricerca scientifica. Nello stesso giorno dell'invasione, Ledbetter, lo scienziato più brillante compie una scoperta straordinaria che comporta però la morte sua e di tutti gli abitanti della Cittadella, tranne sei.
Il Maggiore Whitey Ardmore, inviato da Washington per verificare lo stato dei lavori già prima dell'Invasione, assumeil comando della Cittadella dove sono rimasti tre scienziati, un tuttofare, il cuoco e il suo assitente. Calhoun, uno dei tre scienziati, riprende il lavoro di Ledbetter, capendo come il suo predecessore si era imbattutto in nuovi spettri energetici e uno di quelli fatale per gli esseri umani.
Calhoun riesce a trovare la maniera di adattare questa specie di raggio della morte in modo che risulti fatale solo per gli individui di razza asiatica e usarlo così contro gli invasori. Con i nuovi spettri scoperti si riesce a stabilire anche canali di comunicazione audio/video sicuri da ogni intercettazione nemica, mentre altri due raggi permettono di trasmutare ogni elemento e di guarire istantaneamente un uomo da ogni malattia.
Seppur in possesso di questa tecnologia superiore, Ardmore è ancora però in clamorosa inferiorità numerica. Per questo decide di evitare assolutamente ogni scontro aperto col nemico ma di dare vita invece ad una guerra di logoramento, psicologico in primis. Il veicolo con cui l'organizzazione si può espandere nel territorio e acquisire nuovi membri è quello della religione. Si da dunque vita ad un fantasmagorico culto di Mota, i cui sacerdoti sono inviolabili grazie ad uno schermo energetico e in possesso di infinite ricchezze, grazie alla trasmutazione; ricchezze che permettono loro di corrompere le forze di polizia asiatiche e di acquisire luoghi di culto e avvicinare la popolazione fornendo cibo e assistenza.
Mentre il culto si espande, la costruzione di armi prosegue a pieno ritmo. Dopo aver portato al suicidio rituale centinaia di soldati e ufficiali asiatici, umiliati dai sacerdoti di Mota, il governo asiatico decide di ricorrere alla maniere forti denunciando il culto e i suoi ministri ma è troppo tardi. Grazie alle armi costruite sulla base della nuova tecnologia e tutti i soldati reclutati nel frattempo, i PanAsiatici vengono così sconfitti.