mercoledì 29 dicembre 2010

SHADRACH NELLA FORNACE

2012: La Terra è unificata sotto il dominio di Gengis II Mao IV, presidente del Comitato Rivoluzionario Permanente. Il mongolo ha riportato l'ordine dopo gli anni di tumulti e guerre seguiti alla terribile eruzione del vulcano Cotopaxi del 1991 e culminati nella terribile guerra batteriologica che ha causato la mutazione letale del DNA umano nota come degenerazione organica, responsabile della morte di miliardi di esseri umani.
Il protagonista del romanzo è Shadrach Mordecai, il medico personale del nuovo Khan. Egli ha vissuto per anni nell'atmosfera dorata di Ulan Bator dove i pochi privilegiati del ceto dominante hanno accesso all'antidoto contro la malattia mortale che imperversa nel mondo. Solo quando anche la sua vita sarà messa in pericolo, la coscienza di Mordecai si risveglia, riuscendo ad ottenere con una insperata salvezza anche una promessa per l'umanità.
Discreto romanzo, che accusa qualche pausa di troppo nella parte centrale dell'opera arricchita forse inutilmente da scene di contorno eccessivamente pesanti.

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domenica 19 dicembre 2010

IL CIECO DEL NON SPAZIO

In un futuro non così distante, l'umanità è riuscita a colonizzare altri pianeti viaggiando nel Non-Spazio, una sorta di riproposizione dell'Iperspazio, una specie di universo parallelo, che si connette col nostro in alcuni determinati punti, i portali.
La sua geometria è però sconosciuta e così, varcando un portale, non si sa in quale zona dell'universo si vada a finire; l'unico mezzo per esplorare l'universo è mandare casualmente in avanscoperta milioni di sonde che, senza garanzia di successo e dopo migliaia di passaggi attraverso i portali, riescono a trovare un modo abitabile...
La scoperta di un pianeta accessibile alla colonizzazione è un evento raro e capace di creare forti tensioni interplanetarie. Il protagonista dell'opera è un agente segreto che si troverà calato nel bel mezzo degli eventi e nonostante le mille traversie, tra cui la cecità di cui cade vittima, riuscirà non solo a sopravvivere ma a dare una svolta al futuro dell'intera umanità.
Un buon romanzo d'avventura, privo di idee particolari o spunti creativi rilevanti, ma che appassiona il lettore grazie ad una buona trama e uno stile piacevole.

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domenica 12 dicembre 2010

domenica 28 novembre 2010

Antologia IL MEGLIO DELLA SF (vol.2)

Online la scheda di questa bellissima antologia, seconda parte della traduzione del "Best of the Best" di Dozois: contiene delle vere perle, in primis I Tappeti di Wang e Album di Nozze, accanto a un buon numero di buoni se non ottimi racconti e novelle.

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domenica 14 novembre 2010

Furia di Henry Kuttner

Il romanzo è ambientato su Venere, dove l'umanità si è rifugiata dopo che un conflitto nucleare ha distrutto la Terra. La popolazione vive protetta nelle Riserve, enormi cupole sottomarine costruite sul fondo degli oceani. Gli immortali, una ristretta cerchia di famiglie i cui membri godono di vite lunghissime, controllano, al di là della democrazia di facciata, l'intera società. E' uno di loro, cresciuto ignorando la sua vera identità per un atto di follia del padre, a porre termine alla placida e lenta decadenza dell'uomo, strappandolo alla sacca embrionale delle Riserve e riportandolo finalmente alla vita in superficie.
Opera non di particolare rilievo in termini creativi, Furia si fa leggere comunque volentieri grazie allo stile scorrevole con cui scritto e ad un buon intreccio narrativo.
in appendice è presente il racconto Scontro nella Notte, ambientato nello stesso scenario, duecento anni prima degli avvenimenti narrati nel romanzo.

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domenica 31 ottobre 2010

Stella Doppia 61 Cygni

Il vero protagonista del romanzo è Mesklin, il pianeta dalla caratteristiche “impossibili” che Clement ha immaginato sull’onda di alcune scoperte relative al sistema solare binario di 61 Cygni. Tali osservazioni suggerivano la presenza di un pianeta di notevole massa che l’autore, creando Mesklin, ha dotato, pure, di una enorme velocità di rotazione. Il mondo descritto da Clement presenta così la forma di un elissoide molto schiacciato a causa dell’altissimo valore assunto dalla forza centrifuga all’equatore, che causa l’ampio divario presente tra la forza di gravità presente ai poli (700g) e all’equatore (3g).
L’atmosfera dal pianeta è composta prevalentemente da idrogeno mentre i mari sono costituiti da metano allo stato liquido. Mesklin è abitato da una razza aliena intelligente, piccoli ma robusti millepiedi in grado di reggere le enormi forze presenti sulla superficie del pianeta.
Il romanzo narra le avventure di un equipaggio di Meskliniti che, contattati e guidata dalla prima spedizione umana nel sistema, si addentrano in zone del pianeta mai esplorate prima…
Il maggior pregio dell’opera è sicuramente la verosimiglianza scientifica con cui Clement crea e descrive con dovizia di particolari il “suo” Mesklin. Stonano, invece, l’“umanità” degli alieni e l’eccessiva facilità con cui i membri della spedizione umana riescono a dialogare e comunicare con loro; irrealistiche appaiono anche le distanze siderali, pari a decine di migliaia di chilometri, che vengono fatte percorrere, seppur spesso in nave, a questi poveri millepiedi extraterrestri dalle dimensioni simili ai nostri insetti…
Nel complesso si tratta una lettura abbastanza gradevole, con buoni spunti scientifici, penalizzata però da una trama un po’ ripetitiva, con le lacune che abbiamo evidenziato, e da un finale troppo scontato e sbrigativo.

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sabato 30 ottobre 2010

sabato 23 ottobre 2010

Antologia I PREMI HUGO 1962-1966 (vol. 2)

Una buona antologia curata dal mitico Dottore, in cui spiccano un bellissimo racconto di Ellison "Pentiti Arlecchino disse l'uomo del Tic Tac" e un romanzo breve di Poul Anderson "Nessuna Tregua con i Re".

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domenica 17 ottobre 2010

INCANDESCENCE di Greg Egan

Divulgare scienza non è semplice, ancora meno lo è creare opere di scrittura creativa basate su concetti scientifici. E se i concetti utilizzati sono, per di più, di non immediata comprensione anche per chi non sia "scientificamente analfabeta" già il semplice tentativo merita un encomio. Ecco perchè mi sento di consigliare la lettura di questo romanzo; soprattutto a chi, come me, è irresistibilmente attratto e subisce il fascino di quelle lavagne piene di formule a prima vista astruse e incomprensibili che armoniosamente risolvono la complessità e l'apparente caos della realtà.
Il nucleo della trama di Incandescence è il rinascimento scientifico che sconvolge l'esistenza degli strani alieni del popolo della Scheggia, un planetoide situato nel disco di accrescimento di una stella di neutroni. Novello Galileo e Newton messi assieme, Zak è il primo alieno a interrogarsi sulla natura del movimento, sulla strana distribuzione della forza peso all'interno della Scheggia (gli alieni popolano l'interno di questo planetoide, la cui superficie, esposta alle radiazioni provenienti dal mostro stellare, è inabitabile).
Zak e i suoi discepoli costruiscono dal nulla, senza alcuna osservazione dell'esterno ma basandosi su semplici esperimenti di galileiana memoria, la fisica newtoniana e la relatività generale, arrivando a descrivere la geometria dello spazio tempo e a concepire il moto come il prodotto delle distorsioni portate in essa dalle masse dei singoli corpi.
A dire il vero, alcuni passaggi logici risultano forzati e appare irreale la velocità con cui questi alieni arrivano, in neanche due generazioni, a formulare quei principi che hanno richiesto quattro secoli all'umanità (ma forse siamo noi che stiamo peccando di antropocentrismo ad essere dalla parte del torto!)... La lettura non è certo agevole, diverse parti del romanzo sono infatti comprensibili pienamente soltanto a chi possiede un' istruzione scientifica e una conoscenza della fisica di medio o, in certi punti, di alto livello. Detto questo, la narrazione cattura il lettore, che sente di dover essere lui in prima persona a comprendere e interpretare i risultati degli esperimenti di Zak e a ragionare sulle possibili spiegazioni e sulle contraddizioni delle teorie formulate: ci si ritrova trasportati, da protagonisti, nell'epopea della scienza, alla base dell'intera odierna civiltà umana.
In conclusione, un romanzo che consiglio a tutti... assieme all'avvertenza, però, di non aspettarsi una lettura semplice e accomodante, ma un testo che necessita, in diversi punti, di una rilettura, che si comprende e si digerisce poco alla volta, soprattutto per chi con la fisica e la matematica non andava molto d'accordo ai tempi del liceo!

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domenica 10 ottobre 2010

ADDIO BABILONIA di Pat Frank

Il romanzo è un classico della fantascienza apocalittica e riprende il classico tema del "dopo bomba". L'ambientazione è quella di una tipica piccola cittadina del Sud degli Stati Uniti, Fort Repose, che l'autore ritrae descrivendo lo stile di vita negli Stati Uniti degli anni '60 e accennando ai conflitti sociali che stanno per esplodere in tutto il paese.
Il protagonista è Randy Bragss, un giovane di buona famiglia, scapolo, che conduce senza fatica una vita agiata e senza responsabilità. Randy è un riservista dell'esercito; ha tentato la strada della politica ma senza successo, bocciato dalla comunità locale per il suo tiepido atteggiamento nei confronti della Corte Suprema (sono gli anni della lotta per i diritti dei neri).
La tranquilla routine di Randy e di Fort Repose viene distrutta in poche ore, durante le quali gli Stati Uniti sono vittima di una pesante offensiva nucleare sovietica che lascia miracolosamente illesa la cittadina. Randy e i suoi concittadini vengono calati in un mondo nuovo, in cui vengono a mancare beni che tutti davano per scontati (cibo, elettricità, farmaci…) e nuove barbarie minacciano la tranquilla esistenza della comunità. Mentre c'è chi non riesce ad affrontare il cambiamento, come il banchiere locale che vede sgretolarsi, con la perdita di valore del denaro, tutte le certezze su cui aveva basato la propria vita, preferendo così darsi al suicidio, la maggioranza della popolazione affronta, adattandosi, la nuova realtà, lottando quotidinamente per la sopravvivenza.
Seguendo un copione ormai noto, gli eventi accelerano e portano a termine la maturazione di Randy che arriva finalmente ad assumersi le proprie responsabilità e diventare la guida dell’intera comunità.
L’opera non brilla certo per originalità ma si legge di buona lena, catturati dal rapido e avvincente susseguirsi degli eventi, dalla credibilità e verosimiglianza della narrazione e dall'abilità descrittiva dell'autore.

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giovedì 30 settembre 2010

UN REGALO DALLE STELLE di James E. Gunn

Il romanzo è una classico opera di primo contatto alieno che avviene grazie al viaggio di un’astronave costruita secondo misteriosi progetti alieni. Idea non certo originale a cui è coniugata una trama non particolarmente avvincente, con alcune ombre mai chiarite, e ricca di stereotipi fin troppo abusati. Lasciano perplessi anche la caratterizzazione di alcuni personaggi (la signora Farmstead che ad ogni momento tira fuori citazioni di libri o di film, lo scienziato schizofrenico che pur spasimando per le risposte si rifiuta di mettersi in viaggio…) e i dialoghi, spesso irreali. Nel complesso quindi un’opera abbastanza modesta… leggibile forse più per il nome dell’autore che per il contenuto in quanto tale.

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giovedì 23 settembre 2010

Antologia CONTROREALTA'

L'antologia è la traduzione del The Year's Best SF n.12, una raccolta dei migliori racconti del 2006. Contiene diversi buone opere, anche se solo un racconto credo sia veramente degno di menzione (Fallo e Basta!). Ad ogni modo, volume consigliato proprio per la numerosità delle opere presenti e per la varietà di temi trattati.

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lunedì 6 settembre 2010

L'ANDROIDE ABRAMO LINCOLN di P.K. Dick

Il romanzo è ambientato in un’America futuristica in cui sta per iniziare la colonizzazione del sistema solare ma la cui popolazione è preda delle malattie mentali. In una piccola azienda di elettronica vengono riportati artificialmente alla vita due politici americani di due secoli fa, Lincoln e Stanton, che, paradossalmente, sembrano comportarsi in maniera più umana di chi umano è per davvero. Il baricentro dell'opera oscilla tra l'amore malato, a tinte incestuose, del protagonista nei confronti della figlia adolescente di un suo amico e il consueto interrogativo dickiano sulla natura dell'esistenza umana, messa in dubbio dal comportamento degli androidi. Nel complesso si tratta di un buon libro, ricco di immagini e brani suggestivi, che però a lunghi tratti sembra quasi smettere di essere fantascienza; come spesso avviene con Dick, infine, il lettore deve cimentarsi con una trama un po’ oscura in alcuni passaggi…

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sabato 28 agosto 2010

TUTTI A ZANZIBAR di John Brunner

L’opera, monumentale (quasi 600 pagine), è un potente romanzo distopico che focalizza la sua attenzione sulle conseguenze psicologiche, sociali, politiche, di costume del fenomeno della sovrappopolazione. Il titolo dell’opera, come si legge nelle pagine iniziali, è ricavato dalla notizia, immaginata da Brunner, che “assegnando ad ogni femmina, maschio e pupetto uno spazio di trenta per sessanta centimetri, potremmo star piantati tutti quanti sui milleseicentocinquantotto chilometri quadrati di superficie dell’isola di Zanzibar”. Questo calcolo verrà citato altre due volte nel testo, aggiornato con l’aumento della popolazione mondiale parallelo al progredire delle vicende narrate.
Lo scenario principale dell’opera sono gli Stati Uniti del 2010. La sovrappopolazione ha causato un netto incremento del costo della casa, modificando gli standard abitativi e riducendo le dimensioni delle abitazioni che una famiglia può permettersi. Anche ai livelli più alti della società, single coabitano per ridurre i costi mentre le sfinfie, ragazze senza casa, passano da un uomo all’altro per avere un luogo in cui vivere, in una sorta di giro di prostituzione legalizzato. Per legge è vietato avere più di due figli mentre leggi eugenetiche sempre più severe impediscono di procreare ad un numero crescente di individui. Se da un lato l’avere figli è considerato una sorta di privilegio, dall’altro aumenta il sentimento di intolleranza generale anche nei confronti della prole altrui. Nel mentre, gli ammoccatori, individui che in un raptus di follia commettono stragi, aumentano ogni anno così come il consumo di sostanze stupefacenti. Anche la Chiesa Cattolica si è piegata al problema della sovrappopolazione, avvallando la contraccezione; un gruppo di oltranzisti, i Cattolici Veri, ha rifiutato la cosa dando vita ad uno scisma ed eleggendo un proprio antipapa, di nome Eglantine, con sede a Madrid.
Sul piano internazionale, scaramucce tra Stati Uniti e Cina avvengono quotidianamente nel Pacifico, dove parte delle Filippine è entrata a far parte degli USA come cinquantatreesimo stato col nome di “Isola”. Per questo motivo, il potere statale si è concentrato nella costa occidentale, zona soggetta anche ai continui attentati terroristici cinesi, mentre la costa orientale è ormai in mano al potere delle grandi multinazionali.
In questo scenario, dove entrano in gioco numerose altre variabili, quali un cervello elettronico che ha forse raggiunto l'autocoscienza e una misteriosa etnia africana che sembra possedere il segreto della pace, seguiamo le vicende di due giovani protagonisti, Norman House e Donald Hogan, le cui vite vengono travolte, rispettivamente in senso positivo e negativo, dai destini che li attendono a due capi del mondo agli antipodi.
Il romanzo è costruito in maniera innovativa con brevi capitoli, di quattro tipologie differenti. Nei brani della Sequenza seguiamo il filone principale dell’opera dedicato ai due protagonisti, nei Primi Piani vengono narrate le vicende di numerosi personaggi di secondo piano, il Contesto contiene brani di discorsi o di libri atti a fornire una sintesi e un’analisi della realtà atropo-geografica, politico-storica e socio-economica in cui la vicenda è immersa mentre Ultimissime sono collage di notizie frammentarie, slogan politici o pubblicitari che forniscono una percezione della realtà simile a quella che si può ottenere dalla lettura di un quotidiano o dalla visione di un telegiornale.
Opera straordinaria, Tutti a Zanzibar possiede una trama avvincente, non scontata, con una carrellata di personaggi ben costruiti e mai banali. Il romanzo è un’immane visione futuristica realizzata su contenuti ed estrapolazioni solide, pennellata con una ricchezza di particolari, con una maniacale attenzione anche nei dettagli apparentemente più insignificanti, che solo la varietà espressiva impiegata (alla narrazione sono affiancati collage, versi liberi, rime, parodie di canzoni popolari e molto altro ancora) può permettere. Una lettura, in poche parole, da cui ogni amante della fantascienza non può prescindere.

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sabato 14 agosto 2010

Biblioteca Galattica 2.0

E’ online la nuova versione del sito della Biblioteca Galattica www.fantascienza.tk

Grafica completamente rinnovata per una consultazione più rilassante, navigabilità migliorata con l’introduzione delle barre di navigazione…
E ancora: creazione della sezione antologie, classificazione completa anche per i racconti, immagini delle copertine dei volumi…
Infine: le nuove recensioni di due romanzi di Jack Vance (Pianeta d’acqua e Il Mondo degli Showboat), di Norstrilia e del Ciclo dell’Età dell’Oro, scheda realizzata dall’amica Nimiel 78 a cui vanno i nostri ringraziamenti di cuore…

Vi aspettiamo!

domenica 9 maggio 2010

CATASTROFI!

Recensiti i 20 racconti dell'Antologia curata dall'immortale Dottore, Isaac Asimov: Catastrofi!

vedi la scheda

giovedì 8 aprile 2010

Tre racconti di Vittorio Catani

Grazie all'amico Bergelmir, sono state inserite nel sito le schede di tre racconti di Vittorio Catani!

domenica 4 aprile 2010

Guerra al Grande Nulla di James Blish

L’argomento attorno il quale è costruita la vicenda narrata nel romanzo è di matrice teologica. Il protagonista è padre Ramon, uno studioso, biologo, gesuita. Egli ritiene che Lithia, un pianeta alieno appena scoperto, e la razza intelligente che lo abita siano frutti del demonio, attribuendo a Satana una potenza creatrice e cadendo così nell’eresia manichea. Intanto, uno di questi alieni vive e cresce sulla Terra, minacciando di distruggere, come un novello anticristo, l’intera società terrestre, prima che padre Ramon riesca a porre un rimedio definitivo all’aberrazione…
Lo spunto, intrigante e promettente, non viene però approfondito come merita. I passaggi logici che dovrebbero sostenere la tesi del protagonista e, in generale, i riferimenti teologici sparsi nel romanzo sono spesso soltanto accennati, trattati in maniera superficiale o argomentati in maniera oscura o non conclusiva.
Anche la trama è in fin dei conti abbastanza noiosa, alcune parti, in particolare, sembrano avulse dallo scenario generale, inutili accessori che prolungano soltanto l’attesa per il rendez-vous finale.
Nel complesso il romanzo è un’opera interessante ma allo stesso tempo un’occasione mancata per un grande libro.

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martedì 9 marzo 2010

CRONOMACCHINA ACCIDENTALE di Joe Haldeman

L’opera è incentrata su un tema “classico”della fantascienza: il viaggio nel tempo. Matthew Fuller, un giovane ricercatore del MIT, si ritrova tra le mani un calibratore quantico in grado di viaggiare nel tempo ma soltanto nel futuro e per intervalli temporali predeterminati. Il giovane ovviamente non resiste alla tentazione di essere il primo crononauta; iniziano così una serie di viaggi che lo portano in futuri sempre più remoti nella speranza di trovare prima o poi le conoscenze che gli consentano di ritornare a casa.
La prima parte del libro, grossomodo fino al primo viaggio che Fuller intraprende in prima persona, è una lettura scorrevole e divertente: finalmente una bella opera di fantascienza classica, senza grosse pretese certo, ma nello stesso tempo libera da quegli inutili e pesanti sofismi e intellettualismi di cui certi autori ultimamente non riescono a fare a meno. La seconda parte dell’opera scade però in una improbabile sequenza, abbastanza noiosa e ripetitiva, di cronoviaggi in futuri sempre più remoti, dipinti in maniera troppo frettolosa e totalmente superficiale, che si conclude con uno scontato lieto fine.
Nel complesso, un’opera discreta, adatta a chi cerca una lettura rilassante e scorrevole, su uno dei temi più classici della fantascienza.

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sabato 27 febbraio 2010

L'UOMO STOCASTICO di Robert Silveberg

Il protagonista del romanzo, Lew Nichols, è uno studioso che utilizza metodi probabilistici per fornire previsioni di supporto alle decisioni nei campi più disparati. La sua vita viene sconvolta dall’incontro con Martin Carvajal, un uomo in grado di vedere realmente il futuro, abilità che anch’egli riuscirà ad ottenere in un secondo momento. Sullo sfondo, la scalata al potere di un nuovo politico di successo in una caotica New York di fine XX secolo in cui droga e prostituzione sono legalizzate e una specie di poligamia erratica istituzionalizzata.
Pur dotata di un buon intreccio e risultando nel complesso una lettura gradevole soprattutto dal punto di vista stilistico, l’opera presenta diverse lacune sul piano dei contenuti. Essa è incentrata sull’eterno dibattito sul carattere casuale o deterministico della realtà, visioni che si incarnano nei due personaggi principali: da un lato lo studioso che tenta di porre ordine al caso, studiandone le proprietà e fornendo previsioni grazie a metodi matematici; dall’altro il veggente, conscio del destino già predeterminato che tutti noi interpretiamo come attori sul palcoscenico.
I problemi, legati per esempio alla natura del libero arbitrio umano, sollevati dal protagonista stesso nelle fasi iniziali del romanzo, che la vittoria di quest’ultima tesi pone non vengono però neanche più affrontati nelle fasi finali del libro. Altrettanto misteriose sono le ragioni e le modalità con cui il protagonista acquisisce il dono della preveggenza.
Nel complesso l’opera dà una impressione di incompiutezza, con un finale un po’ frettoloso, forzato: non una delle opere migliori di quel grande autore che è Silverberg..

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lunedì 22 febbraio 2010

QUANDO LE RADICI di Lino Aldani

Il romanzo è ambientato in un’Italia totalmente trasformata: quasi l’intera popolazione vive in poche enormi megalopoli (la Milano che si estende ormai fino al confine svizzero, la Firenze-Prato, l’enorme Roma-Civitavecchia, la Genova che occupa ormai l’intera Liguria etc…) mentre tutti le altre cittadine o paesi di campagna sono stati distrutti e trasformati in una immensa distesa agricola a produzione ultra-intensiva, secondo la politica della cosiddetta agricoltura industrializzata. Sullo sfondo, mai descritto esplicitamente, si intuisce la presenza di un potere politico forte e misterioso… nell’opera si accenna talvolta ad una rivoluzione, si usa l’appellativo “compagno”, si maledicono i “governanti ladri che di comunista non hanno più niente”, la produzione agricola è gestita da cooperative che nella realtà sono però proprietà di pochi privilegiati: il tutto fa pensare ad una rivoluzione fallita, un tentativo di governo socialista naufragato e che ha tradito le aspettative di molti (forse è lo stesso autore, con esperienze partigiane e dichiaratamente di sinistra, a parlare, denunciando il fallimento del “socialismo reale”).
Il protagonista del romanzo è Arno Varin, un giovane di quasi trent’anni che vive nella megalopoli romana e lavora come impiegato presso l’Istituto Centrale Urbanistico controllando schede perforate per cinque ore consecutive, senza sapere, come tutti del resto, il significato del suo lavoro ed il ruolo dell’Istituto stesso. Arno è l’archetipo del lavoratore estraniato, perfetto ingranaggio del potere, succube di una vita monotona e grigia, la cui volontà è annebbiata dalle lusinghe dell’alcool e del sesso facile che la società regala a tutti. Il dubbio, la domanda che nessuno si è mai posto, a cosa serviranno mai le schede perforate che per ore deve controllare, è l’interruttore che fa scattare la vita di Arno, che decide di lasciare Roma per trasferirsi in ciò che rimane di Pieve Longa, il minuscolo paesino in cui ebbe i natali. Ma i mostri della sua vita precedente lo raggiungeranno anche nel suo eremo, da cui dovrà fuggire e iniziare, per la seconda volta, una nuova vita.
Arno, il protagonista, è l’uomo in fuga dall’omologazione, dalla massificazione, dall’esistenza annebbiata dai frutti che la scienza e la tecnologia hanno donato all’uomo privandolo però del contatto con la terra e la natura, di rapporti interpersonali veri, contrapposti alla finzione all’ipocrisia della vita sociale metropolitana, che Arno ritrova nella piccola comunità di anziani che ancora si ostina a vivere a Pieve Longa. E’ tra questi vecchi rudi contadini, trogloditi senza acqua corrente né elettricità, che se ne fregano della notizia dello sbarco su Marte annunciata dalla radio, che Arno riprende realmente a vivere.
Il romanzo non è particolarmente ricco di idee o di spunti innovativi: l’Italia del futuro tratteggiata dall’autore si differenzia dal suo, e fondamentalmente anche nostro, presente solo per l’urbanizzazione massiccia che ha cambiato la geografia del paese e il tema trattato, il disagio di fronte alla modernità e alla vita artificiale condotta nelle grandi città, non è certamente nuovo. L’opera costituisce comunque una lettura gradevole e interessante per l’italianità dell’autore e dell’ambientazione.

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giovedì 18 febbraio 2010

AGGIORNATA SEZIONE RACCONTI

La sezione Racconti è stata completata nelle sottosezioni per Titolo, Autore, Voto, Anno... a presto le sottosezioni Genere e Volume!

domenica 14 febbraio 2010

FUTURO IN TRANCE di Walter S. Tevis

Siamo nel 2467 e l’umanità sta morendo. L’intera società umana è completamente automatizzata: da ormai diverse generazioni, i robot svolgono tutti i lavori necessari e prendono ogni decisione. Un individualismo esasperato regola la vita di ogni uomo: la famiglia è abolita; i bambini e gli adolescenti vivono in collegi dormitorio dove ricevono un’”educazione” fondata sui principi dell’autoappagamento, del culto dell’interiorità, tesa a stroncare ed eliminare sul nascere ogni impulso verso la socializzazione. Il crimine peggiore di questa nuova epoca è l’invasione della Privacy altrui; la coabitazione è vietata e, nelle rarissime discussioni, è buona educazione, secondo le norme della Cortesia Obbligatoria, non guardare l’interlocutore direttamente negli occhi.
In seguito ad un guasto, il sistema di controllo demografico ha cominciato e continua a ricevere segnali che annunciavano un eccessivo incremento della popolazione. In risposta, il sistema ha sterilizzato quasi tutta la generazione umana attualmente vivente e aggiunge sonniferi per bloccare l’ovulazione al mix di antidepressivi e psicofarmaci che ogni persona assume quotidianamente. Così da anni non nascono più bambini e l’umanità si dirige inconsciamente verso l’estinzione.
A rendersi conto di tutto questo è un normale professore universitario, Paul Bentley, che riscopre la lettura e grazie a ciò che apprende nei libri riscopre l’esistenza di un passato, della possibilità di un’esistenza diversa per l’uomo. Di nuovo in grado di leggere il presente, Bentley capisce come la chiusura in sé stessi, che si traduce negli assurdi comandamenti della Cortesia Obbligatoria e della Tutela della Privacy, ha sì da un lato eliminato i contrasti, anche tragici, che caratterizzavano la storia dell’uomo ma gli ha impedito ciò che più di ogni altra cosa l’uomo stesso cerca, ovvero di amare e di essere amato. Simbolo dello stato attuale dell’uomo è Spofforth, un androide dell’ultima generazione, troppo umano in un mondo in cui gli uomini hanno smesso di essere tali: perfetto nel corpo e nella mente ma privo dell’apparato sessuale, insegue il suicidio che gli è impedito.
Il bambino, frutto dell’amore tra Bentley e Mary Lou, l’ultima donna libera della Terra, ancora fertile e con una mente e una personalità realmente vive perché scappata dai dormitori-collegio ancora giovane, regala però un’ultima speranza di riscossa all’umanità.
L’opera è una classica distopia in cui alcuni tra i tratti più negativi della moderna società occidentale vengono amplificati e portati all’estremo: l’individualismo sfrenato, l’asetticità crescente nei rapporti personali, la cieca meccanizzazione e automazione (i cui paradossi sono ritratti ironicamente nella descrizione di una fabbrica di tostapane che da anni sforna elettrodomestici non funzionanti, li distrugge e ne ricicla il materiale per produrne altri) che rendono l’uomo superfluo, quasi un intruso, un elemento caotico da controllare e imbavagliare. Alla ricchezza e profondità dei temi e dei contenuti trattati si associa una trama di buon livello che fa del libro una lettura consigliata a tutti.

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sabato 6 febbraio 2010

IL TENENTE di Ron Hubbard

Il mondo intero è stato teatro di un immane conflitto globale e bombardamenti atomici hanno distrutto metropoli di tutto il mondo. L'Europa è un cumulo di rovine: dall’Atlantico ad Arcangelo eserciti di ogni nazione si sono dati battaglia mentre re e regine, partiti e governi si succedevano alla guida dei rispettivi paesi perdendo, mano a mano, ogni contatto con le proprie truppe, decimate da terribili malattie come il “mal del soldato”. Il Tenente, un ufficiale dell’esercito britannico, è al comando di una delle ultime formazioni che cercano di sopravvivere sul continente; ciò che è rimasto degli imponenti eserciti che hanno distrutto l’Europa si dà battaglia non più in nome di una patria o di una bandiera ma, come mercenari, per impossessarsi di cibo e vestiario, anche saccheggiando comunità di civili.
Il romanzo, la cui prima versione risale al 1939, è un classico della fantascienza bellica. Gli scenari di distruzione e di catastrofe che purtroppo la seconda guerra mondiale realizzerà, sono preconizzati e ingigantiti, portati all'estremo da Hubbard. Allo stesso tempo però, il protagonista dell’opera, il tenente, possiede qualcosa dell’antico guerriero, dedito interamente alla propria causa… lui e i suoi soldati hanno ormai dimenticato, se mai l’hanno avuta, l'esistenza condotta prima dello scoppio della guerra e guardano con sospetto chi sembra non appartenerle, i civili, siano essi poveri contadini o peggio politicanti, mentre mostrano sentimenti di cameratismo verso i propri simili con cui, in quell’unico, infinito terreno di guerra che è ormai l''Europa, condividono la medesima esistenza.
Se da un lato la distopia di Hubbard ingigantisce, nella durata temporale e nella portata spaziale, gli scenari di distruzione materiale della guerra che verrà, dall’altro non arriva a immaginare gli orrori e quelle forme di rovina morale, interiore che sappiamo poi essersi concretizzati. Gli uomini, il Tenente primo fra tutti, pur induriti dalla battaglia quotidiana, si mantengono tali per sentimenti e capacità di ragionamento e alla fine riescono ad ottenere la pace sognata e rimanere protagonisti in quella nuova società. E’ questo forse il limite dell’opera; una lettura consigliata, scorrevole, avvincente e ricca di temi e significati che forse non emergono immediatamente in superficie.

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martedì 2 febbraio 2010

LIBRO DEL MESE GENNAIO 2010 - UOMO PIU'

Romanzo scritto nel 1976 che anticipa molti argomenti della successiva produzione fantascientifica, integrandoli con altri della fantascienza classica: l’avventurosa colonizzazione di Marte, il cyborg (organismo in parte umano e in parte artificiale), l’espansione delle funzioni organiche umane grazie alla tecnologia, la deriva dei rapporti interpersonali, la scarsità delle risorse terrestri, minate dall'inquinamento e dalla globalizzazione, la presa di coscienza delle macchine.
Vincitore del premio Nebula 1976 e nominato per i premi Hugo, Campbell e Locus nel 1977, "Uomo più" descrive una vicenda complessa e articolata, riuscendo a sviluppare una profonda riflessione sulla natura dell’uomo e sulla tecnologia, con grande rigore scientifico e capacità narrativa.
Un romanzo consigliabile a tutti gli amanti della fantascienza classica, ma anche ai cultori di cyberpunk, postumanesimo e avanguardie; una lettura interessante ma non troppo impegnativa che affianca concetti anche profondi ad una trama sempre lineare e chiara nel succedersi degli eventi.

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domenica 24 gennaio 2010

MORIRE DENTRO

MORIRE DENTRO
Titolo Originale: DYING INSIDE
Autore: Robert Silverberg
Idea: 3/5 Trama: 3/5 Stile: 5/5
Anno: 1972
Genere: Innerspace SF
Edizione: Fazi Editore – Le Strade n.122

Commento:
David Selig è un telepatico, un uomo con la capacità di leggere nel pensiero, di entrare nelle menti altrui. Questo potere ha condizionato la sua vita impedendogli o rovinando ogni contatto con le altre persone, quasi che la sua capacità creasse allo stesso tempo una sorta di barriera per qualsiasi rapporto d’amore o anche di semplice amicizia. David deve affrontare ora il rapido declino del suo potere, destinato a svanire per sempre, ma questo forse gli permetterà di avvicinare davvero gli altri esseri umani e di avere una vita più felice.
Il romanzo è costruito su due piani narrativi distinti: da un lato le vicende odierne del protagonista e della crisi del suo potere, dall’altro continui flashback che ne ricostruiscono la vita. L’idea della telepatia non è particolarmente originale e neanche l’intreccio in sé è particolarmente degno di menzione. Ciò in cui Silverberg eccelle è lo stile magistrale con cui riesce a descrivere il travaglio interiore, le dinamiche delle emozioni e dei pensieri, le debolezze e tutti i fantasmi del passato che opprimono Selig, in quello che è sicuramente uno dei capolavori della letteratura d’introspezione. Lettura consigliata, con l’avvertenza, però, che l’appassionato di fantascienza può trovarvi poco del suo genere preferito.


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martedì 19 gennaio 2010

SEGNALI DAL SOLE

Misteriosi alieni derubano la Terra del suo ossigeno e del suo azoto atmosferici, devastando l’Europa e l’America con terribili cicloni e minacciando di distruggere ogni forma di vita sul nostro pianeta; il protagonista, un giovane scienziato che per primo aveva intuito cosa stia succedendo, prova un ultimo disperato tentativo per salvare il pianeta... L’opera è surreale: nonostante la terribile minaccia che incombe su tutto il mondo, gli uomini proseguono nella loro vita di tutti giorni in un'atmosfera di rassegnazione e di fatalismo. Spitz ritrae un’umanità superba e altezzosa, che si incarna nei potenti burocrati e baroni accademici che inizialmente deridono dall’alto dei loro scranni il protagonista e le sue tesi, e che si ritrova, impotente, sull'orlo del baratro per mano di forze misteriose e incontrollabili, come regredita ai primordi della sua storia, ancora una volta in balia di una natura non più madre ma nuovamente matrigna feroce. Il romanzo è di facile lettura, una trama lineare e leggera, condita da uno stile ironico, pungente, dissacratorio, in cui la catastrofe a cui il mondo sembra destinato si lega alle vicende sentimentali del protagonista in una sorta di chiasmo che mostra tutta la fragilità dell’uomo e delle sue effimere passioni.

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giovedì 14 gennaio 2010

Realtà Virtuali Totali: un futuro possibile?

Ieri sera ho visto al cinema "Il Mondo dei Replicanti". Il film ritrae una terra dove gli uomini praticamente non escono più dalla propria stanza e vivono la propria vita nel mondo utilizzando un corpo artificiale, un surrogato, che può essere modificato a piacere e può non avere alcun legame con l'aspetto del proprietario (nel film c'era il simpatico esempio di un ciccione che usava come surrogato una bellissima ragazza...).

Il tema della "virtualità" è uno dei topos della fantascienza... mi vengono in mente Accelerando di Stross in cui backup informatici "vivono" in una navicella-server oppure il famoso racconto "I tappeti di Wang" di Egan in cui la prima razza aliena scoperta dall'uomo sembra essersi interamente immersa in una simulazione virtuale... ma ci sono molti altri esempi.

Secondo voi sono ipotesi plausibili?
Spesso ricevo una risposta negativa a questo interrogativo supportata da questa motivazione: ciò che sappiamo non essere reale non avrà mai per un uomo lo stesso valore di ciò che sappiamo essere la "realtà" e quindi ciascuno di noi non perderà mai il contatto con il mondo "vero".

Ma se questa simulazione fosse indistinguibile dalla realtà stessa in termini di qualità di percezione sensoriale etc.?
Personalmente credo che cadrebbe ogni barriera...
Cosa è reale? da secoli del resto i filosofi dibattono se questo nostro mondo che vediamo, ascoltiamo e etc. possa NON essere "reale"... e in fondo non sappiamo davvero cosa SIA la realtà.

Quello che esiste sicuramente sono le nostre percezioni... cogito (e vedo, e sento) ergo sum.

Per cui io credo che forme di virtualità totale non siano una chimera o una mera speculazione fantascientifica... bensì una ipotesi concreta e che, anzi, personalmente ritengo molto molto probabile... perchè ogni uomo non dovrebbe infatti voler vivere nel "suo" mondo, come nel celebre racconto Dickiano "Il Mondo che lei voleva"?

sabato 9 gennaio 2010

I SIGNORI DELLA GUERRA

Terminata la lettura de "I Signori della Guerra" della collana Odissea Fantascienza di Delos Book. Il volume contiene 3 romanzi brevi, due di pura Fantascienza Militare e uno che ho classificato in Ucronia ma che comunque è ambientato in gran parte sempre in ambiti militari.
Trovate i link alle recensioni nella prima pagina del sito tre le "Novità in Biblioteca" ma per comodità ve li incollo anche qui:

Il Cadetto Harrington

Isole

Una Questione di Scelta

sabato 2 gennaio 2010

Aggiornamento Racconti / Storie della tua Vita

E' stata completata la sottosezione Racconti - per Autore.
Prossimamente saranno completate le altre sottosezioni come è stato fatto in passato per i Romanzi.

Intanto sono stati inserite le recensioni dei racconti, appena letti, appartenenti all'antologia di Ted Chiang Storie della Tua Vita, volume che consiglio caldamente a tutti ^_^ Potete trovare le schede cercando "Chiang" nell'elenco di Autori nella sezione Racconti.