lunedì 26 dicembre 2016

NON E' VER CHE SIA LA MAFIA di C.M. Kornbluth

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Il romanzo è ambientato in un futuristico XXI secolo; da oltre cent'anni gli Stati Uniti sono divisi nei territori della Mafia, sulla costa est e del Clan sulla costa ovest, in base al trattato di Las Vegas firmato dopo la sconfitta del Governo, l'organo ufficiale del potere. Gli eredi di quest'ultimo, ormai poco più che pirati, sono arroccati in Islanda e in Irlanda.
Il governo della Mafia viene presentato come una utopia libertaria. E' sparita ogni forma di controllo o amministrazione oppressiva o intrusiva, il volere dell'individuo è legge assoluta, ogni cosa è praticamente lecita, basta pagare. Non esistono più tabù morali rilevanti, la promiscuità, la poligamia, la prostituzione sono comportamenti accettati; ogni proibizionismo o bigottismo bandito. Le tasse sono state abolite, sostituite dal pagamento di tangenti alla Mafia, lo stato sociale sembra anch'esso scomparso, rimpiazzato da un fondo assistenziale. Nonostante tutto ciò, paradossalmente, vige l'ordine e l'armonia come frutto di una sorta di autoregolazione della comunità senza necessità di coercizione dall'alto.
Il protagonista del romanzo, Charles Orsino, è un membro di secondo rango della famiglia Falcaro, i discendenti dell'eroe artefice della vittoria sul Governo. Dopo aver subito un attentanto, si offre come volontario per essere inviato come spia sotto copertura all'interno dell'organizzazione del Governo. Orsino sperimenta sulla propria pelle i nevrotici comportamenti e la degenerazione della società nei pochi avamposti rimasti del Governo Nord Americano, dilaniato da faide interne e lotte per il potere, senza alcuna traccia di fedeltà o di lealtà. Ancora peggio, scopre che anche i vecchi alleati del Clan stanno complottando con il Governo contro la Mafia.
L'idea di base del romanzo, un'utopia liberista e libertaria, è intrigante e abbastanza originale, certamente un motivo non abusato; il modello liberista è, infatti, quasi sempre obiettivo di ritratti distopici. La realizzazione lascia però delusi; la maggior parte dell'azione, infatti, si svolge fuori dal territorio della Mafia, sul quale quindi si aprono solo piccoli scorci non sufficienti a dare al lettore un quadro completo e coerente dello scenario sociologico tratteggiato. Anche la sconfitta del Governo è presentata come un dato di fatto calato dall'alto, non argomentato da convincenti ricostruzione storiche.
Nel complesso, quindi, l'intero contesto manca di verosimiglianza e risulta poco articolato. L'intreccio si presenta come di classica matrice avventurosa, con tanto di componente sentimentale tra il protagonista e il personaggio femminile principale; lasciano davvero perplessi i tratti magici e pseudo-mistici con cui è ritratta una pazzesca civiltà tribale di indigeni irlandesi dell'entroterra in cui Orsino si imbatte in fuga dal Governo.
In conclusione, si tratta di un'opera sicuramente sui generis, particolare e originale sotto diversi aspetti, ma che nell'insieme raccomandiamo soltanto agli appassionati dell'autore o del genere sociologico.

domenica 18 dicembre 2016

I PRIGIONIERI DEL CADUCEO di Ward Moore

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Commento:
Il romanzo rientra nei canoni della classica distopia. E' ambientato nel XXI secolo, dopo quella che sembra essere stata una devastante guerra batteriologica su scala mondiale, che ha posto fine alla società come la conosciamo e ha instaurato la medarchia, il governo dei medici.
Con la sola esclusione, per motivi sconosciuti, dell'Inghilterra, ovunque nel mondo i dottori, forti di essere i salvatori dell'umanità dalle epidemie che hanno quasi azzerato la popolazione durante e dopo il conflitto, hanno preso il potere con l'obiettivo di preservare la salute dei superstiti. Accurati e frequenti controlli medici, l'obbligo di portare con se la propria cartella medica, restrizioni su qualsiasi attività potenzialmente pericolosa per la salute, da misure d'emergenza sono divenute le forme con cui la classe medica ha imposto il proprio controllo su tutti gli altri cittadini.
I pazienti, i comuni cittadini, costituiscono il livello più basso della nuova piramide sociale a cui gradi superiori si trovano coloro che hanno a che fare con i medici (infermieri, medipol) e il cui vertice, nel Nord America, è rappresentato dal Direttore Sanitario, il Sommo Dottore. Sotto i pazienti, troviamo gli anormali, i reietti, coloro che si oppongono in misura più o meno strutturata al nuovo ordine, e per questo considerati non solo eversivi ma malati mentali. L'unico rimedio per loro è la tanatizzazione, l'eutanasia. Ogni disciplina, ogni impulso intellettuale che sia al di fuori della scienza medica è bandito come inutile spreco; la carriera di ognuno viene determinata dall'analisi genetica, che regola altresì il matrimonio e la riproduzione.
Come da classico schema narrativo, i protagonisti del romanzo appartengono alla cerchia degli anormali: due innamorati che, tra mille avversità, cercano di sfuggire alle grinfie della medarchia, alle prese a sua volta con una insospettabile crisi interna sfociata in un colpo di stato.
L'impostazione dell'opera rispetta i tradizionali canoni della distopia, con l'originale l'utilizzo della professione medica nell'inedito ruolo di tiranno. La società ritratta dall'autore sembra essere ispirata al mondo del "socialismo reale": l'oppressivo controllo sulla vita quotidiana di ogni individuo, la classificazione di ogni oppositore come vero e proprio "malato", un grigio ceto burocratico che opprime l'intera società, periodicamente sconvolto da lotte intestine, il rovesciamento del ruolo oppresso/oppressore sono tutti elementi con un forte riferimento analogico, il che, data la collocazione temporale dell'opera, non può certo stupire .
Sfortunatamente, nel complesso, l'opera manca però di credibilità; l'autore non fornisce un retroterra che spieghi come un simile regime possa essersi instaurato nel mondo intero (perchè proprio ha fallito solo in Inghilterra poi?). L'intreccio, di natura essenzialmente avventurosa, è abbastanza banale e le scene che dovrebbero possedere maggior tensione narrativa hanno un ritmo troppo cadenzato.
Nel complesso, un'opera discreta che consigliamo soprattutto agli amanti del genere distopico, come curiosa variante.