domenica 16 dicembre 2012

FOLLIA PER SETTE CLAN

vai alla scheda completa Follia per Sette Clan Una luna nel sistema solare alphano, Alpha III L2, è stata utilizzata dai terrestri come ospedale psichiatrico. Abbandonati a se stessi dopo la fine delle ostilità con gli alphani, questa popolazione di folli ha costruito una propria particolare società, che ricorda il modello a caste induista. In questo caso, ogni classe si contraddistingue una particolare psicosi. Ci sono i Para (paranoici) che formano il ceto dirigenziale e vivono ad Adolfville (chiara l'allusione a Hitler), i Mani (maniaci), guerrieri e scienziati dalla febbrile attività, che vivono presso le Alture Da Vinci, gli Skiz (schizofrenici), sacerdoti e mistici, e, infine, sul fondo della scala gearchica,.il corrispettivo dei paria, gli Eb (ebefrenici) che svolgono i lavori più umili e vivono a Gandhitown, una specie di discarica a cielo aperto. La varietà di malattie mentali è poi completata dai Poli (polimorfi), i più "normali" all'apparenza, socievoli e allegri, dagli Os-Com (ossessivi compulsivi) ovviamente perfetti per il ruolo di burocrati e dai Dep (depressi) che vivono nelle Proprietà Cotton Mather. La vita di Alpha III L2 e i suoi abitanti si intreccia con le vicende di una coppia di terrestri: Chuck e Mary Rittersdorf. Lui è il classico uomo comune, che si accontenta di una vita tranquilla e del lavoro poco redditizio, come la moglie gli ricorda sempre, di scrittore di copioni per i simulacri, gli uomini sintetici che la CIA (che in questa realtà fittizia sta per Counter Intelligence Authority) utilizza a fini propagandistici nei paesi comunisti come il Canada rosso. Mary Rittersdorf è invece una donna volitiva e aggressiva, la "dark-haired girl" sempre presente nei romanzi di Dick. Il matrimonio è inevitabilmente sull'orlo del collasso ma, dopo intricate vicende da spy story, proprio sulla luna alphana, i due riescono a gettare i semi per un riavvicinamento. Il tema fondamentale del romanzo è il confronto tra la cosiddetta normalità e la follia, e il messaggio di fondo che l'autore trasmette è che alla fin fine le differenze tra i due stati sono così labili che i normali potrebbero tranquillamente dare vita ad un ottavo clan sulla luna... A differenza dei toni più cupi di altre sue opere, Dick adotta uno stile parodico, grottesco che sfocia in taluni momenti in aperta ironia con una collezione di personaggi riuscitissimi come Lord Running Clam, la muffa senziente e psionica di Ganimede che trova addirittura la morte nel tentativo altruistico di aiutare Chuck o come il ricchissimo comico Bunny Hentman che contrassegna col simbolo del coniglietto perfino le sue navi spaziali ed è perennemente circondato e alla ricerca di donne e amanti. Il romanzo presenta una carrellata di altri temi classici della produzione dell'autore: i simulacri, i poteri psi, l'interazione uomo-alieno e l'umanità dimostrata da questi extraterrestri e dagli uomini sitentici, tale da renderli addirittura "più umani" dei personaggi umani per davvero. L'intreccio è di buon livello, con una trama interessante, non banale ma che evita allo stesso tempo di cedere ad una eccessiva e nociva complessità, anche se maggior spazio poteva essere dedicato ai protagonisti e alla vita sulla luna alphana a scapito di qualche scena ridondante sul nostro pianeta. Una lettura decisamente consigliata quindi, molto interessante dal punto di vista dei contenuti e arricchita, come già accennato, da scene grottesche, quasi comiche, che riescono a strappare al lettore più di un sorriso.

giovedì 6 dicembre 2012

L'Alba del Disastro

vai alla scheda dell'Alba del Disastro Il romanzo è ambientato nel XXIV secolo di un universo immaginario in cui, tre secoli prima, la storia dell'uomo è stata sconvolta dall'arrivo di Eschaton. L'entità cosciente, dai poteri quasi divini, sorta dalla singolarità tecnologica ha, per motivi e soprattutto in modi sconosciuti, quasi spopolato la Terra spargendo intere città o popolazioni in numerosi pianeti sparsi per la Galassia, munendoli di macchinari in grado di fabbricare cibo o oggetti e intimando a tutti i superstiti di non provare a minacciare l'esistenza di Eschaton risalendo la linea temporale (il viaggio a velocità superluminare è possibile con i conseguenti possibili paradossi temporali). Numerose nuove civiltà sono quindi nate ed entrate nuovamente in contatto nei secoli successivi. L'evento scatenante del romanzo è l'improvvisa trasformazione di una normale stella in una supernova con la conseguente distruzione del mondo abitato della colonia di Nuova Mosca e genocidio di quasi tutti i suoi abitanti, tranne quei pochi che sono riusciti a trovare rifugio altrove. Ogni pianeta abbastanza ricco possiede speciali bombardieri come deterrente che, in caso di incidenti analoghi, viaggiano verso i pianeti nemici decretandone la morte a meno che i superstiti fermino l'iniziativa. I mortali bombardieri di Nuova Mosca sono in viaggio verso il sistema di Nuova Dresda, con cui esisteva un aspro conflitto economico e commerciale. Ma Nuova Dresda è in realtà completamente estranea all'accaduto. Dietro tutti gli accadimenti si celano le trame di un oscuro gruppo i cui tratti inquietanti riprendono, o meglio scimmiottano, le follie naziste. Sono i RiMasterizzati: una società apparentemente ordinata in una gerarchia spietata che non lascia spazio alcuno all'individuo e che mira alla distruzione stessa di Eschaton e al suo rimpiazzo col "dio non nato", una sorta di entità divina che dovrebbe nascere dalla fusione delle coscienze di tutti i loro morti. A tentare di salvare Nuova Dresda e i suoi milioni di abitanti sono chiamati due agenti di quelle che vengono ancora chiamate Nazioni Unite, impegnati nel tentativo di proteggere gli ambasciatori superstiti del governo Moscovita, minacciati da sconosciuti assassini: solo loro infatti possono fermare i bombardieri in volo verso Nuova Dresda. Nelle loro indagini verranno in contatto con una ragazza superstite di Nuova Mosca che costudisce un segreto scottante, talmente prezioso che porta gli stessi RiMasterizzati a seguirne le tracce... L'ambientazione del romanzo è affascinante ma Eschaton entra poco nel vivo della trama, rimanendo sullo sfondo. Alla misteriosa creatura nata dalla singolarità si accenna brevemente soltanto in alcune occasioni, ed è un peccato. L'intreccio è abbastanza lineare e l'autore è abile nell'introdurre in maniera graduale i vari tasselli che portano alla soluzione dell'enigma. I personaggi sono nella maggior parte dei casi ben costruiti, ma risultano stonati i riferimenti, esageratamente diretti o espliciti, nazisti o in lingua tedesca usati per i RiMasterizzati. Nel complesso una lettura sicuramente interessante e coinvolgente alla quale però manca quel qualcosa in più in grado di stupire veramente il lettore e necessario a fare dell'opera un vero capolavoro.

lunedì 19 novembre 2012

L'ULTIMO COSMONAUTA

vai alla scheda completa de L'Ultimo Cosmonauta Il romanzo breve è ambientato in un futuro abbastanza prossimo (verosimilmente la prima metà del XXI secolo) ma politicamente mutato in maniera significativa rispetto all'attualità. La Russia, infatti, è tornata nuovamente ad una forma di governo collettivista costituendo la cosidddetta Seconda Repubblica Sovietica e con essa sembra che siano stati riaperti numerosi di quei campi e istituti in terra siberiana destinati a ospitare i dissidenti. In parallelo, apprendiamo come solo questa nuova URSS stia portando avanti un programma spaziale, suggerendo, quindi, implicitamente che le altre tradizionali potenze, USA in testa, abbiano ben altri problemi di cui occuparsi. A turbare lo status quo, è l'apparizione, improvvisa e inesplicabile, di un oggetto gigantesco e sconosciuto nel nostro sistema solare: la Matryoshka. Come il nome suggerisce, tale misterioso oggetto è costituito in realtà da diversi strati sovrapposti, frutto di una tecnologia sicuramente molto più avanzata di quella umana del XXI secolo. Il protagonista principale dell'opera è (a dire il vero l'affermazione non è totalmente corretta come il lettore apprenderà nelle ultime pagine del libro) Dimitri Ivanov, uno dei tre astronati che partecipano alla missione di esplorazione che per prima riesce a raggiungere il nucleo della Matryoshka e a scoprire parte degli incredibili segreti che esso cela. Il lettore incontra e segue Dimitri anni dopo il viaggio, in fuga dall'istituto psichiatrico dove è tenuto prigioniero, nel tentativo di raggiungere l'astronoma dissidente che per prima aveva intuito la natura della Matryoshka. Grazie al suo resoconto apprendiamo così, in flashback, i dettagli del viaggio all'interno del misterioso oggetto spaziale. L'opera riprende alcuni topos ormai abbastanza classici, come l'apparizione improvvisa e inesplicabile di giganteschi oggetti frutto di tecnologie avanzatissime, ma in maniera abbastanza originale e creando un collegamento riuscito e interessante con un contesto sociale e politico mutato. Tale impianto di base è però in pratica soltanto accennato, lasciando moltissimi punti interrogativi e zone d'ombra che avrebbero meritato ben altro approfondimento. Dal punto di vista dell'intreccio, invece, spiccano alcune coincidenze poco convincenti (l'astronoma che abita a pochi passi dal campo di detenzione?) e a tratti un ritmo troppo lento: sembra quasi che l'autore voglia soffermarsi su dettagli di poco conto quando, come abbiamo detto in precedenza, sono ben altri i quesiti a cui il lettore vorrebbe trovare risposta. In conclusione, possiamo definire l'opera una discreta lettura ma, altresì, un'occasione sprecata.

lunedì 12 novembre 2012

GUERRA ETERNA: ULTIMO ATTO

Modesta raccola di Haldeman, unico racconto davvero interessante è Una Guerra Personale, ambientato nello stesso universo del grande romanzo Guerra Eterna. VAI ALLA SCHEDA COMPLETA di GUERRA ETERNA: ULTIMO ATTO

domenica 28 ottobre 2012

L'UOMO CHE CREDEVA DI ESSERE SE STESSO

L'UOMO CHE CREDEVA DI ESSERE SE STESSO: scheda completa Il protagonista del romanzo è Rick Hamilton, padre di famiglia e proprietario di una piccola casa editrice. Nel bel mezzo di una riunione di lavoro ha un terribile presentimento e si precipita verso il luogo dove proprio in quegli istanti sua moglie sta per morire in seguito ad un incidente stradale. Distrutto dal dolore, Rick si ritrova però improvvisamente trasportato in una realtà parallela, dove la moglie è ancora viva ma tanti piccoli dettagli divergono dal suo mondo originale. E, soprattutto, Rick deve convivere con Richard, il suo "io" parallelo così simile ma allo stesso tempo così diverso da lui... Il romanzo ha la struttura, i temi e le cadenze di un thriller psicologico, con tanto di classici triangoli amorosi, che utilizza dei temi fantascientifici più che di un'opera di fantascienza vera e propria. L'uso di teorie scientifiche tratte dagli sviluppi della meccanica quantistica, come l'idea del multiverso, è comunque funzionale all'opera e ben inserito nello sviluppo della trama; il romanzo non risulta appesantito da pedanti capoversi di spiegazioni pseudoscientifiche come accade purtroppo in altri scritti. Come detto, ad ogni modo, il tema del romanzo non sono i mondi paralleli o altre teorie fisiche bensì l'identità dell'"io", l'autocoscienza, la percezione e la natura della realtà, la definizione di sanità mentale. Se all'inizio il lettore è infatti convinto del viaggio del protagonista attraverso dimensioni parallele e manipolazioni del continuum spazio-temporale, verso il termine del romanzo, l'autore fa sorgere il dubbio che l'intera vicenda possa essere davvero un semplice frutto della follia. Il romanzo costituisce nel complesso una buona lettura. La trama, soprattutto nella parte iniziale e centrale dell'opera è scorrevole e intrigante; nella parte finale invece, anche per l'introduzione, sotto forma epistolare o di diario, di nuovi narratori, diventa a tratti eccessivamente contorta e involuta. Nei capitoli finali, infatti, gli eventi perdono una chiara consequenzialità logica e cronologica e il lettore deve prestare particolare attenzione per raccapezzarsi all'interno di strani vortici e paradossi logici e temporali.

domenica 14 ottobre 2012

MARZIANI ANDATE A CASA!

MARZIANI ANDATE A CASA! scheda completa Divertente romanzo che descrive una invasione aliena molto particolare, totalmente al di fuori dei canoni classici del genere fantascientifico. I marziani che, in gran numero, un miliardo circa, appaiono improvvisamente sulla Terra degli anni '60 sono piccoli omini verdi che non sembrano avere altro obiettivo se non quello di divertirsi a spese dei terrestri. I marziani non interagiscono con nessuna forma di materia o energia, ci si può passare tranquillamente attraverso tanto che taluni suggeriscono che siano in realtà delle proiezioni astrali, il che non spiega però come siano in grado di emettere suoni. Gli invasori si proclamano superiori ai terrestri, ed effettivamente sono in grado di imparare qualsiasi lingua umana in un'oretta, e ostentano il loro disprezzo verso tutti i costumi e le usanze di ogni popolo terrestre. Si teletrasportano continuamente da un luogo all'altro, divertendosi con scherzetti infantili a danno di umani e animali; non solo ma, essendo in grado di vedere al buio e attraverso gli oggetti, in spregio a qualsiasi privacy, uno dei loro passatempi preferiti è divulgare segreti di qualsiasi tipo siano essi innocenti storie d'amore o i più importanti affari di stato. In realtà non v'è alcuna prova che gli alieni siano tali; sono in molti a ritenere infatti che essi siano in realtà entità diaboliche o altre forme di vita soprannaturali. Qualunque sia la loro natura, comunque, la presenza molesta aliena getta l'intera economia planetaria in una profonda depressione e milioni di persone nella follia finchè, pochi mesi dopo il loro arrivo, altrettanto improvvisamente come sono venuti, spariscono nuovamente. L'intera vicenda viene seguita dal punto di vista di Luke Devereaux, uno squattrinato scrittore di fantascienza che, per tutta una serie di motivi, sarà uno dei pochi a trarre vantaggio dall'invasione aliena di cui forse è addirittura l'unico responsabile... Il finale è lasciato apparentemente aperto, ma la soluzione "caldeggiata" dall'autore è molto evidente. Nonostante la trama non abbia spunti degni di nota, l'impostazione dell'opera, dissacrante, paradossale, quasi provocatoria nella sua irriverenza verso i canoni classici del genere, rende il romanzo sicuramente originale. La lettura è particolarmente scorrevole e diverte il lettore con numerosi momenti comici o tragi-comici al limite dello sketch.

domenica 30 settembre 2012

CROCIATA SPAZIALE

Scheda completa Crociata Spaziale Il romanzo è ambientato nel XIV secolo. Sir Roger, barone di Tourneville, sta radunando le sue truppe per partecipare alla Guerra dei Cent'Anni in terra di Francia. I preparativi sono però sconvolti dall'arrivo di un prodigio, una misteriosa e gigantesca macchina volante (una astronave in realtà), popolata da quelli che sembrano essere esseri diabolici (alieni). Quasi tutti gli invasori vengono uccisi dalle truppe di Sir Roger, soltanto uno sopravvive. Sir Roger decide di utilizzare la grandiosa nave per attaccare i francesi e liberare poi il Santo Sepolcro. L'alieno sopravvissuto che dovrebbe guidare la nave tradisce però i terrestri pilotandola nel cosmo verso i pianeti colonizzati dalla sua specie. I terrestri si ritroveranno così a combattere, con lance e balestre, contro un enorme impero interstellare... Il romanzo è narrato come resoconto in prima persona di Fratello Parvus, il religioso che per primo ha studiato la lingua aliena e ha dialogato con l'extraterrestre sopravvissuto al primo scontro. L'opera non brilla per idee o intreccio ma costituisce una lettura divertente nella sua totale impossibilità logica, ricca di ironia e passaggi comici. In questo contesto "leggero" l'autore non manca di inserire e rendere evidente il suo apprezzamento per il modello feudale medievale visto come alternativo e in contrapposizione a modelli di governo centralizzati e oppressivi, un tema presente anche in altre opere di Anderson. Scheda completa Crociata Spaziale

sabato 8 settembre 2012

Antologia LA TRILOGIA STEAMPUNK di Paul Di Filippo

scheda completa La Trilogia Steampunk
Antologia di Filippo che inaugura ufficialmente il filone Steampunk, composta da tre buoni e, soprattutto, divertenti romanzi brevi ambientati in un XIX secolo un po' diverso da quello che conosciamo...

domenica 26 agosto 2012

Le Comuni del 2000

scheda completa romanzo Le Comuni del 2000
Il romanzo è ambientato in immaginari Stati Uniti a cavallo del 2000. Grazie alla super-automazione la gran parte dei lavori non è più necessaria e il 90% dei cittadini americani vive con i lauti sussidi statali, il Fondo Assistenza Universale, non ricoprendo alcuna mansione lavorativa. I computer determinando le persone necessarie a svolgere lavori ancora indispensabili; non è possibile rifiutare un'assegnazione pena la perdita della rendita mensile di sussidio. L'autore precorre internet immaginando l'esistenza della Banca Nazionale Dati, un enorme database dove confluisconi dati, statistiche ma anche opere d'arte, libri, musica cui tutti possono accedere istantaneamente dalla propria abitazione. Gli uomini, liberati dal giogo del lavoro, possono dedicare la propria vita alle proprie passioni e così nella maggior parte dei casi si abbandonano all'edonismo, processo che matura parallelamente con la scomparsa di ogni morale o vincolo sessuale. Un numero sempre più consistente di persone abbandona le città andando a vivere in comunità i cui membri hanno in comune un particolare interesse (lo sport, l'arte) attitudine (nudisti) o gusto sessuale (comunità di omosessuali etc...). Dietro queste forme di aggregazione apparentemente innocue si cela però una volontà politica ben più determinata, sorta per combattere alcuni lati oscuri di quella che sembra la società dell'utopia realizzata. Il protagonista è un giovane studioso di storia alla disperata ricerca di un argomento per la tesi che lo possa elevare al rango di accademico e che si ritroverà invischiato in giochi politici più grandi di lui. Il romanzo è una classica opera di fantascienza sociologica e riprende alcuni temi costanti della produzione di Mack Reynolds. Lo scenario ritratto è interessante nonostante rimango diversi punti interrogativi lasciati irrisolti. Deludente è invece l'intreccio piatto, monotono che l'autore tenta di ravvivare soltanto con l'inserimento di numerose imprese sessuali del protagonista alle prese con procaci esponenti di differenti comuni che non vedono l'ora di provare a convertirlo...

mercoledì 22 agosto 2012

LE GRANDI STORIE DELLA FANTASCIENZA 17

LE GRANDI STORIE DELLA FANTASCIENZA VOL. 17
Raccolta dei migliori racconti del 1955. Spiccano tra tutti Il Tunnel sotto il Mondo di Frederik Pohl, I Bassi di Raymond E. Banks e Delenda Est di Poul Anderson.

venerdì 17 agosto 2012

LA PORTA DELL'INFINITO

vai alla scheda completa: La Porta dell'Infinito Il romanzo è ambientato in un cupo XXI secolo. L'uomo ha colonizzato Venere e Marte ma l'enorme sovrappopolazione determina condizioni di vita assai misere sia sulla Terra che nelle colonie. Proprio su Venere sono stati ritrovati alcune strutture e manufatti di una antica razza aliena, gli Heechee, e un esploratore, armeggiando con i comandi di una loro navicella spaziale, ha trovato casualmente un asteroide, Gateway, che è diventato la nuova speranza dell'umanità. Gateway infatti, una stazione di transito Heechee, è dotata di centinaia di piccole navette ancora funzionanti che possono portare, grazie ad una tecnologia che gli scienziati terrestri non sono riusciti ancora a comprendere, l'uomo nello spazio profondo, verso nuovi sistemi solari. Le grandi potenze della Terra, dopo la scoperta di Gateway, hanno creato una società, un consorzio che si occupi dell'esplorazione e dello sfruttamento dei manufatti, delle tecnologie aliene riportate dai cosiddetti cercatori, i nuovi pionieri che partano da Gateway per esplorare il cosmo. Le missioni sono molto rischiose, non è infatti possibile prevedere la destinazione delle rotte che le astronavi seguiranno, e la maggior parte si risolve in un nulla di fatto; ma quei cercatori che riescono a scoprire mondi colonizzati dagli Heechee o importanti manufatti vengono ricompensati con grandi ricchezze che permettono loro di sfuggire ad una vita di privazioni e miseria. Il protagonista è Robinette (Bob) Broadhead, un povero minatore terrestre che impiega la somma vinta ad una lotteria per pagare il costoso viaggio fino a Gateway dove spera di trovare la fortuna di una vita. Bob è agli antipodi del tipico eroe intrepido e senza macchia delle space opera: indeciso, se non codardo, con una psiche contorta e tormentata da sensi di colpa e vari complessi. L'intreccio avanza su due filoni paralleli, a capitoli alternati. Mentre nel primo sono narrate le vicessitudini di Bob, il suo sbarco su Gateway, le missioni che deve affrontare... il secondo è ambientato anni dopo ed è interamente focalizzato sugli estenuanti colloqui che Bob intraprende con il computer-psichiatra Sigfrid Von Shrink. A complemento, l'autore inserisce spezzoni di varia natura, annunci, pubblicità, regolamenti, note, rapporti che aiutano il lettore a farsi un'idea della vita su Gateway e, in generale, di tutto il contesto sociale dell'epoca. Il giudizio complessivo sull'opera è ottimo. Un'idea di base originale, con l'eterno fascino della misteriosa e sconosciuta civiltà aliena, sostenuta da una trama avvincente e scorrevole che procede senza alcuna pausa o stasi narrativa e fa partecipe il lettore delle emozioni e dei sentimenti del protagonista, ritratto nella sua vera e intima natura, umano tra gli umani, non disceso dall'Olimpo degli eroi. Una Space Opera dalle forti tinte intimistiche in cui Pohl, come tradizione, non rinuncia a inserire quegli elementi di analisi sociologica che sono tipici di gran parte della sua produzione.

domenica 5 agosto 2012

GLI DEI INVISIBILI DI MARTE

Gli Dei Invisibili di Marte: scheda completa Gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica stanno portando avanti due progetti separati di terraforming. I primi su Marte, progettando un'ondata di cambiamenti climatici, i secondi su Venere, con l'impiego di particolari alghe. Su Marte c'è però vita, una forma di vita molto particolare in grado di interfacciarsi con gli esseri umani modificandone la percezione del mondo. Quando una nave sovietica, con a bordo campioni di terreno marziano, si schianta in Bolivia, il "morbo" marziano entra in scena sul nostro pianeta, con esiti imprevedibili. Complessivamente mediocre, il romanzo soffre soprattutto dal punto di vista dell'intreccio. La trama, poco verosimile, è infarcita di richiami pseudomistici, paragrafi quasi allucinatori in cui si fa riferimento a misteriosi schemi, forze nascoste della natura e dell'universo. Fuori luogo appare inoltre tutta la parte "politica", tratteggiata in maniera superficiale, se non ai limiti dell'assurdo (il ritorno degli Inca...!?). Unico punto a favore dell'opera, l'idea alla base della forma di vita marziana e il suo possibile interfacciarsi con la coscienza umana...

sabato 28 luglio 2012

La Principessa della Giungla Lineare

vai alla scheda completa de La Principessa della Giungla Lineare Una delusione: questo è il semplice giudizio sulla novella in questione. Come era ricco di idee, immagini, spunti interessanti il volume precedente Un Anno nella Citta Lineare, così questo seguito si appiattisce su una trama pseudo avventurosa ravvivata soltanto dalle avventure amorose ed erotiche della protagonista (con tanto di particolari anatomici di amanti casuali di vario genere). Nessuno dei quesiti lasciati aperti nel volume precedente viene affrontato, anzi se ne aggiungono altri. La protagonista infatti è una giovane studentessa di quella che noi chiameremmo antropologia che, grazie alla relazione con un influente e famoso professore che ricorda Indiana Jones, si ritrova a far parte di una spedizione esplorativa nella jungla che ha invaso alcuni blocchi della Città. L'autore glissa sull'origine di tale jungla così come sulla natura delle misteriose, per non dire assurde, creature che la abitano e degli ancora più inverosimili riti e tradizioni che sembrano circondare la Principessa del luogo... Riassumendo, una trama sconclusionata, personaggi stereotipati o senza senso e la quasi totale assenza di nuove idee interessanti (l'unica forse la natura rivoluzionaria che in questo mondo ha l'idea di cadavere) non possono che portare ad un giudizio negativo sull'opera che tanto faceva ben sperare visto il precedente episodio. vai alla scheda completa de La Principessa della Giungla Lineare

domenica 22 luglio 2012

LE GRANDI STORIE DELLA FANTASCIENZA 16

Scheda completa Le Grandi Storie della Fantascienza 16 Raccolta dei migliori racconti del 1954. Spicca tra tutti L'Esame di Richard Matheson. Racconti Presenti: L'ESAME di Richard Matheson ANACHRON di Damon Knight NERO CHARLIE di Gordon R. Dickson GIU' FRA GLI ESTINTI di Philip Klass PADIGLIONE DI CACCIA di Randall Garrett IL DEDALO DI LYSENKO di Donald A. Wollheim FERVIDAMENTE FAHRENHEIT di Alfred Bester EQUAZIONI FREDDE di Tom Godwin LETTERE DA LAURA di Mildred Clingerman IL TRASFORMATORE di Chad Oliver I MUSICI DI BABILONIA di Edgar Pangborn LA FINE DELL'ESTATE di Algis Budrys LA COSA-PADRE di Philip K. Dick IN PROFONDITA' di Arthur C. Clarke BALAAM di Anthony Boucher L'UOMO FRANTUMATO di Horace L. Gold LA RISPOSTA di Fredric Brown

lunedì 9 luglio 2012

MAESTRO DEL PASSATO di Lafferty

vai alla scheda completa del Maestro del Passato di Lafferty XXVI secolo: Astrobia è l'unico pianeta extrasolare colonizzato dall'uomo, con l'intento di dare vita ad una vera utopia; lì è emigrata la parte migliore della società terrestre. Decenni dopo la situazione sembra però essere degenerata: una fetta sempre più consistente della popolazione abbandona le città dorate di Astrobia, dove può avere tutto quello che desidera, per vivere in immense baraccopoli, dove la miseria e la violenza sono all'ordine del giorno, respirando i miasmi venefici di miniere, fabbriche, laboratori di aspetto infernale e lottando ogni giorno per la sopravvivenza. Per tentare di capire le ragioni di questo paradosso i potenti di Astrobia riportano in vita Tommaso Moro, che sarà presentato al popolo come il Maestro del Passato. Moro si ritroverà in questa realtà paradossale dove si annidano misteriose entità oscure e nemiche, che non sono nient'altro che la riproposizione fantascientifica del Grande Avversario, del male che mira ad annullare la vita dell'uomo e l'universo stesso. Il romanzo è una lettura contorta, quasi onirica. Per lunghi tratti dell'opera, la trama si perde in una successione di immagini e scene metaforiche apparentemente senza nessun legame tra loro, alimentando il rischio di un abbandono precoce della lettura. Nuovi personaggi, di natura spesso misteriosa, entrano in scena senza soluzione di continuità, e le loro azioni sembrano seguire tutto tranne che un qualsiasi disegno razionale. Soltanto verso la fine dell'opera inizia a intravedersi una sorta di tessuto connettivo che spiega parzialmente sia la situazione di Astrobia che quanto accaduto fino a quel momento, ma è una costruzione comunque soprattutto simbolica, dove i dettagli sono sfumati, volutamente lasciati ambigui, se non di natura paradossale. Con un evidente parallelo con il mondo attuale, la decadenza di Astrobia è collegata alla morte della fede. Gli abitanti di Astrobia non hanno più nulla in cui credere, nessun obiettivo nella vita; per questo abbandonano le loro città dorate per dei tuguri infernali dove possono tornare a lottare, tornare a vivere veramente. Il romanzo fornisce un punto di vista sicuramente particolare all'interno della produzione fantascientifica che però non basta, a mio parere, a migliorare il giudizio sull'opera.

lunedì 2 luglio 2012

VERSO LE STELLE

vai alla scheda completa di Verso le Stelle Il romanzo è il seguito di Dula di Marte, del quale riprende personaggi ed eventi a distanza di alcuni anni. Gli eventi del prequel vengono rapidamente riassunti nelle pagine iniziali ma è comunque consigliata vivamente la lettura completa dell'episodio. Carmen Dula, la "ragazza marziana", si è sposata con l'amato pilota Paul; i due hanno concepito due figli che cresceranno però al di fuori dell'utero materno e poi nella comunità marziana. L'umanità ha imparato a utilizzare la misteriosa fonte d'energia degli Altri, i potenti e misteriosi alieni che da millenni osservavano l'evoluzione dell'uomo, senza capirne però il funzionamento. Grazie ad essa si sta allestendo una flotta di difesa per il pianeta e si è organizzato il viaggio più importante della storia dell'umanità: la missione verso Wolf 25, il pianeta degli Altri. A bordo, ovviamente, ci saranno Carmen e Paul, ma non solo: altri cinque esseri umani e due marziani, i robot biologici creati dagli Altri allo scopo di catturare informazioni sulla Terra. A differenza di Dula di Marte, la narrazione avviene dal punto di vista di più personaggi differenti e spesso il lettore ha bisogno di qualche momento per orientarsi e identificare correttamente la voce narrante del capitolo. Vengono mantenuti l'impostazione leggera, il linguaggio semplice, diretto e informale. La prima parte del romanzo è focalizzata sul viaggio verso Wolf 25 e sulla vita dell'equipaggio a bordo, con un'attenzione particolare, che sfocia in un morboso voyeurismo, alle dinamiche relazionali e a rapporti amorosi con triangoli annessi e connessi... L'opera assume sicuramente maggiore interesse e consistenza dopo l'avvenuto contatto, seppur parziale, con gli Altri. Il velo di mistero sugli alieni cala solo in parte: vengono forniti alcuni particolari della loro storia ma soprattutto emerge il ritratto inquietante di una specie che sembra crogiolarsi in un delirio di onnipotenza, giocando e manipolando le altre civiltà, umanità inclusa... Il giudizio positivo che avevamo dato di Dula di Marte si ripete solo parzialmente per questo seguito; lo stile mantiene la stessa scorrevolezza e la stessa ironia ma la trama presenta lacune, infarcita di troppe banalità soprattutto nella prima parte del romanzo, e mostra accenni di stanchezza nonostante l'introduzione di nuovi personaggi. In conclusione, una discreta lettura che consigliamo davvero soltanto a chi abbia già letto Dula di Marte.

mercoledì 27 giugno 2012

INCONTRO CON RAMA di Clarke

vai alla scheda completa di Incontro con Rama XXII secolo: l'umanità si è sparsa nell'intero sistema solare, colonizzando la Luna, Marte, Mercurio, alcuni asteroidi e alcune lune di Giove e Saturno. La Terra costituisce finalmente un'unica entità politica e i Pianeti Uniti sono la nuova versione dell'Onu... La Guardia Spaziale è il complesso sistema di rilevamento costruito per scovare prima possibile asteroidi potenzialmente pericolosi dopo che un disastroso impatto ha devastato la Pianura Padana nel secolo precedente. Nel 2130 viene avvistato un nuovo asteroide dalla grandezza inusitata che, ad un'analisi più approfondita, si rivela essere in realtà un oggetto artificiale al quale viene attribuito il nome di Rama, dalla mitologia induista. C'è poco tempo per studiare il primo oggetto alieno con cui l'umanità viene a contatto e l'unica astronave in grado di raggiungere tempestivamente Rama è la Endeavour. Il romanzo narra l'esplorazione di Rama, che si rivela essere un mondo artificiale in miniatura, da parte dell'equipaggio dell'Endeavour. L'autore descrive, con maniacale attenzione ai dettagli e assoluto rigore scientifico, il microcosmo di Rama e tutte le scoperte che gli umani a bordo riescono a svelare. Il ritmo narrativo è piuttosto lento, a tratti quasi didascalico nella volontà documentarista dello scritto. La trama soffre quindi di alcune pause seppur senza mai cadere, però, nella ripetitività o nella banalità: l'autore da questo punto di vista è abile nel mantenere intatto il senso dell'avventura, della scoperta, della pura ricerca scientifica di chi si avventura per la prima volta in un mondo alieno. Per contro, i personaggi sono praticamente svuotati di emozioni o sentimenti; appaiono quasi esclusivamente interessati al compimento della missione, senza alcuna nota di personalità propria. Soltanto al capitano dell'Endeavour viene concessa qualche pausa, giusto il tempo per poter scrivere a casa (anzi alle due case visto che è bigamo, cosa perfettamente legale in questo futuro immaginario). Lo stile narrativo riflette quest'impostazione con un linguaggio lucido, preciso, scientifico, talvolta sfociando in una sorta di asetticità d'espressione, sensazione rafforzata dal costante utilizzo del narratore onnisciente in terza persona. L'opera segna un ritorno all'originale tuffo nella scoperta, nell'indagine scientifica che ha dato la vita all'intero genere fantascientifico ed è per questo motivo una lettura consigliata a tutti, in particolare a gli appassionati di Fantascienza Hard nel senso più genuino del termine.

domenica 17 giugno 2012

GRAFFITI NELLA BIBLIOTECA DI BABELE

Traduzione dell'antologia The Year's Best SF n.16 con i migliori racconti del 2010. Nessun capolavoro, ma ricordiamo in particolare Petopia di Benjamin Crowell, La Casa di un Uomo è il suo Castello di Michael Swanwick e Il Ragazzo di Jackie di Steven Popkes. vai alla scheda completa di Graffiti nella Biblioteca di Babele

lunedì 14 maggio 2012

LE CITTA' NELLE NUVOLE di Landis

vai alla scheda completa di Le città nelle Nuvole Il romanzo breve è ambientato in un futuro imprecisato, due forse tre secoli davanti a noi, in cui il Sistema Solare è in stato di colonizzazione avanzata. L'esplorazione spaziale si era rivelata troppo costosa però per i governi e l'iniziativa fu quindi lascia nelle mani dei privati. Gruppi religiosi perseguitati, dissidenti, ribelli, piccoli dittatori cercarono la fuga nello spazio, indebitandosi con quel piccolo gruppo di corporazioni, potentati industriali che finirono per ereditare sostanzialmente quasi tutto il Sistema Solare. I protagonisti sono Leah Hamawaka, un'esperta di ecologia marziana, e il suo assistente David Tinkerman, che è anche follemente innamorato di lei. Leah viene invitata su Venere dal Satrapo e Sultano delle Nuvole di Venere, l'ultimo erede del grande Impero industriale Nordwald-Gruenbaum nelle cui mani sono la maggior parte delle città galleggianti che popolano l'atmosfera del pianeta. Arrivati su Venere, i due si ritroveranno immischiati in un complicato gioco di potere, all'interno di un contesto sociale particolare e bizzarro. L'opera è sicuramente ben scritta e contiene spunti interessanti (le teorie sulla colonizzazione del sistema solare, le città galleggianti, il sistema matrimoniale a treccia). L'intreccio è però piatto, senza emozioni, con un finale che rivela troppo frettolosamente la soluzione del mistero che fa da sfondo alla vicenda. Il giudizio quindi non può essere particolarmente positivo. vai alla scheda completa di Le città nelle Nuvole

lunedì 7 maggio 2012

LE GRANDI STORIE DELLA FANTASCIENZA 15

vai alla scheda completa di Le Grandi Storie della Fantascienza 15 Raccolta dei migliori racconti del 1953. Spicca tra tutti Quattro in uno di Damon Knight. Racconti Presenti: LA GRANDE VACANZA di Fritz Leiber CRUCIFIXUS ETIAM di Walter Miller Jr. QUATTRO IN UNO di Damon Knight DISCO DI SOLITUDINE di Theodore Sturgeon LA LIBERAZIONE DELLA TERRA di Philip Klass LOT di Ward Moore I NOVE MILIARDI DI NOMI DI DIO di Arthur C. Clarke CALORE di Robert Sheckley IMPOSTORE di Philip K. Dick UN MONDO DAVVERO PERDUTO di Theodore Sturgeon AFFARI: GIORNATA INFAME di Fritz Leiber TEMPO COMUNE di James Blish IL TEMPO E' TRADITORE di Alfred Bester IL MURO INTORNO AL MONDO di Theodore R. Cogswell UN GIUDICE MODELLO di Joseph Samachson GALLERIA DI SPECCHI di Fredric Brown UNA VITA SPLENDIDA di Jerome Bixby vai alla scheda completa

giovedì 26 aprile 2012

LE GRANDI STORIE DELLA FANTASCIENZA 14

Online le recensioni dei racconti di questa ottima antologia: Vai alla scheda completa di Le Grandi Storie della Fantascienza 14 IL PEDONE di Ray Bradbury LA LUNA E' VERDE di Fritz Leiber MEMORIA PERDUTA di Peter Phillips COSA HO FATTO? di Mark Clifton RAPIDA SCENDE LA SERA di Erik Frank Russell AFFARI, COME AL SOLITO di Mack Reynolds UN RUMORE DI TUONO di Ray Bradbury LA SCELTA DI HOBSON di Alfred A. Bester LA CASA DI IERI di Fritz Leiber EFFETTO VALANGA di Katherine MacLean RITARDO NEL TRANSITO di F. L. Wallace GIOCO PER BIONDE di John D. MacDonald L'ALTARE A MEZZANOTTE di C. M. Kornbluth COMMAND PERFORMANCE di Walter Miller Jr. LA VIA MARZIANA di Isaac Asimov L'UOMO INCASTRATO di Robert Sheckley COM'E' LA' FUORI? di Edmond Hamilton SALPA! SALPA! di Philip J. Farmer IL COSTO DELLA VITA di Robert Sheckley

martedì 17 aprile 2012

JOHN CARTER

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Il romanzo è uno dei precursori di quel genere fantascientifico d'avventura noto col nome di planetary romance. Il protagonista, John Carter, è un reduce di guerra della Virginia che, inseguito da un gruppo indiani e in pericolo di vita, si ritrova, in maniera misteriosa e improvvisa, teletrasportato sul pianeta Marte. Il pianeta rosso è un mondo in declino, popolato da una grande varietà di specie indigene, alcune praticamente uguali all'uomo, altre con tratti umanoidi. In comune sembrano possedere soltanto l'amore per la guerra, il combattimento e la crudeltà verso i nemici e, in certi casi, anche verso i propri simili.
John Carter è il classico eroe senza macchia e senza paura. Uomo cortese e dal cuore gentile ma al tempo stesso grande combattente, le cui doti sono moltiplicate dalla gravità marziana che, essendo inferiore a quella terrestre, ne fa un guerriero invincibile per tutti gli indigeni. Nonostante possa ambire al potere e riesca conquistare titoli e onori in abbondanza, John Carter dedica ogni sforzo alla salvezza della sua amata: una principessa marziana di cui il protagonista si innamora a prima vista e con cui, inevitabilmente, convoglia a felici nozze.
Anni dopo, però, di nuovo in pericolo di morte per un guasto ai misteriosi macchinari che mantengono in vita l'atmosfera di Marte, John Carter si ritroverà trasportato sulla Terra. Nuovamente sul pianeta natale, scriverà il diario che costituisce la quasi totalità della presente opera.
Il romanzo è quindi narrato in prima persona dal protagonista, che ci trascina nelle sue avventure e che descrive, con tutti i suoi (ovvero dell'autore) pregiudizi, le usanze di tutti i popoli marziani, presentati spesso come dei selvaggi e paragonati agli Indiani d'America. L'opera non è certo originale ma l'autore ha il grosso merito di non tentare di camuffarla, di darle alcun tono o velleità fuori dalla sua portata. Il romanzo nasce come un racconto d'avventura e tale impostazione viene costantemente assecondata; uno stile semplice, diretto ma efficace, un ritmo veloce, contrassegnato dal rapido susseguirsi di duelli, inseguimenti, scontri a fuoco, fughe, una trama lineare ed immediata catturano il lettore senza mai annoiarlo. In conclusione, una buona lettura di svago, ideale per distrarre la mente senza troppo impegno.

lunedì 9 aprile 2012

EFFETTO VALANGA

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L'opera è un divertente romanzo di fantascienza socio-economica in cui l'autore ritrae ironicamente i perversi meccanismi del sistema capitalistico e consumistico senza risparmiare neanche i dirimpettai d'oltre cortina.
Tutto inizia dal mancato acquisto di un frigorifero da parte di Marvin Sellers, un modesto muratore dell'Arizona; questo evento, apparentemente senza significato, si ripercuote per tutta la filiera commerciale/produttiva del paese trascinando gli interi Stati Uniti in una nuova gigantesca depressione.
Dopo diverse idee fallimentari, verrà infine trovata la soluzione per risollevare l'economia nazionale... una soluzione che sembra predire in anticipo di quarant'anni gli eventi attuali, ennesima dimostrazione della potenza del genere fantascientifico. Parallela è l'arguta critica del sistema consumista con cui vengono inconsciamente imposte a milioni di persone mode e desideri.
Oltre cortina il problema è invece diverso, l'economia sembra andare a gonfie vele ma rimangono alcune sacche di inefficienza che il leader maximo di turno del Blocco Sovietico vuole eliminare... rovinandosi così con le proprie stesse mani.
Una lettura apparentemente leggera ma che in realtà fornisce diversi spunti di riflessione, condita dal magistrale humor di Reynolds. Le vicende progrediscono con una carrellata di situazioni comiche o paradossali e personaggi grotteschi o bizzarri, dai tratti appositamente esagerati. Senza nessuna pretesa di realismo, l'autore mette volutamente in risalto gli aspetti più illogici, innaturali della realtà che lo circonda che la routine quotidiana mette in secondo piano, offuscati dalla contingenza. Romanzo quindi decisamente consigliato; un intreccio un po' più elaborato gli avrebbe forse permesso di essere annoverato tra i grandi classici del genere.

domenica 1 aprile 2012

PARADOSSO COSMICO

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XXII secolo: la Terra è ancora sull'orlo di una guerra nucleare dalle conseguenze potenzialmente catastrofiche, i duellanti sono sempre loro, Ovest contro Est, ora America Imperiale e Federazione Orientale. Gli Stati Uniti sono sotto la dittatura del tirannico Cancelliere Haze-Gaunt; la scienza ha fatto grandi progressi in avanti ma, allo stesso tempo, è tornata la schiavitù. Gli uomini liberi vivono in superficie mentre gli schiavi popolano livelli sottoterra, più lontani dal livello del suolo all'aggravarsi della loro condizione sociale.
A combattere questo stato di cose v'è solo la Società dei Ladri, una misteriosa organizzazione fondata dal grande scienziato Muir. Organizzata come una società segreta, i suoi appartenenti sono vincolati da un preciso giuramento, i loro proventi vengono spesi nella liberazione di persone ridotte in schiavitù. I ladri, inoltre, indossano uno speciale schermo, creato dallo stesso Muir, capace di frenare proiettili e ogni altro tipo di oggetto ad alta velocità; per questo sono tornate in auge armi da taglio come spade e sciabole e duelli all'ultimo sangue.
Il protagonista principale del romanzo è un ladro di nome Alar, dalle origini misteriose. Dotato di misteriosi poteri, sarà lui la molla che innescherà cambiamenti radicali nell'intera storia della razza umana.
L'ambientazione del romanzo è, almeno in parte, interessante: uno scenario distopico che ritrae il ritorno di una società schiavista. Colpisce in particolare, seppur solo accennata, l'inquietante visione infernale di livelli abitativi sempre più distanti dal suolo mano a mano che la condizione sociale degli abitanti peggiora. Tale descrizione non è però minimamente approfondita a scapito di una inverosimile riproposizione di una contrapposizione bipolare tra blocchi, col consueto timore di una guerra nucleare globale.
L'intreccio è invece deludente e banale, un susseguirsi di inseguimenti e dialoghi inverosimili (che l'autore usa spesso in maniera eccessivamente didascalica allo scopo di chiarire al lettore lati dell'ambientazione del romanzo). Alcuni personaggi risultano grotteschi nelle loro fissazioni, come il sadico torturatore psicologo Shey o il cancelliere Haze-Gaunt ossessionato dalla rivalità con Muir. Totalmente fuori luogo, senza nessuna spiegazione logica di fondo o utilità ai fini dello sviluppo dell'intreccio, appare, inoltre, il legame che l'autore ha voluto creare tra gli eventi narrati e l'incontro tra un gruppo di neanderthaliani e una famiglia di eoantropi, avi ancora più antichi dell'uomo... Possiamo, in conclusione, definire l'opera una occasione sciupata.

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domenica 25 marzo 2012

LA PORTA SULL'ESTATE

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Il romanzo è ambientato negli Stati Uniti degli anni '70, sopravvissuti ad una terza guerra mondiale cui si fa qualche accenno nel corso dell'opera. I dettagli non sono chiariti ma si viene a sapere, per esempio, che Washington è stata distrutta e la nuova capitale è Denver; quello che è certo è che ad ogni modo gli Stati Uniti sono usciti vincitori dal conflitto.
Il protagonista del libro, Daniel Boone Davis, è un personaggio tipico di Heinlein, un inventore, fiero individualista, che dedica la propria vita alla creazione di congegni, in particolare automi. Fonda con un socio un'azienda ma viene truffato da questi e dalla sua promessa sposa, interessata in realtà soltanto alla società. Per cancellare l'accaduto e ripartire da capo Davis sceglie il Lungo Sonno, una tecnologia che tramite l'animazione sospesa permette di risvegliarsi in un determinato momento del futuro.
Si ritrova così nell'anno 2000, ma una serie di eventi inspiegabili lo disturba. Tutto ritorna ad avere una spiegazione dopo che Davis riesce a viaggiare indietro nel tempo, tornando a trent'anni prima, grazie agli esperimenti condotti da un bizzarro professore...
L'opera è un simpatico romanzo, senza particolari pretese a livello di contenuti. L'intreccio è basato sui consueti paradossi temporali generati dal viaggio nel tempo ma le pagine migliori, e più divertenti, sono sicuramente quelle in cui viene ritratto lo speciale legame empatico tra Davis e il suo affezionato gatto Pete. In conclusione, una lettura agevole e rilassante, dove gli eventi si succedono uno dopo l'altro a gran ritmo nella miglior tradizione della fantascienza "vecchia maniera".

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domenica 18 marzo 2012

INFOGUERRA di Doctorow

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Il romanzo breve è ambientato in una misteriosa e anonima città che, per diverse indizi o suggestioni (l’utilizzo del termine “Compagno” tra gli abitanti, i nomi…), ricorda l’Est Europa. Alcuni anni fa la città è stata teatro di una rivoluzione, anche se non vengono mai chiarite del tutto le ragioni del conflitto, i cui eroi vengono ancora osannati e che ha portato ricchezza e felicità, grazie alle stampanti. Le stampanti sono apparecchiature misteriose quanto miracolose in grado di generare dal nulla cibo, vestiti o, addirittura, cinema, case, ospedali.
La felicità però è di poca durata, i vecchi nemici, gli occidentali, coloro che detengono le royalties su tutto ciò che le stampanti replicano in serie, non si sono rassegnati e sono decisi a far pagare a caro prezzo alla Città la sua estemporanea età dell’oro. Sarà guerra, una guerra feroce come quelle passate ma in cui sarò la tecnologia a farla ancora più da padrone: una Infoguerra.
Le vicende sono narrate dall’occhio di Valentine, una ragazzina che, all’inizio dei combattimenti, ha solo tredici anni. Valentine si troverà catapultata da una vita da favola, di foreste di dolci e cioccolatini, alla cruda realtà della guerra, il cui sviluppo è parallelo alla maturazione della protagonista. In una città distrutta dal conflitto, Valentine ritrova sprazzi della gioia passata negli incontri col Mago, un misterioso uomo ben nutrito e dalla casa confortevole perché ancora in possesso delle miracolose stampanti. Dietro le apparenze gentili, il Mago nasconde tetre motivazioni ma, grazie all’intuito di Valentine, sarà proprio grazie a lui che la Città, grazie alla logica rinforzata, può sconfiggere il nemico e tornare a vivere.
La cornice, ambientazione e idee, è sicuramente fantascientifica ma la sostanza del romanzo, quello che resta impresso nel lettore, ha poco a che fare forse col genere. Si tratta, alla fine, di un ritratto crudo e macabro delle bruttezze della guerra, i cui toni sono addirittura resi più cupi dalle innovazioni tecnologiche che vi compaiono (i virus dello zombismo, gli spaccatrincee…). Un’infanzia negata dagli orrori della guerra e un personaggio sinistro, meschino come il Mago contribuiscono all’atmosfera triste di cui tutta l’opera è impermeata… il lieto fine, pure un po’ sdolcinato, sembra fuori luogo. In conclusione, una bella novella, con un'ambientazione interessante; un intreccio non molto convincente ma opera sicuramente valida dal punto di vista stilistico.

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domenica 11 marzo 2012

GLI AMARANTO di Jack Vance

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In un futuro imprecisato, dopo un lungo periodo di guerre e carestie dovute alla sovrappopolazione, gran parte della Terra è precipitata nuovamente nelle barbarie. Un'oasi di civiltà è rappresentata dalla Regione di Clarges. Qui, la civiltà umana come la conosciamo è sopravvissuta; anzi ulteriori scoperte hanno donato all'uomo la possibilità della vita eterna. Onde evitare di ripetere gli stessi errori, i fondatori della città hanno però stabilito un meccanismo preciso che consente solo a pochi di poter usufuire della scoperta. Soltanto i più meritevoli possono ottenere, tramite un meccanismo di scalata sociale chiamato ascesa, l'immortalità.
L'intera popolazione è divisa in cinque gruppi: Famiglia, Cuneo, Terzo, Orlo e Amaranto; passando, ottenuto il punteggio professionale necessario, al gruppo successivo si acquisiscono ulteriori anni di vita fino ad entrare nella Società Amaranto che garantisce non solo la vita eterna ma anche la possibilità di avere una serie di cloni, mantenuti in contatto empatico con l'originale, pronti a sostituire l'originale in caso di morte violenta o accidentale. L'Attuario è l'ufficio col delicato compito di stabilire le proporzioni tra le varie classi necessarie per mantenere la produzione agricola sufficiente a soddisfare il bisogno interno mentre i Sicari di Stato adempiono al dovere di uccidere chiunque arrivi al limite di età stabilito per il proprio ceto sociale di appartenenza.
Il delicato equilibrio così costruito è destinato però a crollare come un castello di carta sotto i colpi del protagonista, Grayven Warlock, un Amaranto costretto a lottare, senza alcuno scrupolo, per riconquistare la propria posizione sociale, persa in seguito a quella che ritiene essere una grave ingiustizia.
Vance conferma la sua abilità nel creare e modellare microcosmi sociali alternativi e innovativi. Pagina dopo pagina il lettore è introdotto nel mondo di Clarges, nella mentalità dei suoi abitanti, nelle piccole ma importanti sfumature che ne caratterizzano la vita. La trama, al contrario, non regala grossi spunti innovativi; diversi avvenimenti sembrano accadere per puro caso mentre talune situazioni non sembrano sorrette da alcuna motivazione logica sottostante. Ciò detto, il romanzo è comunque una buona lettura, anche e soprattutto per lo stile di narrazione fluido, semplice, mai pesante e un intreccio che, nonostante forse una certa banalità di fondo, alla fine risulta abbastanza avvincente.

sabato 3 marzo 2012

E JONES CREO' IL MONDO

L'opera è ambientata sulla Terra dell'anno 2002. Dopo una guerra nucleare globale, il pianeta è unificato sotto il Governo Federale (Govfed) la cui autorità si regge sulla teoria del relativismo di Hoff. Allo scopo di evitare ogni altro conflitto, vige un clima di tolleranza assoluta: ogni pensiero, ogni dottrina vengono accettate ma è vietata ogni forma di proselitismo. Ogni integralismo, ogni discriminazione è bandita... ma, ironicamente, chiunque rigetti il Govfed e il relativismo viene deportato in campi di lavoro forzati.
Lo status quo viene infranto da due eventi quasi simultanei: l'entrata in scena di Jones, un uomo apparentemente insignificante ma in grado di prevedere ogni evento con un anno di anticipo e l'arrivo degli Erranti, misteriosi esseri alieni in apparenza inoffensivi, simili ad enormi protozoi interstellari.
Il protagonista principale del romanzo è Doug Cussick, un agente della Sicurezza del Govfed, scopritore di Jones e la cui vita risulterà per sempre cambiata da questo incontro. Un filone secondario vede invece come protagonisti alcuni mutanti creati in laboratorio con le caratteristiche fisiche adatte a poter abitare liberamente e colonizzare il pianeta Venere.
Il romanzo contiene diverse spunti interessanti: lo scontro tra il binomio libero arbitrio / tolleranza assoluta sostenuta da Hoff e il carattere monolitico, assolutistico del futuro contenuto nelle visioni di Jones, la xenofobia, la propaganda di massa, la natura e l'imperscrutabilità degli alieni, il viaggio spaziale, il rapporto tra "normali" e mutanti. Questa ricchezza di contenuti non trova però adeguato corrispettivo nell'impianto narrativo, l'intreccio sembra infatti procedere a tentoni trovando solo nel finale un raccordo, che peraltro risulta un po' forzato, tra i due filoni principali dell'opera. Diversamente da lavori successivi del medesimo autore, lo stile è lineare, quasi "classico", e riflette l'adesione di Dick alla letteratura mainstream che durerà ancora per poco tempo dopo la scrittura di questo libro.

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lunedì 27 febbraio 2012

IL GREGGE ALZA LA TESTA

Dopo aver tratteggiato in Tutti a Zanzibar un pianeta sconvolto dall’esplosione demografica, in quest’opera Brunner si concentra sul degrado ambientale. Il romanzo è ambientato in massima parte negli Stati Uniti di un futuro (ormai passato) 1983.
Lo scenario ritratto è terrificante. L’inquinamento atmosferico ha raggiunto livello tali che, nelle grandi città, è indispensabile usare maschere munite di particolari filtri per respirare mentre pericolose piogge acide sono in grado di rovinare abiti e tessuti organici. Strati di plastica, carta e altra immondizia coprono i mari da cui si leva un fetore insopportabile (il Mediterraneo è ormai morto, decine di migliaia di abitati dell’Italia del sud che vivevano di pesca provano ad emigrare); gli Americani sono costretti ad andare in vacanza sui monti del Colorado dove ancora si può respirare liberamente. Anni di uso indiscriminato di pesticidi e agenti chimici hanno reso batteri e insetti sempre più resistenti, ampie fasce di popolazione si ritrovano condannate a convivere con topi, pulci, pidocchi refrattari ad ogni trattamento mentre epidemie di vecchie e nuove malattie colpiscono centinaia di migliaia di persone.
Mentre la maggioranza della popolazione rimane passiva e accetta supinamente il degrado dell’ambiente e della propria vita, un gruppo di estremisti, che ricordano un po' gli hippie, tentano di vivere in comuni autosufficienti. Prendono il nome di “Trainiti” da Austin Train, uno studioso tra i primi a denunciare con forza i problemi ecologici e sociali. Gruppetti più violenti si macchiano anche di atti di forte protesta e vandalismo, disegnando dappertutto il logo del teschio con l'ossa in croce e il motto “Ferma, mi uccidi”.
Per la prima volta dall’industrializzazione, la speranza di vita della popolazione americana è in netta decrescita così come, alcuni studi lo dimostrano, il suo quoziente intellettivo medio, plausibilmente il tutto dovuto al degrado delle condizioni di vita e dell’alimentazione. Simbolo di questa parabola discendente è il Presidente che compare nel romanzo con periodici ed esilaranti (sicuramente tra le migliori trovate dell’intera opera) virgolettati di puro populismo da bar, di patriottismo spicciolo e ottuso. Secondo Train, inconsciamente gli Americani, con lo stesso istinto di una popolazione animale che si ritrova in un ambiente degradato e privato delle necessarie risorse, sentono la necessità di limitarsi, contenersi. Da qui il calo delle nascite e allo stesso tempo una certa paura, avversione per l’intelligenza, quasi rappresentasse una minaccia.
In questo contesto da incubo visionario, la classica goccia che fa traboccare il vaso, innescando reazioni a catena dalla portata inimmaginabile, è l’avvelenamento di una falda acquifera che trascinerà nel caos l’intera nazione. Il romanzo si chiude con l’osservazione sarcastica di uno scienziato che, tramite avanzate simulazioni informatiche, ci informa come l’unico modo per salvare la Terra consista nell’eliminare i 200 milioni di individui più nocivi (chiara l’allusione alla popolazione americana!).
Come in Tutti a Zanzibar, le vicende vengono narrate dal punto di vista di numerosi protagonisti e la narrazione classica è inframmezzata da notizie frammentarie, annunci, discorsi, slogan, pubblicità, tutti elementi atti a fornire al lettore una rappresentazione complessiva del mondo immaginato dall'autore. L'assenza di un vero e proprio filone principale rende, soprattutto all'inizio, un po' difficile seguire e comprendere appieno la sequenza degli avvenimenti. Solo nel finale, e in maniera forse un po' troppo affrettata, vengono chiarite le cause e i legami degli eventi narrati. Ciò detto, l'opera costituisce una lettura assolutamente consigliata, destinata ad impressionare il lettore per la sequela di immagini forti, vivide, che danno vita ad una descrizione dura, cruda, sicuramente portata agli eccessi ma comunque tristemente verosimile dell'abbruttimento parallelo dell'uomo e del mondo.

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domenica 19 febbraio 2012

PERDIDO STREET STATION

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Questo romanzo può essere definito una "chimera del fantastico". Complessità e transizione sono le sue parole d'ordine. A partire da quella che è in fin dei conti la vera protagonista dell'opera, la città che fa da sfondo alla narrazione: New Cobruzon. Una metropoli di fine XIX secolo, un labirinto urbanistico, fatto di vicoli tortuosi, torri decadenti, fiumi inquinati, mercati, fabbriche, ghetti... popolata da una infinita varietà di forme di vita: umani, esseri insettoidi, anfibi, uomini-cactus, uomini-uccello, incubi volanti che si nutroni di sogni... A Perdido Station, la grottesca stazione ferroviaria, fulcro e nodo cruciale dell'intera città, si può trovare un'ambasciata di demoni infernali oppure un'inquietante intelligenza aracnoide che tesse la propria tela in dimensioni a noi sconosciute... Non mancano neanche macchine calcolatrici arrivate all'autocoscienza o strani esseri aventi la forma di una mano umanai, ma dotati di vita e intelligenza proprie che vivono come parassiti all'interno di normali, all'apparenza, uomini o animali...
Complessa è al tempo stesso la natura del romanzo. Ci sono echi di una classica fantascienza sociologica, di una tipica distopia, nel dipinto di una città dell'era industriale, dei suoi sobborghi sporchi, del proletariato informe, del potere avido e corrotto di politici senza scrupoli, di una polizia violenta e onnipresente, di vani tentativi di lotta e di ribellione, di sentimenti razzisti come di solidarietà di classe. Ma, al tempo stesso, le creature ritratte rimandano al " bestiario" fantasy più che all'immaginario alieno della fantascienza tradizionale. Esiste la magia, la taumaturgia, ma non è la collezione di formule arcane e inspiegabili, non è il dono innato di un eroe, bensì è una delle forze della natura, riconosciuta e come tale studiata dalla scienza ufficiale. Ingredienti di steampunk sono altresì ben riconoscibili nella tecnologia a vapore che nutre motori sotterranei come banali elettrodomestici.
Il protagonista del romanzo, Isaac dan Der Grimnebulin è un genio ribelle, isolato dal mondo accademico "ufficiale", le cui ricerche spaziano in tutti i campi del sapere... la sua figura ricorda un Leonardo da Vinci, un Cartesio, uno di quei pensatori poliedrici esistenti fino a due secoli fa. La sua amante, Lin, non è umana, bensì una khepri, esseri ibridi uomo-coleotteri. Entrambi ricevono quasi contemporaneamente due incarichi che li trascineranno in una sequenza imprevista di eventi. Isaac si immerge nell'apparentemente impossibile compito di trovare il modo di restituire ad un garuda, un uomo uccello le cui ali sono state recise per un incoffessabile crimine (alla fine in realtà un po' banale), la possibilità di volare. Nelle sue ricerche, Isaac perfeziona il sogno dell'intera sua vita, costruendo un motore di crisi, uno straordinario marchingegno basato su una teoria unificata delle forze fisiche. Lin invece riceve l'incarico di creare la statua di Motley, uno dei più grandi boss mafiosi locali, per usare termini a noi contemporanei, un essere di natura indefinita il cui corpo sembra essere composto da pezzi presi a caso da innumerevoli forme di vita. A unire questi due binari, apparentemente senza possibilità di incrocio, sarà una terribile minaccia che incombe sulla città...
Il romanzo è un puzzle di idee, di personaggi, di storie, di ritratti, di episodi. Si pensi ad esempio alle inquietanti figure dei rifatti, criminali condannati a subire interventi di biotaumaturgia che modificano in modo a volte grottesco, a volte veramente mostruoso, il loro corpo secondo una perversa logica del contrappasso. Ancora, la descrizione della società khepri, in cui le femmine, col corpo di donna e la testa di coleottero, si devono accoppiare con maschi ancora integralmente allo stadio insettoide. Non manca neanche l'umorismo, come non sorridere per esempio ricordando gli impacciati, stupidi, piccoli dragomini. L'autore, in questa grande allegoria, spazia tra temi diversissimi tra loro e di ampio respiro: politica, arte, scienza, religione, riprende l'idea stessa di singolarità tecnologica.
Questa incredibile varietà di tematiche costituisce al tempo stesso la forza e il difetto del romanzo. In certi momenti l'opera infatti soffre di una eccessiva prolissità, si ha l'impressione che l'autore avrebbe potuto tralasciare interi passaggi (ad esempio la digressione sulle maneggiatrici) e tale sensazione è ulteriormente rafforzata dallo stile descrittivo oltre misura, a volte ridondante in un eccesso di volontà documentarista, ai limiti del barocco. Anche il finale presenta qualche punto di debolezza: come anticipato, l'incoffessabile crimine del garuda che si rivolge a Isaac si rivela alla fine banale e, a mio parere, fuori dal personaggio; la fine di Lin lascia l'amaro in bocca e, in genere, si ha l'impressione che manchi qualcosa, una spiacevole sensazione di incompletezza.
Sottolineati questi difetti, consigliamo comunque, e caldamente, la lettura di quest'opera che rimarrà impressa a lungo nella mente del lettore per l'originalità dei temi trattati e soprattutto per la fusione di stili e idee appartenenti a generi narrativi apparentemente inconciliabili, che ha portato alla costruzione di un mondo davvero unico.

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mercoledì 25 gennaio 2012

I SIMULACRI di Vinge

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Il romanzo breve è incentrato sui temi dell'intelligenza artificiale, dell'autocoscienza, dei dilemmi etici che queste tecnologie comportano. La protagonista principale e gli altri personaggi della vicenda non sono persone reali ma backup, copie, inserite in un ambiente simulato e la cui coscienza e memoria vengono resettate periodicamente. Non esplicitamente spiegato ma intuibile è il motivo: essi costuitiscono infatti la perfetta manodopera intellettuale a basso costo, in grado di fare nuove scoperte in tempi rapidissimi, auto-alimentando il perverso circuito (le scoperte fatte vengono impiegate per potenziare ulteriormente tale tecnologia). I protagonisti dell'opera costituiscono una nuova e terribile generazione di schiavi che non hanno nessun luogo dove scappare, il cui stesso mondo è nelle mani del loro padrone in grado, in qualunque momento, di cancellare ogni ricordo, ogni pensiero, ogni speranza.
La vicenda parte con le sembianze di un mistery, di un thriller con Dixie Mae, la protagonista, che pensa di vivere il primo giorno di lavoro presso un call-center, impegnata ad investigare su una misteriosa email speditale, contenente dettagli della sua infanzia che nessun altro può conoscere. Il ritmo narrativo è molto elevato, l'introduzione di nuovi personaggi e nuovi ambienti ricorda per certi versi lo sviluppo di un videogioco. La progressiva presa di coscienza da parte di Dixie e dei suoi compagni di avventura della vera natura del mondo e della propria esistenza è però totalmente irrealistica; la scoperta viene infatti assorbita in breve tempo, con leggerezza, quasi che essere davvero "vivi" o meno sia, in fondo, una questione non così importante. Anche il finale, purtroppo, non è dei migliori: il lettore viene lasciato con l'acquolina in bocca, dando all'opera un'idea di incompiutezza.
Nel complesso il romanzo costituisce comunque una lettura sicuramente interessante, che affronta i temi trattati da un'angolatura originale e inquietante, mettendo in luce i potenziali abusi e problemi etici insiti in scoperte tecnologiche della portata di quelle trattate nell'opera.

sabato 7 gennaio 2012

MENDICANTI IN SPAGNA

Il romanzo breve è ambientato negli Stati Uniti di un futuro prossimo in cui i progressi nel campo dell'ingegneria genetica permettono di manipolare embrioni per donare particolari caratteristiche o predisposizioni ai propri figli. La protagonista, Leisha Camden, è una insonne, le è stata data, cioè, la capacità di vivere senza la necessità di dormire.
Appare chiaro in poco tempo che gli insonni godono di un netto vantaggio evolutivo nei confronti dei "normali" sia per il maggior tempo a disposizione, sottratto al sonno, sia per altri benefici, alcuni insospettati, della mutazione. Questo genera da un lato tensioni crescenti tra i due gruppi, con gli insonni che iniziano ad essere additati se non perseguitati, dall'altro un dibattito interno tra gli stessi mutanti sul comportamento da tenere nei confronti del resto della popolazione.
Secondo lo Yagaismo infatti, dottrina filosofica ispirata all'inventore della fusione fredda Kenzo Yagai e che fa da sfondo all'intera opera, la dignità di una persona deriva soltanto dal risultato creativo che ella ottiene con i propri sforzi: è il contratto, il libero scambio di idee, servizi e benefici a regolare l'intera società e i rapporti tra gli individui. Risulta dunque problematico il ruolo destinato a essere recitato dai "normali" che, come i Mendicanti in Spagna, non possono offrire alcunchè ma presentano soltanto bisogni agli occhi degli insonni.
L'opera non propone nessuna risposta definitiva alle questioni, la protagonista non risolve i propri dubbi allo stesso modo in cui le vicende narrate terminano in maniera brusca, senza un vero e proprio finale, lasciando campo aperto ad ulteriori sviluppi. Detto questo, la novella si legge tutta d'un fiato e si vieni catturati dal rapido svolgersi degli eventi parallelo alla crescita della protagonista, in cui, grazie all'ottimo stile narrativo, il lettore riesce facilmente a immedesimarsi. In conclusione, una lettura interessante che però risulta inadatta ad ambiente comunque limitato come quello del romanzo breve.

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domenica 1 gennaio 2012

PSYCHON E ALTRI SIMULACRI

Validissima Antologia di Galouye; tra le opere ivi contenute segnaliamo in particolare il romanzo breve Simulacron 3 e il racconto Il Tempio di Satana.

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