domenica 15 maggio 2011

Mattatoio n.5 di Vonnegut

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Romanzo di fantascienza ma non solo, anzi l’elemento fantastico recita un ruolo tutto sommato marginale. Il romanzo ritrae la vita del protagonista, Billy Pilgrim, un personaggio semiserio, simbolo dell’”americano medio”, la cui vita è segnata dalla Seconda Guerra Mondiale e in particolare dal bombardamento di Dresda di cui è testimone come prigioniero di guerra tedesco. Billy non segue un ritmo di vita normale; la sua coscienza viaggia casualmente da un punto all’altro della sua esistenza; allo stesso modo è strutturato il romanzo, composto da episodi diversi disposti secondo una sequenza senza, almeno apparentemente, un filo logico. L’intero romanzo ruota attorno a ciò che Billy sostiene di aver imparato dai Tralfamadoriani, alieni reali o forse nati dalla sua fantasia, che lo hanno rapito: l’assenza del libero arbitrio.
L’intero romanzo è pervaso dal senso di pessimismo che riflette la concezione fatalista Tralfamadoriana e dal ritratto della banalità della vita da americano della middle class di Billy, da cui, come dalla guerra, non sembra esserci scampo. Il ritmo dell’opera, un po’ lento, riflette l’impianto ideale del romanzo che è privo di qualsiasi pathos narrativo; i dialoghi sono caratterizzati da un umorismo, a volte anche macabro, e da un sarcasmo di fondo dovuto alla rassegnazione, allo sconforto di fronte alla natura umana.

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