domenica 7 agosto 2011

GLI UMANOIDI

Il romanzo è ambientato in un futuro imprecisato, circa mille anni dopo che dalla Terra sono partite le prime spedizioni di esplorazione spaziale. Innumerevoli pianeti nel frattempo sono stati colonizzati ma, persi i contratti con il pianeta madre e le altre colonie, ciascuna civiltà umana ha dovuto affrontare da sola i cicli della storia ripassando dalle barbarie ad una nuova era tecnologica.
Su un pianeta di nome Wing IV, Warren Mansfield, stanco delle guerre e dall'uso distorto della tecnologia, crea gli Umanoidi, androidi col compito di "Servire e obbedire e difendere l'uomo dal male". Le buone parole però vengono prese troppo alla lettera dai robot che, nel solco della più classica sindrome di Frankenstein, finiscono per vietare all'uomo, su ogni pianeta dove si stabiliscono, quasi ogni forma di attività, dato che quasi tutto può essere potenzialmente pericoloso...
Sarà uno scienziato di un lontano pianeta, Clay Forester, dalla vita tormentata e delusa, ad ergersi come ultima difesa dell'umanità nei confronti del giogo degli Umanoidi, sfruttando la scoperta di nuove forze della natura. Alla fine emergerà però una verità insospettabile...
Classico romanzo dell'Età dell'Oro della Fantascienza per temi, stile, narrazione, rimane una lettura interessante nonostante alcune lacune o ingenuità (il lontano pianeta del protagonista sembra la fotocopia della Terra, non si spiega come mai anni prima si sono persi i contatti tra le colonie etc...). Alcune pagine di spiegazioni scientifiche o pseudotali potevano essere tranquillamente evitate. Il finale, la cui interpretazione è tutt'altro che univoca, è al tempo stesso sorprendente, quasi spiazzante, e inquietante... Nel complesso una buona lettura, scorrevole e appassionante nonostante qualche pausa di troppo; valido anche il ritratto del protagonista, Clay Forester, descritto in maniera vivida grazie a diversi periodi di introspezione psicologica.

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