martedì 19 febbraio 2013

Mondo9 di Dario Tonani

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Mondo9 è un pianeta di grandi e feroci deserti assolati, la cui sabbia è veleno mortale, e oceani dove galleggiano cumuli di pericolosi rifiuti viventi. In un passato che l'autore accenna soltanto, mostruose navi sono state forgiate per solcare questi mari immensi di sabbia, titanici veicoli con enormi ruote in grado di adattarsi ad ogni ostacolo senza mai fermarsi perchè uno stop vorebbe dire la morte. Questi esseri di metallo non sono però semplici macchine. Sono organismi viventi, con tubi e olio per vene e sangue, dotati di una propria cieca volontà. Creati per combattere una guerra dalle ragioni ormai dimenticate, vagano famelici per i deserti di Mondo9 dove hanno stretto una strana alleanza con gli uccelli che popolano i cieli del pianeta, dando così vita a inquietanti e orrifiche chimere dalla doppia natura organica e meccanica. Sono universi in miniatura, veri e propri mondi infernali in cui un uomo può rimanere prigioniero per tutta una vita e forse anche di più... Il romanzo è costruito in realtà dalla fusione di quattro racconti indipendenti, intervallati da alcuni brevi "Interludi", che dovrebbero legare tra loro gli episodi e dare unità all'opera. Purtroppo la buona intenzione non trova piena realizzazione. L'opera soffre infatti per la sua frammentarietà che per lunghi tratti lascia il lettore abbandonato al corso degli eventi narrati senza un contesto, uno scenario solido cui agganciarli. Se molti autori esagerano nel descrivere maniacalmente storia e dettagli anche superflui dei mondi in cui ambientano le loro vicende, in Mondo9 il rischio è esattamente l'opposto: quello di ritrovarsi disorientati. Per queste ragioni l'intreccio risulta a tratti inevitabilmente confuso; soltanto nel finale il lettore è in grado di sciogliere i nodi, riaggianciare i tanti fili della narrazione e ricostruirne il tessuto. Potente è invece la carica originale e innovativa della creazione di Mondo9. La commistione tra organico e meccanico (che mi ha ricordato per certi versi Perdido Street Station di Mieville) sforna una sequela di immagini al limite del grottesco o dell'orrifico in possesso di una fortissima carica suggestiva e rimarrà sicuramente impresso nel lettore il terrorizzante pensiero di un inferno artificiale che imprigiona, utilizza e ricicla corpo e mente umani. In conclusione, Mondo9 è una lettura affascinante, con contenuti e toni fortemente innovativi anche per l'ampio e variegato universo della fantascienza, cui è abbinato uno stile variegato che ben si adatta alle differenti tipologie di personaggi e situazioni che si incontrano nel corso della narrazione. Manca però qualcosa, principalmente a livello di organizzazione interna e scorrevolezza, per fare dell'opera quel capolavoro che è in potenza.

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