lunedì 17 giugno 2013

LA CITTA' E LA CITTA' di China Mieville

Scheda completa del Romanzo La Città e la Città
Il romanzo è ambientato in epoca contemporanea in un luogo imprecisato dell'Europa dell'Est, nelle immaginarie città stato indipendenti di Beszel e Ul Qoma. La prima ha le tinte tipiche della grigia cittadina ex sovietica. La seconda, invece, abitata da musulmani ed ebrei, è sospesa tra l'eredità islamica e la modernità rappresentata dai grattacieli e dalle automobili di ultimo modello, figli del benessere frutto dell'espansione finanziaria degli ultimi anni. Ma la peculiarità di queste due città sta nel fatto che esse sorgono in gran parte sul medesimo territorio, sono intersezionate: soprattutto nelle zone centrali strade, case, costruzioni di Beszel e Ul Qoma si alternano tra loro. Gli abitanti sono tenuti fin da piccoli a disvedere, ovvero fingere di non vedere, persone e oggetti dell'altra città, persino se sono loro accanto, pena l'intervento di una misteriosa forza di polizia segreta, la Violazione, in possesso di un'autorità quasi assoluta allo scopo di mantenere intatto il tabù che permette alle due città di continuare a vivere distinte, separate tra loro. L'origine dell'incredibile situazione è persa nel tempo, all'epoca della cosiddetta Frattura, quando, a seconda delle differenti teorie, Beszel e Ul Qoma si sono separate a partire da una ipotetica città originaria oppure si sono fuse una nell'altra. Il protagonista principale del romanzo è l'ispettore della polizia di Beszel Tyador Borlù. Responsabile dell'indagine sull'uccisione di una studentessa di archeologia americana, Borlù si ritroverà invischiato in un mistero ben più grande nel quale entreranno in gioco Orciny, la leggendaria terza città che vivrebbe negli spazi nascosti tra Beszel e Ul Qoma, e le diverse fazioni politiche che albergano nelle due città-stato, i nazionalisti di ambo le parti e i loro antagonisti, gli Unif, che combattono, invece, per riunirle. L'opera si contraddistingue per l'ambientazione davvero creativa e originale, cosa ormai davvero rara. L'idea è sviluppata con un grande sforzo di coerenza; numerosi piccoli particolari e tasselli concorrono a rendere l'insieme indimenticabile per il lettore. Basti pensare alle comiche descrizioni del traffico in cui i guidatori di una città sono costretti a compiere strane e assurde traiettorie per disvedere le vetture dell'altra, o al "pedone di Schrodinger" che, come il più famoso felino, oscilla tra una città e l'altra senza assumere alcuna appartenenza definitiva, o ancora alla descrizione del passaggio di frontiera, l'unico posto in cui è concesso agli abitanti di vedere liberamente e la città straniera, dove decine e decine di persone passano ore in coda per poter accedere nell'altra nazione che è poi dall'altro lato della strada di provenienza... Purtroppo la trama non è proprio all'altezza dell'idea dell'opera. Il tono e il linguaggio poliziesco della vicenda risultano un po' forzati: il pathos, il ritmo narrativo elevato che deve cotraddistinguere quel genere di narrativa non si abbinano bene con le necessarie digressioni riguardo gli usi, i costumi, la topografia contorta delle due città gemelle, passaggi in cui l'autore, invece, eccelle. Il mistery poliziesco viene risolto in maniera un po' affrettata nelle fasi finali dell'opera, con passaggi non sempre del tutto motivati e razionali (Borlù sembra essere in possesso di un intuito sovrannaturale...). Detto questo, il romanzo merita sicuramente di essere letto: Beszel e Ul Qoma rimarranno per sempre scolpiti nell'immaginazione di ogni lettore.

Nessun commento:

Posta un commento