sabato 26 aprile 2014

IL CORRIDOIO NERO di Michael Moorcock

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Il romanzo è ambientato presumibilmente sul finire dello scorso secolo in uno scenario descritto con tratti tipici della distopia apocalittica. Gli abitanti dell'Inghilterra, ma più in generale il mondo intero, precipitano in una sorta di follia collettiva che sfocia nella xenofobia esasperata fino alla disgregazione stessa degli stati nazionali. Il contesto non è però descritto in maniera lineare bensì con toni visionari, al limite dell'assurdo, il cui emblema è il paradossale movimento politico inglese che incolpa di tutti i mali della società gli "extraterrestri" che si sarebbero infiltrati e camuffati come esseri umani.
Il protagonista del romanzo è Ryan, un energico imprenditore di successo, che, assieme ai suoi familiari, sembra essere uno dei pochi ad aver conservato il lume della ragione, circondato da folli. La pazzia in realtà entra anche nella sua casa: sua moglie è infatti perennemente sull'orlo del collasso e non riesce più a sopportare il contatto o anche solo la vista del prossimo, di chiunque non appartenga alla sua cerchia famigliare. Ryan e alcuni parenti e amici stretti si riuniscono periodicamente presso l'appartamento del protagonista, da dove spesso e volentieri assistono a scene di ordinaria follia verificarsi per strada.
Ryan e il suo gruppo alla fine optano per una drastica soluzione: abbondare il pianeta Terra, fuggendo a bordo di una astronave non più utilizzata verso un pianeta abitabile scoperto da poco. Ciò che accade in seguito a bordo dell'astronave è però destinato a rimanere un mistero anche per il lettore, alla cui interpretazione sono lasciati gli eventi narrati in un continuo oscillare tra realtà e incubo, fantasia e immaginazione.
La narrazione procede su un doppio binario alternando i paragrafi ambientati a bordo dell'astronave con flash back che ricostruiscono gli antefatti avvenuti sulla Terra e la storia di Ryan e della sua famiglia. Dal punto di vista stilistico l'opera è sicuramente molto valida, l'autore riesce ad adattare perfettamente tono e forma espressiva alla follia che impregna le pagine del romanzo. Dal punto di vista della trama però l'opera è deficitaria, lasciando il lettore brancolare nel buio per buona parte del romanzo, soprattutto nel finale mentre il retroterra storico che ha portato alla follia collettiva è in realtà privo di consistenza. Per questi motivi consigliamo la lettura di questo romanzo soltanto agli appassionati della fantascienza d'introspezione a tinte oniriche / orrifiche più che agli amanti del genere più "classico".

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