domenica 6 dicembre 2015

GLI ANTIMERCANTI DELLO SPAZIO di Frederik Pohl

vai alla scheda completa Il romanzo è il seguito del capolavoro I Mercanti dello Spazio. La Terra è ancora il regno delle agenzie pubblicitarie che detengono ogni potere reale mentre i politicanti sono solo marionette che le agenzie stesse costruiscono e pubblicizzano durante le campagne elettorali.
L'uomo medio della strada, il consumatore, è subissato continuamente da annunci pubblicitari di ogni tipo ed è tipicamente vittima di svariate dipendenze da prodotti alimentari, oggetti di collezionismo o merce di altro tipo. La sovrappopolazione costringe le persone a vivere in spazi ridottissimi, spesso utilizzando a turni, per esempio, il medesimo letto oppure ad utilizzare vere e proprie topaie situate a diversi piani sotto il livello del suolo. Ogni tipo di norma per la tutela dell'ambiente è stata da lungo tempo abolita, l'aria è quindi perennemente inquinata oltre ogni soglia immaginabile causando malattie e morti spesso precoci.
Una nuova e pericolissima forma di pubblicità è stata messa a punto tramite una tecnica nota con il nome di Campbelizzazione che prevede lo stimolo e la manipolazioni dei centri nervosi tramite fortissimi impulsi sensoriali in modo da rendere la vittima totalmente dipendente da un prodotto. Zone di messaggi pubblicitari campbelliani sono sparse nella città, individuati da cartelli scarsamente riconoscibili. Questa tecnica è usata inoltre nelle "guerre" tramite le quali il "progresso della civiltà consumatrice" viene portato alle zone "arretrate" del mondo.
Su Venere è sorto un avamposto umano che rifiuta la civiltà della pubblicità. I venusiani vivono però sotto la continua minaccia terrestre e delle loro spie, spesso uomini e donne che hanno provato ad abbandonare la Terra ma che non riescono a sopravvivere senza la moltitudine di prodotti che per anni hanno usato ed abusato e che quindi sono pronti a tradire quella che doveva essere la loro nuova patria.
Il progonista del romanzo, Tennison Tarb, è un convinto pubblicitario, di ritorno sulla Terra dopo diversi mesi di servizio su Venere in quella che possiamo definire l'ambasciata terrestre. Vittima di una delle zone a pubblicità campbelliana, Tarb sviluppa una dipendenza che lo trascinerà negli strati più bassi della società terrestre facendogli, almeno inconsciamente, aprire gli occhi sul mondo cui è sempre appartenuto.
Il romanzo mantiene il fascino e la ricchezza a livello di contenuti dell'episodio originale, con un forte messaggio di critica verso la società consumistica e mercificatrice che schiaccia e opprime l'individuo, cullato da una falsa idea di libertà e autonomia. L'intreccio si fa più interessante una volta che l'azione si sposta da Venere alla Terra, con una trama dal ritmo narrativo elevato e una sequela di scene tragi-comiche che illustrano le storture del consumismo. Non si raggiungono le vette dell'episodio originale, ma il romanzo merita comunque di essere annoverato tra le migliori opere di Fantascienza Sociologica ed è quindi assolutamente consigliato a tutti gli appassionati.

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