giovedì 20 luglio 2017

SPECIE IMMORTALE di Colin Wilson

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Il romanzo ha come protagonista Howard Lester, un ragazzo prodigio con interessi eclettici in molte materie. Sotto l'ala protettrice di un facoltoso mentore, Howard può dare libero esercizio alla sua fame di conoscenza e maturare in vasti campi del sapere. Dopo la morte di questo secondo padre, l'interesse di Howard si sposta verso tematiche riguardanti la coscienza umana, la longevità e l'espansione delle capacità mentali. Da quel momento, inizia il cuore del romanzo, che vede Howard penetrare poco a poco i segreti della mente e della storia umana fino a trovare incredibili verità. La narrazione avviene in forma di diario, redatto quindi in prima persona dal protagonista. Proprio per questo motivo, i dialoghi sono praticamente assenti e gran parte della narrazione contiene le riflessioni o l'esposizione delle scoperte di Howard, facendo si che al lettore sembri alla fine di leggere un saggio invece che un'opera di narrativa. Il cuore di questo romanzo-saggio si riallaccia al tema lovercraftiano degli Antichi, inquietanti e minacciose presenze aliene che incombono sulla terra e sull'uomo, collegandovi elementi di fantaarcheologia che sembrano tratti da un libro di Peter Kolosimo (ad esempio la storia di Mu, una sorta di Atlantide nell'Oceano Pacifico). Miti, tradizioni, speculazioni filosofiche sono collegati in maniera abile e intrigante dall'autore dando vita ad una storia alternativa del nostro pianeta sicuramente affascinante. La trama, se così vogliamo chiamarla, e' un supporto superficiale, davvero labile e secondario, che funge solo da scusa all'autore per incastellare le sue teorie. Dal punto di vista narrativo, tutto questo porta alla generazione di un'opera complessivamente pesante, dal ritmo narrativo molto lento, in grado di scoraggiare sicuramente molti lettori. Concludendo, consigliamo l'opera soltanto a chi apprezza Lovercraft oppure temi legati alla fantaarcheologia o a speculazioni sulla storia e i miti dell'umanità antica.

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