lunedì 19 ottobre 2020

L'UOMO CHE CADDE SULLA TERRA di Walter S. Tevis

vai alla scheda completa Il romanzo ha come protagonista un alieno, un umanoide proveniente da Anthea, un pianeta ai margini del Sistema Solare in posizione non ben precisata. Un indizio nell'opera lascia intuire che gli Antheani, forse in esplorazione sulla Terra, sono stati in contatto per breve tempo con gli umani quando questi erano agli albori della loro evoluzione. Quel che più conta è che Anthea, nonostante le avanzatissime conoscenze scientifiche raggiunte dai suoi abitanti, sta ora morendo; il pianeta è ormai prosciugato d'acqua, ha esaurito le risorse vitali e la popolazione conta ormai poche centinaia di individui. La missione di Thomas Jerome Newton, questo il nome che prende una volta arrivato sulla Terra, è quella di salvare il suo popolo, trovargli una nuova casa sulla Terra prima che l'umanità si autodistrugga, prima che la Terra sia condannata allo stesso triste destino di Anthea.
La realizzazione del piano di Newton passa attraverso la sua mimetizzazione tra gli umani. Il compito non è proibitivo. Gli Antheani sono fisicamente molto simili agli uomini, le differenze biologiche sono abbastanza marginali: gli alieni sono più esili, privi di unghie, con differenze a livello degli organi interni, non riscontrabili ad un esame superficiale. Più difficile è sopportare la gravità maggiore, la temperatura e la luminosità più elevate della Terra ma Newton è stato addestrato per anni e scelto proprio per la sua capacità di sopportazione del dolore e di adattamento.
Appare evidente fin da subito che i temi più propriamente fantascientifici sono assolutamente secondari rispetto al cuore della narrazione. Anthea non è che il triste futuro della Terra, Newton non è che un uomo, alieno nel senso più vero del termine, ovvero in esilio, diverso, isolato, ma che deve per forza entrare a far parte della società. Un uomo che troverà il suo unico rapporto di amicizia e di affetto lontano dal mondo dei grandi magnati o dei grandi scienziati con cui deve venire a contatto per realizzare il suo piano, bensì nella figura di una donna modesta, di una bellezza ormai spenta, che vive con i sussidi statali una vita banale scandita dai ritmi dell'alcolismo.
Coerentemente con le tematiche introspettive, il ritmo narrativo è piuttosto lento, cadenzato; l'autore riesce in pieno a immergere il lettore nella solitudine dalle tonalità sempre più cupe che Newton sperimenta, nel suo isolamento in un mondo a lui nemico, ostile, con cui il suo fragile corpo deve lottare costantemente. Il romanzo non è molto lungo; forse il finale poteva avere uno svolgimento un po' più articolato. Nel complesso una lettura molto valida, che consigliamo soprattutto a chi apprezza particolarmente l'aspetto stilistico della narrazione e i temi introspettivi; gli amanti della fantascienza più tradizionale o trame complesse, articolare, ricche di colpi di scena, potrebbero invece rimanerne delusi.

Nessun commento:

Posta un commento