domenica 11 marzo 2012

GLI AMARANTO di Jack Vance

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In un futuro imprecisato, dopo un lungo periodo di guerre e carestie dovute alla sovrappopolazione, gran parte della Terra è precipitata nuovamente nelle barbarie. Un'oasi di civiltà è rappresentata dalla Regione di Clarges. Qui, la civiltà umana come la conosciamo è sopravvissuta; anzi ulteriori scoperte hanno donato all'uomo la possibilità della vita eterna. Onde evitare di ripetere gli stessi errori, i fondatori della città hanno però stabilito un meccanismo preciso che consente solo a pochi di poter usufuire della scoperta. Soltanto i più meritevoli possono ottenere, tramite un meccanismo di scalata sociale chiamato ascesa, l'immortalità.
L'intera popolazione è divisa in cinque gruppi: Famiglia, Cuneo, Terzo, Orlo e Amaranto; passando, ottenuto il punteggio professionale necessario, al gruppo successivo si acquisiscono ulteriori anni di vita fino ad entrare nella Società Amaranto che garantisce non solo la vita eterna ma anche la possibilità di avere una serie di cloni, mantenuti in contatto empatico con l'originale, pronti a sostituire l'originale in caso di morte violenta o accidentale. L'Attuario è l'ufficio col delicato compito di stabilire le proporzioni tra le varie classi necessarie per mantenere la produzione agricola sufficiente a soddisfare il bisogno interno mentre i Sicari di Stato adempiono al dovere di uccidere chiunque arrivi al limite di età stabilito per il proprio ceto sociale di appartenenza.
Il delicato equilibrio così costruito è destinato però a crollare come un castello di carta sotto i colpi del protagonista, Grayven Warlock, un Amaranto costretto a lottare, senza alcuno scrupolo, per riconquistare la propria posizione sociale, persa in seguito a quella che ritiene essere una grave ingiustizia.
Vance conferma la sua abilità nel creare e modellare microcosmi sociali alternativi e innovativi. Pagina dopo pagina il lettore è introdotto nel mondo di Clarges, nella mentalità dei suoi abitanti, nelle piccole ma importanti sfumature che ne caratterizzano la vita. La trama, al contrario, non regala grossi spunti innovativi; diversi avvenimenti sembrano accadere per puro caso mentre talune situazioni non sembrano sorrette da alcuna motivazione logica sottostante. Ciò detto, il romanzo è comunque una buona lettura, anche e soprattutto per lo stile di narrazione fluido, semplice, mai pesante e un intreccio che, nonostante forse una certa banalità di fondo, alla fine risulta abbastanza avvincente.

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